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COLE:

L'appoggio delicatamente mentre mi sdraio accanto a lei, ho paura di stringerla a me, di farle del male. È cosi fragile in questo momento, ma allo stesso tempo sono ancora sorpreso per la grinta che ha tirato fuori pochi minuti fa. Sono cosi fiero di lei.

- Ho avuto paura che non arrivassi in tempo- dice mentre la guardo. Mi sono mancati i suoi occhi su di me. - C'è l'hai fatta. Mi hai salvato. Posso sentire di nuovo il tuo calore « si avvicina a me » sentire la tue pelle « le sue labbra si posano sulla mia pelle, mentre io mi beo di quel contatto »la tua voce-.

Qualcuno bussa alla porta, mentre io do l'ordine di entrare. Mira entra con un vassoio pieno di cibo, che Sophia gradisce alzandosi per poter mangiare.

- Da quanto non mangi?- chiedo.

- Da quando mi hanno rapita- inizia a mangiare ma si blocca tornando triste.

- Cole. Io non sono andata da Paul per scappare via da te. La sua lettera diceva che era in fin di vita. Voleva vedermi un'ultima volta. Non potevo negarli questo! Ma poi « chiude le mani in pugni pensando a quello che ha vissuto » poi lei...- provo a dire iniziando a piangere. Mi siedo dietro di lei facendole appoggiare la testa sul mio petto.

- È tutto finito Sophia..shh è tutto finito- provo a dire mentre dentro di me sento il cuore battere più forte per quello che lei ha vissuto.

- Lei l'ha ucciso... ha ucciso Paul! Cosi a sangue freddo... mi ha detto di fuggire ma io « fa un grosso respiro mentre io le accarezzo i capelli » mi sono ritrovata dentro a un pozzo, senza luce ne aria... e tutta colpa mia. La morte di Paul. Il mio rapimento... dovevo parlarti avvisarti..- prova a dire mentre trema.

- Ti prego Sophia, non darti colpe. Anche io ho le mie colpe. Ho lasciato che quella donnetta vivesse, e se mi avessi detto di Paul sicuramente non ti avrei permesso di vederlo. Anche se so che tu l'hai fatto solo per l'amicizia che vi lega... basta ora, ti prego- provo a calmarla.

Passano vari minuti, quando finalmente prendo il cucchiaio per imboccarla.

- Se mangi tutto ti dico due cose importanti- dico sapendo di giocare con la sua curiosità.

- Non mi interessa- risponde mentre il dolore per la perdita del suo amico la sta tartassando. Leggo nella sua mente, continua a pensare che è colpa sua.

- Una riguarda Paul. E una noi- aggiungo mentre lei alza la testa incrociando i nostri occhi.

- l'hai seppellito? Hai chiamato la sua famiglia?- chiede preoccupata.

- Mangia! E saprai tutto- rispondo sorridendo.

Avrei immaginato tutto, ma mai che quel ragazzo vivesse dopo le ferite. Senza dimenticare che ora me l'ho ritroverò ai piedi.

Lei manda giù l'ultimo boccone mentre io mi alzo per togliere il vassoio.

- Cosa fai Sophia?- dico mentre lei si alza.

- Voglio andare alla tomba di Paul-

- Non se ne parla-

- Ti prego Cole... ti prego, fammelo salutare un'ultima volta.- dice quasi in lacrime.

Decido di prenderla in braccio per evitare di farla camminare, non sono tanto felice di portarla da lui, ma voglio che lei veda che non è morto.

Jasryne ha fatto un ottimo lavoro con lui, grazie alla sua saliva è riuscita a riportare indietro il suo compagno.

Chi l'avrebbe mai detto, Jasryne l'apprendista infermiera che esercita nella città assieme al dottore umano si è rivelata essere la compagna di quel mezzo essere.

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