Si inginocchiò tra le sue gambe e gli slacciò gli anfibi. Si rialzò e si sedette sulle sue cosce. Sensi le appoggiò le mani sulla pelle nuda dei fianchi, poi ne fece scivolare una su un seno.

«Sai che cosa mi disorienta?» le mormorò.

Lei si appoggiò a lui e lo baciò. «Che cosa?»

«Dovrei scappare alla velocità del fulmine».

«Oh, intendi... ecco una tizia con l'infanzia incasinata, che ha fatto un errore dietro l'altro e continua a vivere una vita chiaramente sballata? Una che alle tre del pomeriggio è ancora in pigiama, che vive nella casa dell'ex marito e che è troppo coinvolta in tutto...»

«Sembra una descrizione di me stesso, se escludiamo quella faccenda dell'ex marito» sorrise Sensi, continuando ad accarezzarla. «E anche quella faccenda del coinvolta... io non sono coinvolto, io sto per venire».

Fiorella gli infilò una mano nella tasca interna del giubbotto, trovò un pacchetto di preservativi e ne tirò fuori uno. Gli slacciò la cintura, strappò la bustina del preservativo, si sfilò i pantaloni del pigiama e si sedette sopra di lui.

Molto velocemente, dato che Sensi non aveva l'aria di poter durare molto.

«Che smacco» sorrise lui, poco dopo, inumidendosi le labbra con la lingua.

Lei restò lì, seduta su di lui, con le gambe intrecciate dietro la sua schiena. Gli posò la testa su una spalla. «Saranno i preservativi tropical. Sono una scelta interessante, tra l'altro».

Sensi rise in silenzio. «Questa mattina il mio capo mi ha ordinato di continuare a scoparti. La sorveglianza costa e, sai, c'è stata la spending review. Così ho pensato di infilare i profilattici tra le spese a rimborso. Ma non potevo comprare dei banali Durex ritardanti per lui, anche se forse avrei fatto bene. Salvemini sarebbe stato deluso».

«Quindi, come dire, sei in missione, eh?»

Sensi sorrise e iniziò ad accarezzarla di nuovo. «Magari lo fossi. Sarei durato almeno cinque minuti. Ti ho già detto che di solito non mi capita?»

«Sembra una frase di circostanza» rispose lei. Iniziò a sfilargli il giubbotto, operazione non facile, nella posizione in cui erano. Sensi se lo scrollò via, poi si liberò anche di maglione e maglietta. Infine le tolse la blusa del pigiama. Lei si appoggiò contro il suo petto.

«Potrei rimanere così un secolo o due» disse lui, infilandole una mano tra i capelli.

«Non esattamente così, pare».

Sensi la baciò. «È una questione di amor proprio. Anche questo di solito non mi succede, se mi passi la frase di circostanza».

«Se continui, posso passar sopra a un bel po' di cose» gli assicurò lei.

Sensi continuò. Non avrebbe potuto fermarsi nemmeno volendo, quella era l'impressione che aveva. Gli sembrava di essere nato per stare lì, con lei seduta sopra, a riutilizzare preservativi.

Appoggiò la testa contro la spalliera della poltrona e fermò lo guardo sulle gocce antiquate del lampadario sopra di loro, senza vederle davvero.

Fiorella oscillava piano, come un'onda lunga, come fosse su un'altalena.

La luce filtrava dalle tende tirate, grigiastra.

Qualcosa si mosse in fondo allo specchio, ma Sensi non vide neanche quello.

***

... Wang Xifeng sa che dovrebbe esserci abituata. Jia Zheng la penetra a ritmo costante, ogni colpo una fitta di dolore. Xifeng è abituata al dolore, non dovrebbe farci caso. È la prima concubina di Zheng da tre anni, da quando ne aveva quindici, e Zheng non è mai cambiato, se non nel peso. È diventato più grosso. Xifeng si appoggia sui gomiti per non venire schiacciata. Zheng continua e continua. Non è mai stato veloce. Non è più giovane.

I ricordi degli specchi - L'indagine più oscura del Commissario SensiWhere stories live. Discover now