Capitolo 12
1812
"Signorina, sapete che origliare è maleducazione?" domandò ironicamente il principe James.
Arrossii violentemente colta con le mani nel sacco e abbassai il volto non riuscendo a sostenere il suo sguardo.
Mi prese delicatamente una mano inducendomi a riportare gli occhi sulla sua figura che in quel momento stava godendo della situazione imbarazzante in cui mi aveva condotta.
"Per quale ragione siete rimasta?" mi domandò scrutandomi attentamente.
"Pensavo di aver dimenticato una cosa, ma ora ricordo di averla lasciata nelle mie stanze. Che tremendo errore! Non avrei mai voluto ascoltare i vostri discorsi privati." balbettai mentre cercavo discretamente di sottrarmi dalla sua presa.
"Non ve ne andate, vorrei passare del tempo con voi, se non domando troppo" chiese supplicante.
"Non mi sembra il momento adatto, perdonatemi devo andare." risposi inchinandomi in una riverenza.
Mi girai e mi diressi a passo spedito verso la mia stanza senza voltarmi per non perdere la compostezza. Dal giorno in cui mi era stato assegnato l'incarico dal principe Dominic, ero stata spostata in un'altra camera, più adatta ad un soggiorno prolungato. Non potei essere triste, dopotutto non avrei più rivisto la mia compagna di stanza Kimberly, che mi era sembrata tutt'altro che amichevole. Inoltre ero stata ritirata dalla selezione per diventare dama di compagnia, chissà chi aveva avuto l'onore di diventare quella della principessa.
Una volta arrivata, entrai e mi distesi sul letto addormentandomi, sfinita della lunga giornata.
Durante il sonno profondo sognai della mia casa e della mia epoca. Mi mancavano tutti, mia sorella Grace, Alexis, nonostante a volte non riuscissi a sopportarla per il suo carattere troppo egocentrico. Perfino i miei genitori avevano lasciato un vuoto nel mio cuore, chissà se sentivano la mai mancanza.
Mi risvegliai con la convinzione di essere ritornata nel mio letto, nella mia vita reale, ma questo pensiero fu infranto dallo sguardo curioso della stessa cameriera che avevo incontrato il primo giorno a palazzo, Marybelle.
"Mi hanno incaricata di consegnarvi questa lettera Miss, tenete"
Presi il foglio di carta e lo aprii mentre l'ansia iniziava a prendere il sopravvento.
"Cosa dice?" domandò lei curiosa.
"Una cugina lontana dei principi, Sofia di Hannover, arriverà questa sera a corte: è una sorta di benvenuto." Il principe Dominic questa volta aveva esagerato, era stata una scelta troppo azzardata e io non mi sentivo ancora del tutto pronta.
"Che splendida notizia! Chissà se è bella come la principessa Isabelle!" esclamò sognante.
"Non saprei proprio dire, credo che lo scopriremo questa sera".
"Ciò non toglie che dobbiamo rendere meravigliosa anche voi signorina. Su, sedetevi che incominciamo, intanto vado ad avvertire la sarta. Credo di aver capito ci sia qualcosa di speciale pronto per voi, ma non credevo fosse per un'occasione così prossima." rispose Marybelle che non stava più nella pelle per l'eccitazione.
Dopo pochi minuti tornò con a suo seguito un gruppo di dame pronte a rendermi presentabile per il grande evento.
"Miss Stewart siamo state incaricate direttamente da sua Altezza Reale di darvi un aspetto regale e ci ha ordinato di consegnarvi questo" disse porgendomi una scatola di velluto rossa.
La presi confusa per poi aprirla cercando di non dare a vedere la mia eccitazione per il pensiero.
Ne estrassi una splendida collana di diamanti e rubini dall'aspetto molto costoso.
Guardai scioccata i visi delle altre dame che rispecchiavano l'espressione dipinta sul mio viso.
Dopo due ore intense mi guardai allo specchio soddisfatta di quello che vedevo, era proprio come avevo sempre immaginato questo momento.
I miei capelli erano raccolti in uno chignon adornato da piccoli diamanti che facevano risplendere tutta l'acconciatura. Piccole ciocche, che la parrucchiera aveva sapientemente lasciate libere, incorniciavano il mio viso, mentre il vestito fresco di sartoria e richiesto esplicitamente dal principe, era di un colore rosso fuoco con un'ampia gonna e il corpetto in pizzo, in perfetta armonia con la collana che lui stesso mi aveva donato.
"Oh mia cara, siete stupenda! Farete un gran figurone al ballo!" esclamò Marybelle.
Annuii sovrapensiero ammirando la mia figura nello specchio. Non riuscivo a riconoscere la persona che mi fissava adornata da uno sfarzo che non avrei mai potuto immaginarmi. Feci un giro su me stessa per constatare l'equilibrio che mi donava quel largo vestito, notai che era molto precario. Come avrei fatto a danzare in quell'abito chilometrico?
Fui condotta da una delle dame verso il salone da ballo dove sarebbe incominciata la mia recita. Così durante il tragitto iniziai ad entrare nel mio personaggio : raddrizzai la schiena, alzai il mento ed infine assunsi un'espressione di superiorità, nonostante dentro di me il cuore battesse all'impazzata e mi sentissi divorare dal nervosismo.
Sentii dire dal valletto che la famiglia reale aveva giusto fatto il suo ingresso, quindi da lì a poco sarei stata annunciata.
Feci un respiro profondo ed annuii al valletto che bussò al grande portone di fronte a me, che quindi venne aperto.
Nella sala regnava un gran baccano poiché dame e gentiluomini si erano da poco incontrati e immagino stessero discutendo dell'apparenza dei Reali. Sentii il ciambellano battere due forti colpi contro il pavimento di marmo che risuonarono nell'ampia sala. Dopodiché,quando tutti si furono acquietati, chiamò a voce alta il mio falso nome e tutto ad un tratto sentii gli occhi di tutti puntati sulla mia figura, compresi quelli dei due principi.
YOU ARE READING
Plot Twist // IN REVISIONE
Historical FictionCaitlyn Stewart e' una ragazza come poche: testarda,sognatrice, dal carattere forte e dalla risposta sempre pronta. Durante la tanto attesa notte di Eclissi Lunare, invece che partecipare alla festa scolastica organizzata per l'occasione, Caitlyn se...
