CAPITOLO 1

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Cit. "Leggere un libro non è uscire dal mondo, ma entrare nel mondo attraverso un altro ingresso"

Anno 2016

Gli ultimi raggi di sole tramontavano dietro all'orizzonte, mentre in lontananza si scorgevano le luci abbaglianti della scuola che si preparava a festeggiare l'Eclissi lunare. Caitlyn invece se ne stava nella sua camera immersa in uno dei suoi amati libri, non accorgendosi dell'arrivo della sera fino a quando, non riuscendo più a vedere cosa stesse leggendo, alzò gli occhi dal romanzo accorgendosi di una chiamata in arrivo dall'esuberante amica Alexis.

Inserì il segnalibro nella pagina e riluttante, accettò la chiamata. Venne accolta da un grido proveniente dall'altro capo del telefono: "Ma dove sei finita? Ti stiamo aspettando da ormai mezz'ora!" esclamò arrabbiata l'amica.

"Lexi, non ti ho mai detto che sarei venuta. Sei tu che ti crei film mentali" rispose Caitlyn infastidita per l'interruzione.

La ragazza sbuffò alzando gli occhi al cielo "Tanto lo sapevo che sarebbe stato inutile chiamarti, te ne stai sempre lì con i tuoi libri. Fossero interessanti almeno! Se non ti conoscessi bene penserei che ci stai evitando!

Irritata Caitlyn rispose "Scusa se non perdo il mio tempo a sfogliare riviste di moda dove le uniche parole che si possono trovare sono solo prezzi dei vestiti!". Per poi chiuderle il telefono in faccia. Ormai si era abituata alle critiche degli altri. A lei non mi interessava tutto ciò, le feste, la moda, l'attenzione. Il suo grande desiderio era avventurarsi in altre epoche e vivere una di quelle storie d'amore tanto decantate dagli scrittori. Duchi, marchesi, corteggiamenti, danze e saloni immensi...

Era questa la vita che le apparteneva e alla quale sentiva di appartenere, al contrario di quello che dicevano gli altri.

Guardò l'orologio e si accorsi dell'ora tarda, sicuramente sua sorella la stava già aspettando in camera pronta a sentire un'altra delle mie fiabe di cui era tanto innamorata. Ripose il libro sul davanzale, dove sapeva che l'avrebbe attesa, per poi avviarsi verso la stanza della piccola sorellina Grace. Quando entrò, la trovò distesa sul letto con un gran sorriso sul volto, impaziente di vivere una nuova avventura. Caitlyn si sistemò sulla poltroncina accogliente di fianco al letto e aprì il libro.

"Allora Grace, cosa vorresti che ti leggessi questa sera?" le domandò curiosa.

La piccola si agitò sul letto mentre batteva le mani euforica e gridava: "Cenerentola! Cenerentola!"

Caitlyn la guardò sbalordita "Ma te l'ho letta due sere fa! Non ti stanchi mai?". Grace incrociò le braccia indignata e allora ridendo cominciò a leggere.

"C'era una volta una fanciulla, di nome Cenerentola, che viveva con la matrigna cattiva e le due sorellastre gelose. La povera Cenerentola doveva fare da sola tutti i lavori di casa, con la sola compagnia dei suoi amici uccellini e topolini, che la svegliavano ogni mattina e la tenevano allegra. Infatti, anche se le sorellastre e la matrigna la trattavano sempre male, Cenerentola non smetteva mai di sorridere e cantare. Un bel giorno arrivò un messaggio del re, che invitava a un ballo in onore del principe tutte le fanciulle del regno..."- ad un certo punto Caitlyn si fermò e alzò gli occhi dal libro per guardare Grace che, con un'espressione sognante in viso e una mano appoggiata alla guancia, guardava incantata il soffitto.

"A cosa stai pensando piccola peste?" le domandò sorridendo. "Anche io vorrei avere un invito per poter ballare con il mio principe azzurro!"

"Vedrai che prima o poi accadrà anche a te" la rassicurò lei. Riprese la lettura serale e solo dopo una buona mezz'ora si accorse che Grace si era addormentata, troppo stanca per poter ascoltare l'intera storia.

Chiuse il libro, lasciandolo sul comodino e si avvicinò al letto per rimboccarle le coperte e lasciarle un bacio sulla fronte ricoperta da morbidi boccoletti dorati. Era così da anni ormai. Quando Caitlyn aveva solo 14 anni, il padre se ne andò di casa e la madre si rifugiò nel lavoro, non curandosi delle figlie. Caitlyn era dovuta crescere in fretta per prendersi cura della sorella troppo piccola per capire cosa succedesse. Nessuno ne faceva parola, ormai avevano trovato il loro equilibrio.

Uscì dalla stanza silenziosamente e ritornò al suo libro, desiderosa di immergersi nuovamente negli sfarzosi saloni ottocenteschi. Lesse per ore, lanciando occasionalmente sguardi fuori dalla finestra e guardando la notte buia illuminarsi delle luci provenienti dalla scuola. Infine sentì gli occhi chiudersi per la stanchezza e si addormentò.

Proprio nel momento in cui l'eclissi raggiunse il picco del suo colore vermiglio, Caitlyn entrò nello stadio REM del sonno e la sua mente iniziò a vagare tra i desideri più profondi. Non era solita parlare nel sonno, ma quella notte pronunciò una frase che più volte aveva pensato: "Quanto vorrei vivere anche io una vita così" disse stringendo a sé il prezioso libro.

Non sapeva che di lì a poco la sua vita avrebbe preso una svolta inaspettata.


Plot Twist // IN REVISIONEWhere stories live. Discover now