Touch me

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Era il pomeriggio perfetto. Cioccolata calda, coperta, neve leggera che cadeva dal cielo scuro, un film alla tv e Tsukki al suo fianco sul letto. Tadashi non avrebbe mai potuto desiderare di meglio.

Guardava lo schermo di fronte a sé senza davvero godersi il film fino in fondo. Non lo sapeva, ma aveva un sorriso di circostanza sul volto da quando aveva suonato il campanello del suo amico d'infanzia e quest'ultimo gli aveva dato il benvenuto. Un'occasione come un'altra per passare del tempo insieme e Yamaguchi era felice così.

All'improvviso, uno scatto... e poi, buio e silenzio. - Eh? E' andata via la luce?-

Il ragazzo restò con la tazza calda in entrambe le mani, la coperta sulle gambe incrociate nella stessa posizione in cui era Tsukishima accanto a lui. Da dietro la porta, la voce della mamma di Kei annunciò che era la terza volta in una settimana e che presto l'energia sarebbe tornata.

- Non mi pesa aspettare un pochino!- fece allegramente Yamaguchi, quando la padrona di casa gli chiese se avesse qualche problema in proposito.

Aveva appena finito di parlare, quando si sentì toccare una spalla. Il contatto era caldo e gentile. Si voltò e nella penombra scorse la figura alta e familiare di Tsukki, che si era fatto più vicino di prima e quasi certamente lo stava guardando a sua volta.

Il biondo attese alcuni istanti prima di parlare con la solita calma: - Ti ho dato fastidio?-

Yamaguchi ebbe la sensazione che quella fosse la domanda più insensata che potesse sentire. In quale universo Tsukki gli avrebbe mai dato fastidio?

- Oh, n-no!- sollevò d'istinto una mano per evidenziare che per lui era una sciocchezza, ma rischiò di far cadere la tazza con la cioccolata e dunque avvolse nuovamente le mani intorno ad essa. - Va tutto bene, Tsukki...-

Fu in quel momento che se ne accorse. La mancanza di luce non gli dava davvero alcun problema, neanche quando interagiva con colui che avrebbe voluto fosse più di un amico. Era talmente abituato a sentirlo vicino, a parlarci, a sentire il suo profilo alto accanto a sé, che si dimenticò di essere al buio. Dopotutto, da fuori entrava il tenue bagliore candido del vicinato, che gli permetteva di distinguere a che altezza avrebbe dovuto portare gli occhi per incontrare idealmente quelli dell'altro.

Nemmeno allora il sorriso di Yamaguchi svanì. Si fece anzi più sicuro quando Tsukishima si mise più comodo, abbassandosi con la schiena e poggiando un ginocchio sul suo.

- Meglio così.- sentenziò, portando la tazza alla bocca per prendere un sorso di bevanda, con gli occhi rivolti alla finestra dietro al televisore.

Tadashi indugiò ad osservarlo per altri istanti ancora, scorgendo un barlume di meraviglia nei suoi occhi, mal celato dal riflesso degli occhiali. Prese a sua volta un sorso di cioccolata calda, per poi posare dolcemente il capo sulla spalla di Kei, più vicina di prima. Quest'ultimo girò gli occhi di lato soltanto per un momento, prima di lasciar andare un appena percepibile sospiro.

Intorno a loro, buio e silenzio. Dinanzi ai loro occhi, la neve che cadeva lentamente e senza fare rumore. Uno spettacolo incantevole.

I loro corpi tenuti al caldo dalla reciproca vicinanza.

Era il pomeriggio perfetto. Kei non avrebbe mai potuto desiderare di meglio.

 Kei non avrebbe mai potuto desiderare di meglio

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Piccole gioie, aw.

Natale alla Karasuno!Where stories live. Discover now