Dance with me.

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A Miyagi andavano le feste popolari; in periodo natalizio, poi, era una costante esplosione di musica e colori. Saeko, per quanto possibile, diventava ancora più energica in quel periodo e non c'era una volta in cui non partecipasse ai festeggiamenti. Suo fratello si esasperava spesso a doverla accompagnare al raduno della sua squadra di taiko, oppure all'ennesimo festival di zona come spettatrice o come rappresentante del ristorantino di famiglia.

Tuttavia, quell'anno, Ryuu non ebbe di che preoccuparsi, perché fu qualcun altro a tenerle dolce compagnia.

Inizialmente non fu facile da digerire. Aveva visto quell'alto e robusto ragazzo biondo puntare lo sguardo su sua sorella troppo insistentemente, perché il suo sesto senso da fratello protettivo ne rimanesse intoccato. Eppure quel tipo non aveva alcuna aria minacciosa, anzi! Se non fosse stato per l'oggetto della sua attenzione che era Saeko, avrebbe anche potuto provare pena per lui, che aveva le spalle basse e il viso contratto in una smorfia di disagio. Non gli piaceva la folla? Avrebbe preferito essere a casa al caldo invece che sorbirsi quel frastuono di chiacchiere tra le bancarelle, per non parlare dei musicisti di quartiere che facevano ballare le coppie più intraprendenti al centro della piazzetta?

Ma allora perché guardava Saeko con due occhi che per un attimo sembrarono più grandi solo perché erano pieni di meraviglia? Perché aveva fatto poi un'espressione di sfida mentre le sue spalle si alzavano nel tempo di un respiro e perché ora stava camminando verso di loro con un passo sicuro e determinato che fino a pochi secondi prima sembrava non appartenergli?

- Ohi, nee-chan ...!- sgomitò Tanaka sul fianco della sorella. Quest'ultima lo guardò perplessa, ma notò che aveva lo sguardo sospettoso rivolto altrove e dunque notò il ragazzo.

- Ah, io ti conosco!- esclamò Saeko con un largo sorriso allegro, facendo dondolare il ponpon del berretto che aveva in testa. - Tu eri a quella partita ... Akiteru Tsukishima, giusto?-

Ryuunosuke tramutò la sua espressione in un unico grande punto di domanda, mentre l'altro tentò di ricambiare il sorriso e ci riuscì solo per metà. - Già.- ridacchiò nervosamente. - Senti ... Saeko Tanaka, vero? Ecco, mi chiedevo ... -

La ragazza si fece attenta e cercò di intuire cosa volesse dire, indagando nel suo sguardo che si era bruscamente abbassato in quello che Ryuu poté interpretare solo come imbarazzo.

- V-Vorresti ... ballare un po' con me?-

Entrambi i fratelli Tanaka si irrigidirono e restarono a bocca aperta. Il più giovane con disappunto, l'altra con meraviglia.

- Caspita!- esordì Saeko con una voce potente che avrebbe sovrastato anche la musica più forte. - Di tutti gli armadi a tre ante con cui sono uscita, tu sei il primo ad avermelo chiesto in un modo così carino!-

Il fratellino evitò di dire ad alta voce che nessuno l'aveva mai fatto perché altrimenti si sarebbero presi un gran cazzotto sul muso, ma in compenso squadrò Akiteru per capire cosa mai avesse fatto per meritarsi l'entusiasmo di sua sorella. Quando lo vide sobbalzare ed arrossire come un completo imbranato, allora capì.

Saeko prese all'improvviso le mani di Akiteru e lo guardò con gli occhi pieni di aspettativa, senza manifestare il minimo fastidio nel dover inclinare la testa all'indietro quasi del tutto per poterlo guardare in volto. - Andiamo!- disse felice, trascinando poi il ragazzo verso il centro della piazza.

Il resto si evolse accompagnato da un sorriso di Ryuu che nasceva lentamente. Come se conoscesse quella canzone da sempre, Saeko illustrò al suo partner di ballo dove posizionare le mani – non che lui non lo sapesse, ma era rimasto troppo sorpreso dall'energia con cui lei aveva accettato il suo invito perché potesse concentrarsi a dovere – e lo trascinò in una danza grossolana e improvvisata, della quale però entrambi furono soddisfatti. La ragazza rideva di cuore e lui, beh ... Ryuunosuke era sicuro di non aver visto un sorriso più innamorato di quello e pensò che, se fosse andato a cercare Nishinoya e gli altri suoi compagni di scuola lasciando soli i due ragazzi più grandi, avrebbe fatto decisamente bene.

*


Shippateli anche voi, mioddio, perché non li shippa nessuno---

Natale alla Karasuno!Where stories live. Discover now