Capitolo 19

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CIAOOOOOOOOOOOOOOOOO. SO DI ESSERE SCOMPARSA PER UN BEL PO', MA HO AVUTO SERI PROBLEMI DI VITA (CHE NOVITA'). VOLEVO DIRVI CHE QUESTO E' IL PENULTIMO CAPITOLO DEL LIBRO. NON SVENITE, TRANQUILLI, LA VOSTRA GAIA VI VUOLE BENE E VI ANNUNCIA CHE "SEGRETI DI FAMIGLIA" E' IL PRIMO LIBRO DI UNA TRILOGIA, QUINDI NON ODIATEMI. GRAZIE DELL'ATTENZIONE E BUONA LETTURAAAAAAA. 

Capitolo 19: sarà amore?

Lyn guardò ancora la lettera e poi alzò lo sguardo per guardare Michelle. -Tu sei davvero sicura che questa lettera sia di Oliver?- Quella mattina Lyn non era uscita dalla stanza. Si era svegliata tardi e aveva passato l'ora che la separava dall'ora di pranzo a guardare il soffitto e a pensare che tra meno di un mese sarebbe tornata a Villa Malfoy e avrebbe dovuto vivere con una famiglia che non era la sua. Poi Michelle si era gettata nella stanza lanciando urletti allegri e si era buttata sul letto. -Hai un appuntamento, mia cara cugina!- e le aveva dato la lettera. 

"Lyn,

ho bisogno di vederti. Vediamoci al campo da Quidditch un'ora dopo il pranzo. Devo parlarti di una cosa importante,

il tuo capitano Oliver"

La lettera recitava queste parole. Era scritta con una calligrafia un po' scarabocchiata, quasi come se la mano che guidava la penna sul foglio stesse tremando. Lyn aveva sorriso, ma poi si era ricordata dell'esistenza dei gemelli Weasley, che l'avevano trascinata sotto la pioggia con la scusa di un appuntamento con un bellissimo ragazzo che voleva restare anonimo e si era ritrovata a pochi metri dal Platano Picchiatore. 

-Sicura, me l'ha consegnata lui!- fece Michelle. -Com'è che sei così allegra per un appuntamento che ho io?- chiese Lyn, sorridendo. -E dai, non posso essere felice che mia cugina abbia un appuntamento con la sua cotta eterna?- Lyn le lanciò un cuscino che colpì il viso di Michelle. -Oliver non è la mia cotta eterna, dico solo che è carino!- -E allora perchè sei diventata rossa?- Michelle le fece la linguaccia. In quel momento Angelina entrò nella stanza. -Che mi sono persa?- chiese. -Null- fece per dire Lyn, ma Michelle scattò in piedi e prese le mani di Angelina. -Lyn ha un appuntamento con il suo Oliver!- pigolò. -Non è un appuntamento, comunque, vuole solo vedermi al campo da Quidditch. E io non ho una cotta per Oliver!- rispose Lyn. -Oh Olly- fece Michelle, trasformando la voce in un falsetto acuto -dimmi che mi ami, ti prego. La mia vita è iniziata solo quando ti ho incontrato- -Oh Olly, ti prego, aiutami ad essere una fantastica Cacciatrice, te ne prego. Voglio passare tutta la mia vita a guardarti in quegli occhi che mi hanno rapita!- aggiunse Angelina, anche lei in falsetto. -Oh Olly, aiutami ad uccidere queste due!- fece Lyn, iniziando a lanciare cuscini a raffica. Le tre amiche  scoppiarono a ridere.

Arrivò l'ora di pranzo. Lyn continuò a chiedere ai gemelli se la lettera non fosse un loro scherzo, anche se dalla faccia che fecero quando gliene parlò la prima volta confermava che loro non c'entravano niente. -Lyn- La ragazza si girò e si ritrovò faccia a faccia con Oliver Baston. -Oliver, ciao- lo salutò e si alzò, cercando di ignorare i gemelli che la prendevano in giro. -Oh Olly, come sei bello!--Oh Olly, come sei muscoloso!- -Oh, state zitti o vi fulmino!- ringhiò Lee all'improvviso. Lyn giurò che gli sarebbe stata grata per sempre. -Hai ricevuto la mia lettera?- chiese il portiere dei Grifondoro. -Sì, me l'ha consegnata Michelle poco meno di un'ora fa.- rispose Lyn, sentendo il cuore accelerare, quasi a voler uscire dal suo corpo. -Okay, allora...allora...ci...ci vediamo dopo eh?- e si volatilizzò tanto in fretta quanto era comparso. -Quel ragazzo ha dei seri problemi- commentò Lee, addentando una patata arrosto per poi sputarla perchè gli aveva scottato la lingua. -Oh sì, è Baston ad avere problemi!- scherzò George. -George, sii più gentile, dai!- commentò Lyn, mangiando una patata anche lei, stando attenta a non scottarsi. -Infatti George, il nostro Lee è solo geloso di non avere la ragazza.- ridacchiò Fred. -Questa era crudele!- esclamò Lyn, veramente arrabbiata. -Lascia stare Lyn, va tutto bene.- Lee le sorrise.

-Stai scherzando vero?- chiese Lyn, cercando di divincolarsi dalla stretta di Angelina. -E' solo un'uscita tra amici!- -Stai ferma, voglio solo farti una treccia!- esclamò Angelina, sfoggiando tutte le sue forze per tenere ferma la compagna di stanza. -Una vuole solo farmi una treccia, l'altra vuole solo dare un po' di colore al mio viso pallido. Sembra mi stiate agghindando come una bambola! E' solo un'uscita tra amici.- rispose Lyn, cercando di liberare i capelli. -E se fosse qualcosa di più? Senti, non puoi vestirti elegante, ma almeno vuoi presentarti decentemente?- disse Michelle, creando una nuvola di cipria intorno al viso di Lyn. -Okay, adesso basta trucco!- esplose Lyn, agitando le braccia. -Va bene, certo che sei peggio di un gatto eh!- Alla fine Lyn si ritrovò con una lunga treccia che le ricadeva morbidamente sulla spalla destra, le palpebre di un rosso pastello, le labbra rosa e una collana d'oro sopra la cravatta. -Devo seriamente metterla?- chiese, indicando la collana. -Poche storie e vai al tuo appuntamento!- ordinarono all'unisono Angelina e Michelle.

-Ciao- salutò Oliver non appena Lyn arrivò. Si sedettero sulle tribune dei Grifondoro e rimasero in silenzio all'infinito. -Lyn, volevo dirti una cosa- iniziò Oliver, ma il discorso cadde nel vuoto. -Oliver, tutto bene?- chiese Lyn, vedendo che lui tremava. -Sì, sto bene, è solo che quello che ho da dirti non è facile.- Il cuore della ragazza fece un giro di 360 gradi. Allora le sue amiche avevano ragione! Quello era un appuntamento romantico! Lyn aveva cercato di ripetere a se stessa che tra lei e Oliver non c'era nulla, perchè conosceva il ragazzo e sapeva come si comportava. A lei l'ambiguo piaceva, ma fino a un certo punto. Non sopportava che Oliver apparisse e scomparisse dalla sua vita così, come un lampo. -Dillo con calma, non ho fretta- sorrise Lyn e fece per prendergli la mano, ma lui la scostò rapidamente, come se lei fosse malata di lebbra. Il castello di speranze che Lyn aveva edificato all'inizio del colloquio iniziò a creparsi fino ad andare in frantumi con la frase dopo. -Esci dalla mia vita.- Oliver lo disse con voce piatta e atona. Lyn volle sprofondare sotto terra. Ad un certo punto vide tutto nero. No. Non poteva arrivargli una visione proprio in quel momento.

Milioni di frammenti le vorticarono davanti al viso, alberi, il Ministero, i suoi amici, suo fratello, suo padre, una casa, una chiesa, Hogwarts. Ad un certo punto una morsa gelida la attanagliò e lei si ritrovò in un corridoio della scuola a guardare Oliver Baston che usciva dal portone della scuola per l'ultima volta da studente. -Lyn- le disse -cerca di sopravvivere senza di me, okay?-

Lyn ritornò al presente con una fitta alla testa. Le visioni del futuro le facevano molto male. Quando aprì gli occhi, vide che era sola, sdraiata sulla tribuna nell'anello più basso. Oliver non c'era. Se n'era andato e l'aveva lasciata da sola. -Lyn!- La ragazza alzò la testa e vide uno dei gemelli correre verso di lei. Da lì era impossibile distinguere quale fosse. Quando si avvicinò, Lyn si accorse che era Fred. -Stai bene?- le chiese, aiutandola ad alzarsi. -Ti stiamo cercando da un'ora! Abbiamo visto Baston, ma lui non ci ha detto nulla, anzi, è scappato via. Va tutto bene? Che ti ha fatto?- -Niente- disse Lyn -assolutamente niente.- e scoppiò in lacrime tra le braccia del suo migliore amico. 


Segreti di famigliaWhere stories live. Discover now