32. Fa male.

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«Samantha, tesoro, va tutto bene?», mio padre bussa alla porta del bagno ed io tiro su col naso in fretta.
L'acqua calda scorre lungo il mio corpo e si confonde con le mie lacrime.
«Sì, papà, sto facendo la doccia!», e solo un idiota non capirebbe che sto piangendo.
Ma lui decide di non fare domande.
Probabilmente ha già capito tutto quando ho bussato alla sua porta in lacrime e distrutta ben una settimana fa.
Aveva ragione lui.
Matthew Jackson è solo un bugiardo.
Ha raccontato solo un mare di bugie.

Strofino la mia pelle per bene, ma mi sento ancora sporca.
Le sue mani hanno toccato ogni lembo del mio corpo.
Le sue labbra hanno sfiorato la mia carne.
Cerco di pulire ancora più a fondo e strofino, strofino forte fino a sentire il bruciore che provoca l'acqua a contatto con i miei graffi.

Chiudo gli occhi e rivedo il suo sorriso furbo.
I suoi occhi neri.
Il mio cuore fra le sue mani.

Bugiardo.
Bugiardo.
Bugiardo.

Esco dalla doccia ed asciugo i miei capelli, poi li sistemo in morbide onde in modo quasi maniacale.
Oggi è il giorno della festa di beneficenza di mio padre e niente dovrà rovinare questo giorno.
Nemmeno tu, Matthew.
Nemmeno tu, Katie.

Indosso un vestitino, mi trucco e decido di mettere un rossetto rosso.
Nonostante non ci sia niente nel mio aspetto che non va, la mia faccia allo specchio appare orribile e stanca.
Mi hai distrutta, Matthew Jackson, mi hai dato il colpo di grazia.

Quando arrivo all'ingresso mio padre indossa già il suo smoking e sorride raggiante non appena mi vede.
Anche lui aveva arsenico nelle vene e grazie alle telecamere di sorveglianza siamo riusciti ad incastrare Josh.
Voleva confonderci e sfinirci per ottenere parte dell'azienda e dei nostri beni senza che ce ne rendessimo conto.
Fortunatamente adesso è in carcere e dovrà starci per almeno quindici anni.
Ero la fidanzata di un essere orribile.
Che stupida e ingenua.
Ma le cose cambieranno da adesso in poi.

«Sei bellissima, figlia mia. Tua madre sarebbe fiera di te», bacia la mia fronte e mi sforzo di fargli un sorriso, quindi lo prendo sotto braccio e usciamo fuori dove l'autista ci sta già aspettando.
«Mi dispiace per essermi arrabbiato quando hai lasciato Josh», entra in macchina ed io lo seguo.
«Oh, va tutto bene papà».
Accarezza la mia guancia e sospira, «E se vuoi stare con quel... Jackson, beh, sei libera di farlo. Non voglio vederti stare male. Non più».
Sentire queste parole mi stringe il cuore e trattengo le lacrime.
Annuisco in silenzio, ma solo perché non riesco a dire una parola.
Non starò mai con quel verme.
Mai.

Alla festa partecipano più persone del previsto ed è una gioia vedere gli occhi lucidi e l'espressione commossa di mio padre

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Alla festa partecipano più persone del previsto ed è una gioia vedere gli occhi lucidi e l'espressione commossa di mio padre.
Ascolto il suo discorso sullo scopo della festa e batto le mani con fin troppo entusiasmo quando lo termina.
Non sono per niente felice.
Sono triste fino al midollo.
E furiosa.

Incrocio le braccia al petto, faccio un giro tra i vari stand e sorrido a Trisha, la modella che è al banco dei baci. Corrugo la fronte quando mi chiede di avvicinarmi.
«Qualcosa non va?», osservo la lunga fila di ragazzi che attendono un bacio e trattengo una risata.
«Devo fare pipí», poggia le mani sulle mie spalle e fa un cenno del capo in direzione del suo sgabello, «Sostituiscimi, probabilmente compreranno più biglietti con te qui», quindi sparisce tra la gente, lasciandomi da sola davanti agli sguardi curiosi di almeno trenta ragazzi.

UN MARE DI BUGIE || COMPLETA. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora