Capitolo 17

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Capitolo 17, dove Calogero si rende conto che "mancare nella lista delle cose che NON ho" è effettivamente coerente. Se non ce l'ho, devo mancare nella lista delle cose che non ho, no?

Attenzione: spade laser e mummie mutanti nel capitolo.


"Certo che sei proprio una stronza, tu, eh! Prima chiedi di uscire a Calogero e poi te la fai con questo fotografo bellissimo! E allora?"

La voce di Elisa la milanese riempì quella zona di curiosi. Cetty era imbarazzatissima.

"Sì, però è stato così gentile che..."

"NON CI SONO SCUSE! Sei una bagascia, aaah" sbraitò e, preso fra le braccia Franco "u pazzu", lo portò con sé.

Gaetano e Simona si guardarono scioccati. "Cetty... comunque è vero. Prima dici e poi fai il bidone?"

"Non pensavo venisse!" provò a giustificarsi lei. "ogni volta che organizziamo succede sempre qualcosa per cui rinviamo, allora per fare prima ho rimpiazzato lui con Franco u pazzu, che pur avendo precedenti penali è un ragazzo a posto!"

"Non so tu, ma io credevo di aver visto un coltello appeso alla cintura" fece notare Simona.

Gaetano la guardò sospettoso "E tu com'è che guardavi la cintura? Eh? Che siamo qua, alla moda?"

"Va beh, era un bel ragazzo..." rispose Simona "ma mai quanto te" e si baciarono, dimenticandosi di Cetty e delle sue tempeste ormonali.

Era vero quello che dicevano, ora le toccava andare a cercare Calogero e chiedergli scusa.

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"Bello qui, nessuno ci disturba e possiamo parlare delle nostre cose tranquillamente a cellulari spenti" disse Sara, spegnendo il suo. Calogero non l'aveva neanche portato da casa. Il bello era che Sara aveva detto quello mentre tutti gli altri tavoli del Mc Donald's erano occupati da gente che al posto di parlare chattava col telefono.

"Hai ragione" rispose lui. "Allora, tu cosa hai studiato? Studi ancora?"

"No, mi sono presa un anno sabbatico ma l'anno prossimo cercherò di iscrivermi a Scienze della Formazione. Mi sono diplomata al Turismo, invece: sai, in via Ugo La Malfa, la via dell'Auchan?"

"Ah, sì, perfettamente" rispose mentendo lui, che in quei luoghi sperduti non ci aveva mai messo piede. "Io invece sono molto fortunato a lavorare per voi al Capo... sai, è ottimo perché stacchi da tutti i pensieri, tanto più che a casa al momento siamo in fermento"

"Come mai?"

"Il dieci giugno si sposerà mia sorella" Calogero non ne poteva più. Il giorno prima aveva scritto al computer ogni singola partecipazione: avevano invitato solo gli intimi e solo così erano risultati centocinquantacinque persone.

"Davvero? Ma è meraviglioso! Immagino che sarai elettrizzato da questo evento! Dimmi, dimmi? Che vestito ha scelto lei? Con chi si sposa? Dove si sposano? Qual è il luogo del ricevimento? Aaaah, come vorrei sposarmi anche io!"

Calogero fu intontito dalla valanga di domande, tanto da mancare anche la bocca mentre mangiava la cacca roba buona che aveva ordinato. "No, veramente mia madre ci sta tartassando con questo matrimonio da settimane e non vedo l'ora che finisca. Non so che vestito mettere ma penso di venire vestito di giallo"

Sara scese dalle nuvole."Giallo?"

"Dice che il giallo porti fortuna"

"Ma il giallo è pacchiano! Non vorrai essere confuso per un uovo fritto?"

Romanzo RosaneroDove le storie prendono vita. Scoprilo ora