16 ( Will )

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Dopo aver finito i compiti a noi assegnati evitando così di scatenare la furia della dolce figlia di Atena e dopo aver ottenuto il permesso da Chirone "nel senso che lo ha traumatizzato di chiacchiere finché non ha dato il suo consenso", io ed i due ragazzi iniziammo il nostro viaggio per recuperare Nico.

Purtroppo però incappammo in un gran bel casino, perché io non sapevo come arrivare all'entrata degli inferi, mentre Percy che in teoria l'avrebbe dovuta sapere a memoria, ci faceva sbagliare strada in continuazione, per fortuna e vi giuro ringraziai tutti gli dei "sia maggiori che minori."avevamo Annabeth che era una specie di navigatore portatile e non ci permise di perderci.

Alla fine però ci mettemmo comunque diverse ore, troppe a mio parere anche con i continui cambi di mezzi di trasporto.
L'entrata era vicino agli studi di registrazione R.I.P. di Los Angeles, almeno posso dire che per trovarla finalmente il semidio del mare, un pizzico ci ha dato una mano.

Non è che io odiassi Percy o che mi stesse particolare  antipatico, solo che era la prima cotta del mio Nico e ciò mi irritava parecchio, anche perché il ragazzo ossessionato dal blu non era per niente brutto, anzi era più muscoloso e più carino di me.

Dopo aver varcato la soglia di quel posto tanto lugubre ci ritrovammo in un luogo scuro e freddo, un lungo corridoio che ci portò davanti all'ibarcazione di Caronte, famoso per essere il traghettatore dello Stige.

Osservando la sua barca potei tranquillamente affermare che cadesse completamente a pezzi e che non mi sarei per nulla stupito se improvvisamente fosse affondata per sbaglio in quel maledetto fiume con tutto il nostro peso, di tre adolescenti sopra.

Non fraintendete ma ero super preoccupato e la mia paura aumentò quando vidi Percy dare in mano a quell'uomo freddo e buio tre belle Dracme luccicanti che attirarono subito la sua attenzione.
Sembrava una gazza ladra da come la sua attenzione si fosse mossa solo al luccichio.
Caronte prese subito le monete e gli invitò con un gesto svogliato della mano a salire a bordo.

I due ragazzi davanti a me salirono subito senza indugio mentre io ero ancora un po' indeciso, alla fine cedetti e salì anch'io, seppur con il terrore negli occhi.
Inutile dirvi che per tutta la durata del traghetto strisi fortemente il bordo.
< Ogni volta che scendo qua sotto si fa sempre più cupo.> distrusse il silenzio Percy.

< Sono gli inferi testa d'alghe, il regno di Ade, credo che sia più che normale che abbia questo aspetto.> lo riprese sarcasticamente la sua ragazza.
Nel frattempo che loro discutevano, io rimanevo zitto, osservando Caronte, mi persi pensare e a sentirmi anche un po' in colpa, difatti non ci voleva certo un genio per comprendere che la causa della fuga di Nico fossi io o più precisamente il nostro litigio.

Mi accorsi che eravamo dall'altra parte della riva e che dovevo scendere sulla "terra ferma" solo quando il figlio di Poseidone mi scosse poco delicatamente una spalla, con "poco delicatamente" intendo che è un miracolo che l'osso della spalla sia ancora attaccato al resto del corpo e che non mi si sia rotto o slogato.

< Andiamo bell'addormentato.> mi prese in giro sempre il corvino.
All'entrata delle mura di un materiale che non riuscivo bene ad identificare si mostrava in tutto il suo splendore Ade con affianco il temuto gigantesco cane a tre teste Cerbero.

Il dio ci osservava giudicandoci dall'alto in basso e le sue espressioni facciali anche se rare da notare e brevi passavano dall'infastidito con Percy, per poi finire con un occhiata talmente truce da uccidere verso di me.
Dopo averci analizzato per bene con quelle pozze scure così simili e allo stesso tempo diverse da Nico, sbuffò annoiato per poi parlare.

< Cosa sarà mai accaduto per fare scendere in queste desolate e oscure terre, tre semidei come voi?>
La sarcasticità nella sua voce era sottile ma ben presente, il suo corpo non si era scomposto di un millimetro.

< Vorrei-vorremmo vedere Nico Di Angelo se era possibile.> dissi chinando leggermente il capo in segno di rispetto, la mia voce tremò e sperai vivamente che non venisse notata.
< Non è possibile.> rispose freddo e tagliente.
< Potremmo almeno parlarci, le pare?> propose irritato Percy.

< Voi no, lui da solo se proprio insiste.> disse indicandomi.
Il moro stava per ribattere quando lo fermai con un gesto della mano.
Mi mossi per seguirlo quando Ade mi fermò parlando.
< Lascia anche le armi, se vuoi passare queste sono le condizioni. >

Titubante appoggiai per terra vicino ad una Annabeth più che preoccupata, spada, arco e frecce.
Quando il dio della morte me lo concesse mi avvicinai a lui, non feci in tempo a fare niente che mi è ritrovai all'interno di una grande sala con due troni in mezzo.

Le mure erano fatte di ossidiana nera ed è cinto da possenti mura nere e le immense porte d'entrata sono di bronzo decorato da incisioni che raffigurano delle scene di morte.
Nella sala del trono, lo scranno di Ade è fatto da spaventose ossa umane fuse insieme dando un'aria davvero cupa degno del suo possessore mentre quello di Persefone ha la forma di un fiore nero con delle dorature sui bordi ed ai lati, elegante quanto la padrona pensai.

Ad un tratto prese a camminare ed io come un cagnolino le seguì per intricati corridoi fino a giungere davanti ad una comune e semplice porta.
< Qualcosa non va?> domandò con un ghigno il mio accompagnatore.
< Dov'è Nico?> chiesi a mia volta.

< Dietro alla porta davanti a te.> mi rispose e senza aspettare un minimo segno da parte mia aprì la porta.
Dinanzi hai miei occhi mi si presentò uno spettacolo da mettere i brividi per quanto irreale fosse.
Il motivo della mia presenza in questo terribile luogo era steso su un letto, immobile.

Feci un respiro di sollievo solo quando vidi che respirava ancora, a quel punto, corsi verso di lui e lo chiamai ad alta voce, scuotendo il suo corpo che non si svegliava in alcun modo.

Neko-ginny
Siamo alla prima settimana di maggio, per me Aprile è passato velocissimo e per voi?

Ps: Vi spaventerebbe vedere la persona che più amate nelle condizioni di Nico?

☆◇☆◇

Un Nico diversoNơi câu chuyện tồn tại. Hãy khám phá bây giờ