I Capitolo

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Spazio autrice:


Sono molto, davvero molto grata a tutti i commenti dello scorso capitolo. Grazie a coloro che anche se con un piccolo messaggio, mi sono stati vicino in quel momento di dolore. Ve ne sono infinitamente grata.



Passando alla storia... Chris ed Eddie... è uscita fuori la #Chried, vi piace? Preferite James e Chris oppure Chris ed Eddie? 



Grazie ancora per tutto, guerrieri, al prossimo capitolo. Un bacione, Noemi :*



Imbarazzo.



*Christopher's Pov*


Sentii le mani di Eddie sotto la magliettina a maniche corte e il fiato mi si mozzò in gola per la decima volta.

- Devo... - cercò di dire, ma lo fermai con un bacio - Devo capire come mi sono lasciato convincere - mi baciò il collo e inarcai la schiena, appiccicando il mio petto al suo. Sotto di me, il materasso prendeva le forme del mio corpo.

- Ti sembra il momento? -

- Hai ragione, rimandiamo tutto a dopo -

Riprese a baciarmi le labbra e nel frattempo con le mani mi sfilò la maglietta. Non riuscivo davvero a pensare a qualcosa che non fossero le sue mani calde, bollenti, su di me.

- Dio mio... - gemetti, mentre con la lingua sfiorava delicatamente il capezzolo destro. Posai le mani tra i suoi capelli e strinsi leggermente la presa quando mordicchiò la zona delicata e già arrossata. Non avevo mai fatto dei preliminari così.

Con mani tremanti avevo sfilato la maglietta di Eddie e l'avevo lanciata chissà dove. Scese con le labbra per tutto l'addome, arrivando fino all'ombelico e soffermandosi con particolare attenzione alla zona sopra il bordo dei boxer.

- Toglimi questi dannati jeans - borbottai.

- Quanta fretta... - portai la sua mano sul cavallo dei miei jeans e - Tu dici? - gli chiesi, facendogli capire perchè avevo tanta fretta.

Rise e sbottonò i jeans, togliendomi anche i boxer. All'inizio mi sentii avvampare quando capii di essere totalmente nudo sotto i suoi occhi ma il modo in cui mi guardava, il modo in cui mi desiderava, mi fece sentire a mio agio, sicuro del mio fisico e capace di averlo in pugno. Lo spinsi un poco, per farlo rotolare sulla schiena così che potessi salirgli a cavalcioni. Lo imitai, baciandogli delicatamente prima le labbra, poi la mascella, poi il collo. Scesi lentamente sulle clavicole, sul petto, sull'addome e sul bacino. Slacciai i jeans mentre risalivo a baciarlo, spogliandolo. Sgranai gli occhi quando fu nudo perchè cavolo, quel fisico era scolpito. Con i vestiti si capiva già che fosse messo bene ma nudo... nudo era meglio di qualsiasi scultura greca.

- Smettila di fissarmi e baciami - lo accontentai, facendo intrecciare le nostre lingue mentre il fiato continuava ad appesantirsi, a passare in secondo piano perchè prima dell'aria, avevo bisogno del contatto delle nostre labbra. Pensai a James, ai nostri baci e quasi piansi al pensiero ma i tocchi di Eddie, i suoi baci, i movimenti circolari che faceva con il bacino, scontrandolo con il mio, mi fecero tornare alla meravigliosa realtà che stavo vivendo. Non avevo mai visto Eddie sotto quel punto di vista, ma dopo avermi baciato fuori dal pub non ero riuscito a togliermelo più dalla testa e nemmeno lui visto che aveva aspettato la fine del mio turno. C'eravamo baciati ancora, in macchina, fino ad arrivare al limite. Poi avevamo capito che era meglio spostarsi nella camera da letto... di casa sua ovviamente, visto che la mia era off limits.

- Cazzo - ansimai quando mi staccò e mi girò nuovamente in modo da poggiarsi su di me. Mi fece aprire le gambe e si posizionò nel mezzo. Lì sentii un poco di panico. Solo due volte avevo fatto il passivo ma il modo in cui Eddie sembrava sicuro, mi tranquillizzò. Era ovvio che tra i due, lui sarebbe stato attivo e mentre in passato avrei avuto da ridire, in quel momento non vedevo l'ora di sentirmi suo.

- Oh cazzo, cazzo, cazzo - mormorai e gemetti parole confuse quando il suo fiato e la sua lingua iniziarono a giocare con le mie parti intime. Avrei voluto urlare dal piacere ma sapevo di dovermi contenere. Quello fu il miglior pompino che mi avessero mai fatto. Non che avessi testato molte persone, ma delle poche esperienze che avevo avuto, lui era il migliore.

- Mettiti un preservativo e basta con i giochetti. Sono al limite - annunciai quando introdusse le dita dentro di me per prepararmi.

- Fammi fare - ribattè semplicemente lui. Strinsi le lenzuola in due pugni quando arrivò a toccare un punto meravigliosamente piacevole. In quel momento, mandai a fanculo chiunque potesse sentirci e urlai. Eddie, ridacchiando come un bastardo, si calò su di me, baciandomi per risucchiare il gemito e poi si allungò per afferrare un preservativo. Mi sentivo spossato. Avevo i capelli umidi attaccati alla fronte e alla nuca e anche se di solito avrei pregato per una doccia, in quel momento pregavo solo che si desse una mossa perchè ero convinto, appunto, che con lui il sesso sarebbe stato meravigliosamente magico. Sicuramente più della mia prima volta da passivo.

Feci un po' fatica ad abituarmi alla sua presenza dentro di me. Era abbastanza dotato ma anche super controllato. Sembrava che gli interessasse farmi piacere la cosa, non farmi male, farmi sentire... amato? Voluto?

Bastò comunque poco affinchè entrambi, già al limite da ore, venissimo. E fu magico. Ruotai gli occhi verso al soffitto, li chiusi, li strizzai. Strinsi i pugni. Attorcigliai con più forza le mie gambe al suo bacino e gemetti. Gemetti così tanto da pensare che mi sarei svegliato totalmente senza voce.

- Cazzo... è stato stupendo! - mormorai alla fine, cercando di riprendere fiato mentre lui si spostava dal mio corpo.

- Mmh mmh - mormorò semplicemente. E adesso che gli prende?

Sentii un velo di imbarazzo precipitare su di noi. Fino a pochi secondi prima mi sentivo a casa ma in quel momento volevo semplicemente evadere. I nostri fiati ritornarono normali, poco alla volta. Lui continuò a stare zitto.

- Merda - sbottò dopo minuti interminabili. Mi voltai a fissarlo e si era passato le mani tra i capelli circa tre volte in pochi secondi.

- Christopher, che cazzo abbiamo fatto? -

- E ci pensi ora? - domandai quasi con astio. Se ne stava già pentendo? Avevamo appena finito.

- Be' scusami se non sono riuscito a pensarci mentre scopavo - mi morsi il labbro, coprendomi con il lenzuolo perchè non mi sentivo più a mio agio, assolutamente.

- Non lo dirò a nessuno, se ti può fare stare meglio -

- No che non mi farà stare meglio! Hai solo vent'anni! Louis mi ucciderebbe, Harry pure e Zayn pure! -

Aggrottai le sopracciglia - Appunto, ho vent'anni non ne ho dieci! -

- Io ne ho trenta! - quasi urlò. Risi - Non dire stronzate. Ne hai quasi ventisette e in ogni caso non cambia nulla. E' come se io dicessi di averne venticinque se vogliamo mettere le carte in parità -

- Non avremmo dovuto farlo! - continuò a ribattere. Si alzò e iniziò a vestirsi. Capii che era meglio se anche io facevo lo stesso. La bolla in cui ero stato chiuso in quel momento era scoppiata e in un modo o nell'altro dovevo ritornare alla realtà.

- Dimentica quello che è successo, okay? Dio... come posso aver perso il controllo in questo modo? - parlò più che altro con se stesso mentre io continuavo a stare in silenzio e a pensare alle sue parole. Cosa c'era di sbagliato nel sentirsi nel posto giusto per una volta?

Infilai la maglietta, i jeans e le scarpe e mi diressi alla porta.

- Ti accompagno oppure lascia che ti chiami un taxi -

- Vuoi pure darmi dei soldi mentre ci sei? - sputai lì la battuta, per fargli capire che quello che avevamo fatto quella notte sembrava soltanto del sesso a pagamento. Fece per dire qualcosa ma lo fermai - Tranquillo, ho già dimenticato tutto, non ti preoccupare e ritorna alla tua vita che io penso alla mia - mi chiusi la porta alle spalle e uscii di casa. Mi schiarii la gola tre volte perchè sentii che l'imbarazzo si era aggrovigliato fino a formare una palla che mi occludeva la gola.

- Ma vaffanculo! - sbottai, calciando una bottiglia di plastica in mezzo alla strada. Dovevo assolutamente calmare il mare mosso che sentivo dentro. Mi avvicinai alla prima panchina vuota che vidi e mi ci sedetti, prendendo lunghi respiri e cercando di darmi una calmata. Ero stato bene! Era proprio questo a sconvolgermi. Negli ultimi due anni la mia relazione con James non era stata così passionale come solo quelle orette lo erano state. Mi ero sentito voluto e poi se n'era uscito con quella frase di merda. Come avrei potuto dimenticare tutto? Nemmeno avessi un pulsante per resettare la mia memoria. Avrei sempre avuto impresse le sue mani sul mio corpo, la sua bocca, la sua lingua e il suo sguardo. Come potevo dimenticare tutto? Per lui sarebbe stato così semplice?

Sentivo di essere sul punto di esplodere e volevo assolutamente evitarlo. Non potevo scoppiare a piangere in mezzo alla strada! Diamine, mi ero sempre tirato su dopo ogni caduta e lo avrei fatto anche dopo quella! Diedi un'occhiata al cellulare. Erano le cinque del mattino. Decisi di passare in pasticceria durante la strada del ritorno, comprando la colazione per tutti. Quando entrai in casa cercai di fare piano perchè l'ultima cosa di cui avevo bisogno era Harry che mi rimproverava per essere tornato tardi senza avvisare.

Lasciai la colazione sul tavolo e andai a dormire. Sul punto di entrare sotto le coperte, ricordai che dovevo dormire con Darcy. Decisi quindi di alzarmi e coricarmi con lei, tanto tra meno di un'ora si sarebbe svegliata per andare a scuola e io avrei avuto tutto il lettino per me. Notai che si era appiccicata al muro e mi aveva lasciato lo spazio per addormentarmi con lei, così mi sdraiai senza pensare a nulla e chiusi gli occhi sperando di lasciarmi alle spalle quella serata.

Come la prima voltaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora