E a lui neanche piaceva, quel ragazzino

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Mi manca pubblicare frerard raga.
In questa OS Frank e Gerard hanno solamente 2 anni di differenza e l'ambientazione è alternative universe.
Gerard abita con la sua famiglia a New York, Frank invece non abita con i genitori ma in una casa famiglia, almeno fino a 16 anni quando diviene maggiorenne e quindi finisce ad abitare in una stanza di convitto.
[Mi sembra giusto dare i credits per alcune delle scene a un account che seguivo su Twitter e di cui non ricordo il nome, che condivide piccole vignette in stile schizzi a matita, a tema frerard. Se qualcuno sapesse di che parlo aggiungerei il nick volentieri.]

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Si conobbero in gennaio.
Era capodanno e Gerard voleva organizzare qualcosa di bello, qualcosa di speciale, perché per la prima volta suo fratello Mikey e lui avrebbero potuto passare la notte del 31 insieme ai loro amici e non più in famiglia.
Mikey aveva sedici anni, Gerard diciassette e nonostante fosse un tipo piuttosto solitario era riuscito a convincere il suo amico Ray ad organizzare una festa a casa sua. Gli aveva detto di invitare chiunque gli venisse in mente, più si è meglio è, e così anche se nei giorni successivi si era un po' pentito della sua idea, quella sera si trovava nella taverna di casa Toro in mezzo a una folla immensa.
Metà della gente presente non l'aveva neanche mai vista, dell'altra metà conosceva meno del venti percento, e tutti gli altri erano solo volti che ricollegava ai corridoi scolastici. Ma doveva ammettere che Ray si era dato da fare e che la festa stava andando alla grande; la musica era bella, rock come piaceva a lui, il cibo ottimo grazie alle loro madri unite insieme, l'alcool scorreva a fiumi e Gerard aveva addirittura dell'erba nella tasca della giacca perciò tutto faceva presumere che la serata sarebbe stata un successo.
La mezzanotte arrivò e passò, la casa di Ray rimase in piedi per miracolo dopo le urla e gli schiamazzi che ne scossero le pareti, all'una Gerard si rese conto di essere stanco ma non se ne sarebbe andato, non dalla prima festa in cui si stava divertendo per davvero.
Lo conobbe intorno all'una e mezza, quando gli rubò l'ultimo goccio di vodka alla pesca della bottiglia.
Gerard gli lanciò un'occhiataccia. La pazienza non era il suo forte e poi quel tipo non doveva avere neanche sedici anni, non avrebbe potuto nemmeno bere.
Beh, neanche lui a dirla tutta e probabilmente nessuno in quella stanza, ma poco importava. Gli aveva rubato da sotto il naso l'ultimo goccio di vodka alla pesca perciò si meritava la sua ira.
"Grazie tante" sbottò, e il ragazzino parve vederlo solo in quel momento.
I suoi occhi si spalancarono all'inverosimile mentre ancora teneva stretta la bottiglia nella destra. "Lo stavi prendendo tu? Scusami" disse in fretta tendendogli poi il suo bicchiere. "Tieni, se vuoi".
"Non berrò dal tuo bicchiere" rispose Gerard indignato.
"Mi dispiace, non me n'ero accorto" si scusò ancora il tizio. "Aspetta, vado a chiedere se ce n'è dell'altra va bene?"
E senza dargli tempo di rispondere sparì tra la folla.
Che palle- pensò Gerard. E se ne stava quasi per andare quando il ragazzino comparve come per magia di nuovo davanti al suo naso, con una bottiglia tra le mani e un'espressione vittoriosa.
"Ecco" affermò contento riempiendogli il bicchiere come avesse portato a termine la più grande missione della sua vita. "Io mi chiamo Frank".
Gerard non rispose nulla e bevve un sorso di vodka tenendolo d'occhio con sospetto.
"E tu?" insistette il ragazzino chiamato Frank.
"Quanti anni hai?" gli chiese lui per tutta risposta.
"Quindici, e tu?"
"Come mai sei qui? Chi ti ha invitato?"
Frank piegò leggermente la testa di lato. "Sono stato invitato da Ray Toro, e tu?"
"Smetti di farmi domande" sbottò il più grande.
"Continuo perché non rispondi nemmeno a una".
"E perché Ray ti ha invitato?" chiese ancora, ignorandolo e fregandosene di sembrare scortese.
"Perché sono amico di Mikey, Mikey Way".
Gerard alzò le sopracciglia, scettico. "Ah sì? Io non credo, Mikey è mio fratello".
"E quindi se è tuo fratello non può essere amico mio?"
"Io lo saprei".
Il ragazzino gli lanciò un'occhiata poco fiduciosa. "Ok. Allora, genio della lampada, si può sapere quanti anni hai?"
Gerard prese un altro sorso dal suo bicchiere ma quella volta, alla fine, rispose. "Diciassette".
"Figo".
"Cosa?"
Frank alzò le spalle. "Che sono amico di uno più grande".
Gerard però si limitò a scuotere il capo. "Noi non siamo amici" decretò allontanandosi tra la folla.

One Shots - frerardWhere stories live. Discover now