Quarta Prova #4

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Parole: 4248

Rating: nero

Serie: Happy Tree Friends (Versione anime)

Ship: Shifty x Lifty x Splendid

Psychological  Violence 

Splendid era sempre stato efficiente nei lavori che gli venivano affidati, tant'è che pretendeva lui stesso, delle volte, di ricevere ancor più incarichi -sempre di sfondo lavorativo. Tuttavia, quella sera, si era trasformata in una vera e propria catastrofe sia per lui che per un povero bambino che voleva solamente festeggiare il suo decimo compleanno con il suo eroe preferito: Splendid! Tutto quello che il ragazzo avrebbe dovuto fare era mettersi un costume e fingersi un supereroe a tutti gli effetti, con tanto di trucchi scenici che gli avrebbero permesso di volare e di far apparire un candido sorriso sulle labbra di quel bambino. Invece, quello che accadde fu un trauma anche per lo stesso Splendid: qualcuno aveva sicuramente scambiato il succo di frutta per bambini con un liquore fortissimo, il quale Splendid -essendo un appassionato bevitore- si scolò almeno dieci bicchieri. Quello che ne seguì non riuscì a ricordarlo. Ma, dopo aver ripreso conoscenza, si ritrovò con la faccia immersa nella torta di compleanno a terra. Era ancora un po' intontito, ma riuscì comunque a focalizzare le espressioni sconvolte dei bambini e degli adulti. Quando pian piano si rialzò barcollante, si guardò attorno senza neppure chiedere cosa fosse successo. Era palese che fosse caduto in un breve attimo di sbronza e che avesse commesso atti osceni, detto e fatto qualcosa di rude e aver, quindi, rovinato quello che doveva essere un semplice ed indimenticabile compleanno di un bambino! Quello stesso bambino che, come tutti gli altri, era leggermente bagnato con del succo ed era allacciato dalle protettive braccia del genitore. Quello sguardo spaventato e quasi sull'orlo del pianto segnarono profondamente Splendid che andava pazzo per i bambini, ma non si sarebbe mai immaginato di impazzire difronte a loro! 

Qualunque cosa fosse accaduta, Splendid non disse nulla. Si limitò ad uscire dal ristorante in cui era stata prenotata la festa e a camminare con passo felpato verso casa propria, stringendo talmente tanto i denti che percepì addirittura il fischio nelle orecchie. Lungo il tragitto, lo sguardo di quel bambino continuava a balenargli in mente quasi come un senso di colpa, un supplizio. Avrebbe voluto poter chiedere perdono al bambino e abbracciarlo per rassicurarlo, ma oramai -secondo lui- lo vedeva come un mostro, e nessun bambino si avvicinerebbe ad un mostro. Si sentì stringere il petto, cercò di trattenere le amare lacrime che minacciarono di scendere giù. Sentì gli sguardi di mille persone per strada tutti addosso a sé. Pensò che magari quelle persone sapessero di quanto fosse accaduto all'interno di quel ristorante o, forse, si stava facendo fin troppe paranoie mentre potevano essere semplicemente attoniti dal vedere un ragazzo in vesti monocromatiche blu con una fascia rossa in volto camminare frettolosamente senza neppure guardare dove stesse andando. Quando finalmente raggiunse la propria dimora, ruppe bruscamente quel silenzio che vi si era sviluppato chiudendo pesantemente la porta. La stanza era buia, fredda, e i raggi lunari che penetravano dalla finestra illuminavano quel sofà originariamente color mandorla il quale, a braccia aperte, richiamò Splendid a sé come la lontana-vicina consolazione materna che gli sapeva donare in momenti come quelli. Vi si sedette sopra come un sacco troppo pesante per esser retto ancora. Stracolmo di pensieri e di colpe, non riusciva a ritrovare più la pace di cui era solitamente saturo, insomma, non era mai successo tutto ciò prima d'ora e non era neppure colpa sua se quel liquore fu troppo invitante per tenersene alla larga! Purtroppo, sebbene cercasse di trovare infinite toppe per giustificare le proprie azioni, quello che voleva solamente era poter dimenticare o, perlomeno, correggere quel recente passato. E nel mentre affogava tra amarezza e rimpianti, ecco che la sensazione che due mani stessero sfiorando le sue spalle si intensificò all'improvviso procurando in Splendid un brivido particolare. Quelle mani cominciarono a poggiare e ad esplorare le spalle, la clavicola e il collo di Splendid il quale non osò assolutamente interrompere chiunque fosse alle spalle del sofà. Quel tocco morbido e sicuro riuscì ad allentare quella tensione che agiva nel ceruleo come una tempesta senza fine. Splendid lasciò che la testa si appoggiasse lentamente sul braccio estraneo, rilasciando un impercettibile sospiro.

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⏰ Last updated: Feb 15, 2018 ⏰

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