10 ( Will )

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Neko-ginny
Lo spazio autrice oggi sarà prima del capitolo.
Le immagini che metterò qui sopra da ora fino all'epilogo saranno una storia Solangelo collegata che ho trovato su internet.

Ps: quanto sono carini?

☆◇☆

Quella mattina mi ero svegliato più felice che mai, così tanto che saltellavo per tutta la cabina.
Come potete ben capire i baci di ieri di Nico mi resero la persona più contenta dell'intero campo mezzo sangue, anzi dell'intero mondo.

I miei numerosi fratelli però trovarono questo comportamento parecchio assurdo, anche se notavo che nessuno avesse davvero il coraggio di parlarmi.
"Che pensassero che fossi impazzito del tutto a forza di stare rinchiuso in infermeria?"mi domandavo perplesso osservandoli.

Alla fine l'unico che venne a cercare di capire il perché io fossi in queste condizioni fu mio fratello Austin.
Come al solito insomma.
< Will che ne dici se andiamo a parlare fuori solo io e te?>
< Va bene.>

Dopo essere usciti dalla casa dei figli di Apollo facemmo l'intero giro della cabina fino a giungere sul retro, in modo che semidei indiscreti e chiacchieroni non potessero sentire.
< Allora?> mi chiese curioso.
< Cosa?> risposi confuso.

< Cos'è successo con il figlio di Ade per farti saltellare ed urlare come un pazzo di prima mattina?>
<Niente.>
Al mio niente, il biondo mi mandò uno sguardo storto.
Alla fine cedetti alla sua domanda.

< Ieri sera ci siamo baciati ed è stato bellissimo.> dissi sognante, ripensando a qual momento.
< Wow raccontami di più!>
Austin adorava i gossip ed era peggio di una fangirl quando ne veniva a sapere uno su una nuova coppia.

< Non lo so, è successo tutto così in fretta, ma è stato magnifico.>
Non potevo spiegare a parole quello che mi era successo, avevo sentito milioni di fuochi d'artificio dentro di me e la soddisfazione di essere ricambiato era stata immensa.

Se i nostri baci fossero stati tutti così allora non mi sarei più staccato dalle sue morbide labbra.
< Capisco, beh descrivi il meraviglioso Nico allora.> disse facendo una strana mossa con il sopracciglio.
< Ma tu lo conosci già.>

"A volte proprio non lo capivo e poi cosa cavolo voleva dire fare su e giù con un sopracciglio??"
< Sì, ma lo voglio sentire attraverso i tuoi sentimenti, i tuoi occhi!>
"Ma perché io non trovavo mai persone normali nella mia vita?"

Scossi la testa e presi a raccontargli tutte le caratteristiche di Nico, di come fosse bello e di come avesse molte qualità.
Austin mi ascoltava rapito dalla descrizione, facendo ogni tanto delle battute sconce od oscene, cercando sempre comunque di insinuare il sesso ovunque, facendomi imbarazzare non poco.

< e poi a delle orecchie morbidissime, insieme ad una coda da gatto bellissima, nera e se le vedessi, noteresti quanto è tenero.>
< Aspetta! Cosa?!> urlò sorpreso.
Merda, ero così impegnato a sognare Nico ad occhi aperti che mi sono scordato di non dire il suo segreto e per lo più, l'ho detto a mister spettegules.

Sono un idiota.
Un grandissimo coglione.
Dovevo fare solo una maledettissima cosa, però ero così sovrappensiero che è stato impossibile per me ricordarlo.
< Austin, devi tenere la bocca chiusa e non urlare!>
< Va bene ma devi dirmi tutto e con tutto intendo ogni minimo particolare.>

Gli raccontai ogni cosa che sapevo e dopo che mi ebbe promesso con non l'ho avrebbe detto a nessuno ci dividemmo per fare colazione.
Lui era molto più veloce di me quando si parlava di cibo.

Nel tragitto però vidi Nico con un uomo più grande che gli assomigliava molto, sembravano due gocce d'acqua almeno da questa distanza e decisi quindi di andarli a salutare.
< Nico?> chiesi un po' confuso, dalla seconda e nuova presenza.

Nico si girò verso di me facendo incontrare i miei occhi cielo con i suoi d'ombra.
L'azzurro e il nero si fondeva spettacolarmente nelle loro iridi, come un vortice di colori dai quali io non volevo più uscire.

Il tutto venne interrotto proprio da Nico nel tentativo di presentarmi il nuovo arrivato.
< Ciao Will, ti presento....>
Si interruppe prima di finire la frase e continuò a guardarmi indeciso.
L'uomo accanto a lui invece prese la situazione in mano e mi osservò come se mi stesse analizzando attentamente, per poi allungare la mano presentandosi.

< Ade.> disse solo, scatenando però in me mille brividi di paura.
Oh per tutti gli dei.
Insomma capitemi era Ade il re dell'oltre tomba, mi avrebbe potuto spedire in quell'inferno in un baleno.
< Buongiorno signor Ade, sono Will.>

Mi presentai a mia volta, con più gentilezza possibile.
< Nico, visto che sei in dolce compagnia -e che tra parentesi- ogni semidio in questo campo è  traumatizzato da me, vi lascio soli.> disse rivolgendosi al moro.

Prima di andarsene però prese dalla tasca uno strano sasso, scuro e levigato dalla forma tondeggiante passandola a Nico.
< Nel caso avessi bisogno di parlare con me, lancialo per terra. Produrrà un rumore che arriverà fino a me.>

< Va bene. Ciao pà.> lo salutò Nico.
Era un modo un po' freddo di salutare un genitore ma era pur sempre del moro che stavamo parlando e lui non era un vero coccolone.
Anche se ultimamente con me lo stava diventando.

Tipo adesso, visto che mi stava chiedendo un abbraccio, non con la voce, non era da lui, però con gli occhi.
Non era una mia impressione sappiatelo, sì okay poteva esserlo ma era tutta colpa dei suoi occhioni meravigliosi.
< Fatti abbracciare.> dissi stringendolo a me.

Cercò di liberarsi dalla mia stretta anche se invano.
Sapete ho notato che lui è molto più basso di me e questo lo fa sembrare maggiormente tenero.
Chissà perché nessuno al campo prima di me avesse notato quanto fosse adorabile.

Ci dirigemmo insieme a fare colazione, anche se ognuno al proprio tavolo.
Per lo meno però ero sicuro che mangiasse un po' in questo modo.
Dopo aver finito di mangiare ci salutammo con un lungo bacio, ovviamente nascosti dagli sguardi degli altri, per poi andare ognuno per la propria strada, con la promessa di rivederci prima di sera con la prima scusa che ci venisse in mente.

Un Nico diversoWhere stories live. Discover now