Capitolo 29

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"L'anello è stato comprato, spero che Fred si decida presto a chiedere la mano della sua amata. Non vedo l'ora di gioire con loro." racconto a Dylan.

Ogni giorno vengo a trovarlo, per aggiornarlo degli eventi. Ho parlato di tutto fuorché della mia conversazione con Julian. In fondo, non lo conosco neppure. L'attrazione fisica non è paragonabile ai veri sentimenti.

"Secondo te, io riceverò mai una proposta di matrimonio? Puntavo su Clayton ma, ahimè, le mie speranze si sono rivelate mal risposte." continuo. "Forse dovrei farmi suora anche se dubito mi accetterebbero. Dopotutto, ho un figlio e non sono la ragazza pura e casta di un tempo. Ho le mie esigenze, che ovviamente sopprimo da un anno."

Fammi capire... stai seriamente parlando di sesso davanti una tomba?
Ecco...io...
Tu sei pazza...

"Potrei usare Julian per i miei bisogni ma non sarebbe corretto. Voglio dire, non sono disperata fino a questo punto, anche se Julian è un bel bocconcino." faccio una pausa, rifletto sulle mie parole. "Oddio, ho seriamente detto..." Mi alzo in piedi e scuoto la testa. "Lascia perdere, Dyl, sto impazzendo. Ci vediamo." Vado via con la coda tra le gambe.

Come mi sono ridotta?
A parlare di sesso con Dylan, davanti una tomba fredda?
Non parlo più...

Mentre percorro il viale, cambio strada all'ultimo momento, ritrovandomi davanti la cappella della famiglia Howard.
La porta è socchiusa, come l'ultima volta.
Faccio per avanzare ma alla fine ritorno sui miei passi.
E se al posto di Julian ci fosse qualcun altro?

Alla fine, sbircio dalla fessura lasciata dalla porta e mi meraviglio nel trovare la cappella vuota.
Mi guardo intorno, dopodiché entro dentro l'edificio.

Accanto ad ogni lapide, ci sono vasi stracolmi di fiori.
La scritta Janette Taylor Howard attira la mia attenzione; osservo attentamente la data di nascita e di morte, rimanendo stupita.
La madre di Julian era giovanissima, appena quarantenne.

"Salve, suo figlio mi ha raccontato la storia della sua morte. Mi dispiace tantissimo per quello che le è successo, non meritava di morire così giovane."

Lancio uno sguardo anche alle altre tombe, tutte appartenenti alla famiglia Howard. Una in particolare, attira ulteriormente la mia attenzione.

Mi avvicino, con la mano destra sfioro la scritta in rilievo sulla lapide. Samantha Howard.

Quello che più mi colpisce è la sua età, appena cinque anni.
Che sia la...

"È mia sorella." la sua voce conferma le mie teorie. "Come mia madre, si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato."

Quindi ciò significa che..."Tua madre e tua sorella sono state uccise contemporaneamente..."

Julian annuisce. Ricontrollo le date ed effettivamente coincidono.
La disgrazia ha colpito la sua famiglia in malo modo.

"Mamma mia, Julian mi dispiace tantissimo."

"Cosa ci fai qui?" ignora ciò che ho detto. Mi faccio da parte per permettergli di raggiungere le due tombe.

"Io..." Verità Sammy, verità. " Sono venuta a trovare Dylan e poi ho deciso di passare anche qui."

"Senza nessun motivo valido?"

Non rispondo.
Nella mia testa rileggo il nome di sua sorella. Samantha. Sua sorella si chiama come me, quindi forse è per questo che Julian non ha esitato a parlarmi della sua famiglia.

"Tua sorella si chiama come me." constato l'ovvio. "Parli con me soltanto per questo?"

Julian alza gli occhi al cielo trattenendo a stento un sorriso. "Non dire sciocchezze." si siede a terra con le gambe incrociate. "Nel mondo ci sono milioni di persone con questo stesso nome, secondo te parlo con ognuno di loro?"

Un fidanzato per finta 2Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora