Capitolo 13

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Eccoci qui con il nuovo capitolo! Premetto che questo sarà dal punto di vista di Harry, nonostante sia scritto in 3a persona.

Iniziamo a capire un po' meglio le dinamiche del suo personaggio, i suoi pensieri e spero mi facciate sapere che ne pensate, perché ci tengo molto a questa storia.

Fatemi sapere se vi è piaciuto o meno, accetto qualsiasi critica perchè sia costruttiva:)
Se avete qualsiasi domanda potete contattarmi qui o su Ask (trovato il link in bio:) ), non siate timidi!

Buona lettura!♡

Harry POV (3rd person)

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Harry POV (3rd person)

Quando, quella mattina, Harry lesse il messaggio di Kim, stava ancora sorseggiando il the nella sua piccola cucina. La lanterna spenta sul davanzale e i capelli ancora bagnati dopo la doccia che si era concesso, le spalle scoperte su cui scivolavano alcune goccioline.

Il lunedì era un giorno pessimo, questo Harry lo sapeva bene, poiché era l'inizio di una nuova settimana piena di pensieri, piena di domande che cercava di evitare e piena di situazioni in cui evitava di cacciarsi. Per questo il lunedì era l'unico giorno in cui non si premurava di essere in anticipo, ma semplicemente puntuale.

Si prendeva il tempo per concedersi una doccia, fare una colazione abbondante che lo avrebbe tenuto sazio fino all'ora di pranzo e perdersi nei pensieri mentre fumava la prima sigaretta della giornata.

Passo a prenderti quando stacchi da lavoro.

Lesse, immaginandosi gli occhi di Kim di fronte ai suoi, lo sguardo dolce di chi lo conosceva bene da anni e soprattutto di chi lo capiva bene.

Non si era davvero aspettato di rivederla. Quando aveva accettato di andare all'Oblivion, dopo l'invito di Willow Powell, aveva pensato a chi potesse trovare, a cosa potesse andare in contro. Si era sentito, in parte, costretto ad accettare quando Will lo aveva esortato ad andare con loro, sotto quegli occhi grigi che non riusciva mai a veder contenti, ma solo delusi, tristi ed arrabbiati.

Si era sentito in colpa, in parte, dopo aver visto gran parte delle sue debolezze, dopo lo scontro con Fawn e non aveva voluto incrementare la sua delusione o il perenne attrito che provava verso di lui.

Si era perciò fatto trasportare in quel locale e si era lasciato andare al flirt come faceva da sempre, cosa che gli veniva fin troppo naturale.

Sapeva che avrebbe trovato ragazze estroverse, facili, stupide, ma non lei. Non lì.

Se c'era lei... Poteva esserci anche qualcun altro.

Abbandonò la tazza nel lavandino, prima di tornare in bagno e lavarsi i denti, per poi asciugarsi i capelli e indossare una maglietta nera maniche corte, sotto la giacca di jeans.

Afferrò le chiavi e uscì di casa, lasciandosi accarezzare dalla brezza estiva tipica di Mablethorne, con il profumo di mare nell'aria e il silenzio che ricopriva tutto il paesino.

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