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Dopo giorni intensi arriva martedì 1 marzo, il giorno del compleanno di Ale e il giorno dello spettacolo.
La mattina appena sveglia i ragazzi le avevano comprato un regalo che Ale ha trovato appena sveglia di fianco al suo letto, un bellissimo mazzo di tulipani viola con una piccola scatola di Tiffany con all'interno il braccialetto classico di questa marca.
Dopo una ricca colazione i ragazzi vanno a teatro per le prove prima dello spettacolo. Ale, dopo aver provato il ballo con Saul, la canzone singola e la canzone finale di gruppo con Saul, Viola e Luca va dai preparatori dietro le quinte per prepararsi allo spettacolo di YouStars.

I parrucchieri piastrano i capelli di Ale e i truccatori fanno un trucco semplice sugli occhi ma di un bel rossetto fucsia sulle labbra.

Poi indossa un crop-top blu elettrico in pizzo attillato, dei jeans neri a vita alta e delle All Stars sempre blu elettriche.
"Alessia e Saul tocca a voi"

Dopo aver presentato la loro canzone Ale va nel camerino e aspetta le otto per aprire la consueta lettera di compleanno da parte della madre che aveva scritto 18 lettere prima della sua morte, una per ogni compleanno della figlia.
Alle otto Ale inizia ad aprire la 17 lettera.

Da un paio di settimane ho rimesso piede in palestra, la stessa che da due anni mi accoglie per due ore, la sera, e che mi ha vista vincere, perdere, ridere, arrabbiarmi. Sono passati pochi mesi, solo un paio, dall'ultimo allenamento della scorsa stagione eppure sono cambiate così tante cose: nuova squadra, nuovo allenatore, nuovi stimoli e nuovi ostacoli da superare. 

Passo dal sentirmi entusiasta all'essere timorosa, dal trovarmi totalmente a mio agio al guardarmi intorno per cercare i volti delle persone con cui ho condiviso gli ultimi sei anni della mia vita e che ora hanno preso strade diverse dalla mia. Sarà che ho imparato ad amare questo sport apprezzando le persone che mi erano attorno, sarà che l'ultimo allenamento preferirei cancellarlo dagli annali, sarà che ripartire quasi da zero fa strano e che io ci metto un po' a carburare, ma per un breve istante mi sono ritrovata a pensare: "E adesso?" Poi mi sono guardata intorno, ho fatto un bel respiro e ho ripreso a giocare, perché se c'è una cosa che ho imparato è che quando non si sa dove andare l'unica cosa da fare è iniziare a muoversi.
L'unico rimedio è prendere le situazioni "di pancia", buttarsi a pieno in quello che si sta facendo e non pensare. A volte penso che vorrei avere con me quelle persone, quelle compagne di vita con cui sono cresciuta, vorrei avere ancora un ultimo allenamento da fare tutte insieme, un'ultima partita da giocare al cento per cento, un'ultima trasferta, solo una, da passare cantando a squarciagola, un ultimo abbraccio al centro del campo.

Ma in fondo so benissimo che quello che ho costruito negli ultimi anni, che le esperienze fatte e i momenti vissuti mi hanno resa forte abbastanza per camminare con le mie gambe, per ripensare a quello che sono stata e nel frattempo lottare per quella che voglio essere. Perché adesso tocca a me far vedere di che pasta sono fatta, tocca a me mettere alla prova il mio sogno e la mia determinazione, tocca a me prendere in mano ogni singolo pallone e dimostrare a me stessa le ragioni per cui su quel campo io ci sono ancora.
Perché accettare il rischio e intraprendere nuove strade spaventa tutti, anche quelli che sembrano essere invincibili, ma fa crescere e questo è ciò che conta. Avere la possibilità di cadere di nuovo, di imparare di nuovo, di conoscere altre persone e vedere nuove realtà è quanto di più bello uno sport possa regalare. Ancora più dell'avere un bel gruppo, forse, ancora più del sentirsi a casa. Sfidare se stessi e reinventarsi è talmente difficile e talmente bello che ad un certo punto ci accorgiamo di non avere più timore, di guardare avanti con facilità, senza bisogno di sforzarsi, di non chiedersi più "e adesso?". 

Piccola mia, ormai hai compiuto ben 17 anni e devi fare un scelta sulla tua vita, lo so che sei indecisa ma la cosa che devi fare è seguire il tuo cuore, non darti mai per vinta. ♥AUGURI PICCOLA PRINCIPESSINA♥ +17 

Ale inizia a piangere e Saul la abbraccia con molto calore. Ale si asciuga velocemente le lacrime e si prepara a salire sul palco. Con gli occhi ancora lucidi per il ricordo della madre si mette al centro del palco e la base parte. Ale non riesce proprio a cantare così Saul fa ripartire la base e sale sul palco. Prende la mano di Ale e insieme iniziano a cantare. Tutti rimangono meravigliati dalla voce di Ale e da come insieme a quella di Saul riescano a dare esattamente le emozioni descritte nella canzone.
Alla fine della canzone i due si scambiano un grande abbraccio seguito dall'inizio della base del canto finale di gruppo con Viola e Luca. Alla fine dello spettacolo Ale risponde a tutti gli auguri a cui non era riuscita a rispondere in giornata a causa delle prove e poi anche a suo padre.

Il mattino seguente dopo aver salutato tutti i ragazzi di Barcellona Ale scatta un'ultima foto di quell'incredibile viaggio.

Una volta in aereo Ale sistema le foto scattate in una chiavetta, e poi si addormenta per recuperare le energie in vista degli allenamenti delle 7.
Una volta prese le valigie sale in macchina e torna a casa, apre la porta della casa e tutti i sui compagni sono dentro casa a festeggiare.
Dopo una lunga giornata piena di balli e regali Saul chiama all'attenzione i ragazzi.
"Ragazzi, volevo ringraziare tutti da parte di Ale per essere venuti qui. Ora vorrei che la festeggiata venga qui di fianco a Viola, l'artefice di questa grandiosa festa. Ora però un abbraccio ci vuole"
Ale senza pensarci l'abbraccia.
"Grazie per avermi aiutato a cambiare"
"Grazie a te"

Finita le festa, Ale prende il cellulare e apre la porta di casa per andare ad allenarsi.
"Ale dove vai, siamo appena arrivati e già esci?"
"Eeee devo andare, scusa ci vediamo stasera"
Ale esce velocemente di casa per evitare altre domande da parte di Saul e va ad allenarsi.
"Ale domani abbiamo un'amichevole molto importante, verranno delle persone molto influenti di questo sport a vedere la partita, devi giocare molto bene e direi che oggi è il giorno giusto per migliorare la battuta in salto, mi raccomando"
Ale senza sosta prova e riprova, senza nemmeno pensare, la battuta e tutto il gioco.
"Bene, basta così"
"Coach, ma se giocherò bene cosa succederà?"
"Potranno farti salire di livello"
Ale rimane un po' scombussolata e con mille pensieri che le passano per la testa si fa una doccia e dopo aver messo il pigiama se ne torna a casa, e si, perché Ale, quando gli allenamenti finiscono tardi, si porta il pigiama e si lava i denti in palestra, così quando torna a casa è libera di andare a dormire.
Ale entra lentamente in camera sua cercando di non fare rumore ma Saul è appoggiato al suo letto. Ale si avvicina e nota che Saul si è addormentato, così si mette sotto le coperte e si addormenta.
La mattina seguente, all'ora di musica hanno iniziato a pensare allo spettacolo per YouStars che si terrà più avanti.
"Allora ragazzi, questi sono i brani. Quelli che hanno due spunte sono pronte, quelle con una sono quasi pronte e quelle senza niente sono da fare. Allora, come potete leggere qui abbiamo tre canzoni di gruppo, quella della band dei ragazzi, quella di Caterina, Francesca e Viola e quella di gruppo finale. Poi, di coppia, Luca e Viola, Saul e Ale, Laura e Nata e per finire Viola e Ale. E singoli Viola, Saul, Ale, Federico e Diego"
"Ma Pedro perché devo cantare Quiero con Saul? Cosa faccio poi singola?"
"Una nuova canzone"
"Ma ho già due canzoni da scrivere..."
"Ce la fai, mettetevi subito sotto a scrivere la canzone di gruppo in quest'ora. Avete due settimane e poi tu e Viola iniziate a scrivere la vostra così come gli altri" 

Two Different WorldsWhere stories live. Discover now