3.Ancora tu.

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Il dottore barra fotografo, comunemente chiamato Matthew Jackson, è fermo proprio davanti a me.
Ma stiamo scherzando?
Sulle sue labbra aleggia un sorrisetto divertito, incrocia le braccia al petto e soffia via dagli occhi una ciocca di capelli.
Indossa un paio di occhiali che mi ricordano vagamente quelli di Harry Potter, ma nonostante siano tipici occhiali da nerd lo trovo in qualche modo affascinante.

«Vi-vi conoscete?», Katie inarca un sopracciglio, schiude le labbra e guarda prima me e successivamente lui che risponde senza togliermi gli occhi di dosso, «Non proprio»
«Ti fai anche gli affari degli altri per arrotondare?», non riesco a controllare le mie parole.
Lui ride, «Sono bravo anche in questo, quindi perché no?».
Non commento.
Davvero, sono senza parole.

Indossa una camicia bianca su un paio di pantaloni blu e noto che non mi ero accorta di quanto fosse alto l'ultima volta.
«Entrate pure», si sposta per farci passare ed io rimango praticamente immobile, dunque la mia amica ruota i suoi occhi neri al cielo e mi trascina dentro.

Mi ritrovo in un elegante ingresso dal quale posso vedere una grande scala in legno. Sento odore di pulito.
All'improvviso un rumore mi fa sobbalzare: sulla mia destra una ragazza dai capelli arancioni sorride imbarazzata mentre cerca di sollevare il vaso che ha appena buttato giù.
«Scusate», bisbiglia, «Stavo cercando di spostarlo prima di stasera, qualche ubriaco potrebbe distruggerlo, ma ci sto già pensando io. Sono Jess, comunque», adesso si avvicina a noi e mi porge la mano. Punta i suoi occhi azzurri nei miei e sorride ancora.
«Samantha», dico, sento lo sguardo di Matthew addosso.
«Spero di vedervi alla festa», mi fa l'occhiolino e torna al vaso.
Tranquilla, verrò sicuramente.

Ci dirigiamo verso la cucina. La stanza è luminosa grazie alla vetrata che ricopre un'intera parete. Sul tavolo ci sono diversi libri, dei fogli e un portatile. Segno che il fotografo stava studiando prima del nostro arrivo.
Katie si siede su uno sgabello bianco ed io non ci provo nemmeno, visto che ho solo un piede buono e lo sgabello è abbastanza alto.
«Ma sì, dai. Io rimango in piedi», borbotto, «Sto bene così».
Matthew trattiene una risata, dunque mette le mani sui miei fianchi e solleva il mio corpo per poi farmi sedere.
Il suo sorrisetto non vuole proprio andare via.

«Allora», mormora mentre va a sedersi, «Come posso aiutarti?», sorride a Katie e le scompiglia un po' i capelli.
La mia amica diventa rossa e dal modo in cui ridacchia sembra che sia un po' attratta da lui.
«In realtà non sono io che ho bisogno di aiuto», spiega, «È per Samantha»
«Cosa posso fare per lei?».
Ma perché non si rivolge direttamente a me?
«Beh», Katie mi lancia una veloce occhiata, «Il suo ragazzo è molto impegnato».
Il dottor Jackson arriccia le labbra e si toglie gli occhiali, «Vuoi che io scopra qualcosa su di lui?».
Ma continuate pure, io non sono qui.
«Scusa», mi intrometto, «Non credo che tu possa risolvere il mio problema».

I due si lanciano un'occhiata e Katie ruota gli occhi al cielo, «Sam, ascoltami, lui è un mago in queste cose»
«Non vedo come un fotografo da quattro soldi possa aiutarmi», ribatto.
Lei sbatte le palpebre più volte, «Ma tu come fai a saperlo?», il tono della sua voce si alza notevolmente.
Che diavolo ha da urlare?

Matthew si alza in silenzio, apre il suo grande frigo beige e si prende una bottiglietta di acqua, «Ho lavorato come fotografo alla festa di Alison York», dice, «Poi c'è stato un incendio e l'ho trovata a terra senza una scarpa», scrolla le spalle e beve.
Cenerentola. Ha praticamente descritto la storia di Cenerentola.
«Farfugliava parole strane»
«La mia povera Jimmy Choo», bisbiglio.
«E comunque il fotografo da quattro soldi potrebbe risolvere il tuo problema, impara a conoscere le persone prima di giudicare», aggiunge.
Odioso.

UN MARE DI BUGIE || COMPLETA. Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora