Capitolo 30 - Paused

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"

Chat Noir vide la mano guantata di rosso che tremando si alzava verso di lui,

vi avvicinò la sua, sfiorò la punta delle dita,

chiuse gli occhi e finalmente espirò tutta l'ansia che aveva sul cuore.

Il bip del suo anello si fece insistente,

Chat Noir riaprì gli occhi, intrecciò per un breve istante le dita con quelle di Ladybug

e scappò via,

sparendo in pochi attimi nel buio della notte.

"

Finalmente era a casa.

Marinette chiuse la finestra sopra il soppalco di camera sua, scese con lentezza gli scalini e si fermò in mezzo alla stanza. Guardò Tikki svenuta sul suo palmo, infilò l'altra mano in tasca ed estrasse la scatoletta che le aveva dato Fu, da cui uscì Pollen.

-Aiutala per favore-, chiese alla kwami gialla, indicandole la sua simile. L'ape si avvicinò a Tikki e posò una manina sulla sua fronte, lasciando che l'energia primaria fluisse in lei, finché questa non aprì gli occhioni azzurri e lucidi.

-Marinette... mi dispiace...-, pigolò Tikki mortificata e la ragazza la strinse a sé, grata che l'avesse aiutata fino allo stremo delle sue forze, nella sua battaglia più difficile da quando era Ladybug, poi la fece adagiare nella sua casa delle bambole.

Pollen si sedette vicino a Tikki e le prese le zampine: -Devi ricaricarti-, le disse e si voltò verso Marinette, che era rimasta ferma, come avulsa da quel momento e persa nei suoi pensieri.

-Marinette, dalle da mangiare!-, la spronò l'ape e la ragazza si destò scacciando i fantasmi che le affollavano la mente e aprì una scatola di latta. -Prendi-, disse alla sua amica porgendole un grosso biscotto.

-C'è anche Trixx da aiutare-, incalzò Pollen e solo allora Marinette ricordò di avere in tasca la collana di Alya.

-Ma non c'è Trixx!-, constatò con mille domande in testa: effettivamente... dov'era!?

-Trixx, coraggio...-, Pollen sembrava avvezza ad aver a che fare con i suoi compagni kwami e infatti la piccola volpe si mostrò a lei apparendo da dietro la sua coda come lo Stregatto di "Alice nel Paese delle Meraviglie": Trixx sapeva rendersi invisibile o mimetizzarsi, evidentemente. Aveva il musino triste e sembrava molto, molto stanco. Marinette lo accolse nelle sue mani e guardò gli occhietti lucidi.

-Mi manca Alya-, confidò il volpino in un soffio e la ragazza gli promise che la mattina dopo lo avrebbe riportato alla sua amica. -Ora però devi ricaricarti e poi raccontarmi tutto quello che sai su chi ti ha rapito-.

Scese in cucina cercando di fare il più piano possibile e da lì arrivò alla pasticceria, per prendere tutte le cose che le servivano. Quando tornò su, presentò alla piccola volpe una ciotola piena di semi di girasole e un barattolo di miele per l'ape.

Trixx fu felicissimo di quel lauto banchetto e in breve riacquistò la sua forza. Tikki chiese per piacere un altro biscotto e Marinette la tenne in grembo mentre lo sgranocchiava e riprendeva forza.

-Mi dispiace per le tue ferite...-, la vocina contrita della kwami turbò Marinette che di rimando chiese se anche lei fosse stata ferita, quando la tuta si era squarciata. Tikki scosse la testolina e volò dietro alla schiena di Marinette. Con movimenti gentili le allargò lo scollo della maglia che indossava e scoprì l'area colpita: la ferita era chiusa, ma rimaneva comunque una lunga strisciata più rossa.

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