21. Il bacio mancato.

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Le mie labbra stanno per sfiorare quelle di Matthew Jackson.
È come un incantesimo o addirittura come un sogno dal quale non vorrei mai svegliarmi.
Lui è fermo, probabilmente aspetta che io dica qualcosa, ma non riesco a parlare.
Baciami.

Adesso si allontana velocemente e tossisce, io sbatto le palpebre più volte.
«Il campanello», dice, la sua voce è rauca.
«Cosa?» 
«Il campanello», ripete, sta trattenendo un sorrisetto divertito, «Qualcuno suona alla porta».
Ah.

Sgrano gli occhi e mi alzo di scatto, ho il cuore in gola e mi manca l'aria.
«Non aspettavo nessuno», bisbiglio.
Il dottore lancia un'occhiata all'orologio, «Orario insolito per delle visite», commenta, «Vado a vedere io chi è».

Lo blocco immediatamente, «Non se ne parla. Potrebbe essere Josh» 
«E allora? Non puoi bere una tazza di latte con un amico? Non sono mica il tuo amante», e dopo questa affermazione, strizza l'occhio e si dirige a grandi passi verso la porta.
Io lo seguo con le gambe che tremano e trattengo il fiato.
Come nel mio peggiore incubo, proprio davanti a noi, c'è davvero Josh.

Ha un mazzo di rose rosse tra le mani e il sorriso che aveva muore sulle sue labbra nell'istante in cui il suo sguardo incontra quello di Matthew.
Voglio morire.

Gli occhi azzurri del mio fidanzato vanno da me al dottore e viceversa, però non dice una parola.
«Tu devi essere Josh», è Matthew a parlare con una disinvoltura incredibile, «Ci siamo incontrati ad una festa, ricordi quando Sam si è sentita male?».
Il mio ragazzo annuisce silenziosamente e adesso mi uccide con lo sguardo.
Si sta arrabbiando.

«Sam mi parla spesso di te. Ero nei paraggi e sono passato a salutarla», lui continua, «Si è un po' spaventata quando ha sentito il campanello a quest'ora», adesso si gira a guardarmi e sgrana gli occhi, sembra urlare un "Non stare lì impalata e dí qualcosa".

«Infatti», mi schiarisco la voce e mi avvicino a loro, «Non ti aspettavo».
Josh mi fissa senza nessuna espressione sul volto, entra in casa e molla le sue rose tra le mie mani con poca delicatezza.
«Ho finito prima del previsto e sapevo di trovarti sveglia. Immaginavo stessi studiando fino a tardi», mette le mani dentro le sue tasche e fa un cenno col capo verso Matthew, «Ma evidentemente mi sbagliavo».

Il dottore arriccia le labbra e ruota gli occhi al cielo, afferra la sua giacca che giaceva sul divano e la indossa, quindi prende anche il casco e mi rivolge un sorriso, «Credo sia ora di andare», annuncia, «Ci vediamo in giro, Sam, salutami Katie», poi lancia un'occhiata a Josh e continua, «Buona serata», detto questo chiude la porta alle sue spalle, lasciando il silenzio dentro la mia casa.

Dovrei pensare a Josh, al modo in cui incrocia le braccia in attesa di una mia spiegazione, ma riesco a pensare solo al bacio mancato di Matthew Jackson.
«Mi prendi in giro, Sam?», è lui a parlare per primo, «Chi è quel tipo e perché ti ronza intorno?» 
«Me lo ha presentato Katie», deglutisco, le mie mani stanno sudando, «Lo sai, l'ho conosciuto alla festa e siamo usciti tutti insieme di tanto in tanto. È un ragazzo apposto».

Sto mentendo spudoratamente e mi faccio schifo da sola.
Forse è lui quello che dovrebbe indagare su di me.
Toglie la sua giacca e la lancia sulla poltrona nera che è accanto al tavolino in vetro, le sue guance pallide adesso si colorano di rosso.
Riesco a vedere le vene del suo collo gonfiarsi, «Non sono stupido, Samantha», parla a voce alta e sussulto, «E voglio sapere che cosa sta succedendo».
Mi mordo il labbro con forza fino a sentire il sapore metallico del mio stesso sangue.
Non voglio più essere trattata così.

«Non succede niente con quel ragazzo», ringhio, mostrando una grinta che in questo momento non mi appartiene, «Con te, piuttosto, che cosa succede? Non ci sei mai, mi lasci da sola nel bel mezzo di un'uscita e non ti degni nemmeno di chiamarmi ogni tanto. Da un bel po' di tempo il mio fidanzato sembra scomparso, lasciandomi questo...», lo indico e scrollo le spalle, «Questo sconosciuto in giacca e cravatta che non si ricorda di avere una fidanzata!». 

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