Prova intermezza #2

36 2 0
                                    


@Eternity_Hook

Tema: AU Medievale

Coppia: yumikuri (Attack on Titan)

Parole in totale: 1075

Rating: verde




Il sigillo del vassallo

Historia cercava di mantenere la calma in quella situazione il cui minimo errore sarebbe costato lo sgretolamento dell'onore della propria famiglia nobile. Difatti, Historia era la primogenita femmina all'interno della signoria, di conseguenza ognuno dei presenti tra genitori, fratelli, sorelle, frati e cavalieri esigevano da lei la massima perfezione in ogni suo rigido movimento. La madre, poco prima, entrando nella stanza della figlia mentre era intenta a farsi mettere in tiro dalle serve, si raccomandò di apparire distinta, elegante e grata nei confronti del vassallo che doveva presentarsi alla loro dimora per fare domanda. <<Ricordati che è una cosa importante e tu devi semplicemente apparire tranquilla e distaccata, perché non c'è nulla di cui spaventarsi.>> disse la madre a Historia nel tentativo di tranquillizzarla, ma ciò nonostante la ragazza continuava a rimanere perpetuamente in un interno conflitto tra il voltarsi e correre via da tutto oppure proseguire -cosa che stava facendo- e prendere di petto la responsabilità assegnatele. Gli sguardi freddi indirizzati a lei, le immobili figure di cavalieri o vassalli, ora, ricchi e in carica di cavalieri, disposti ordinatamente in due file opposte, dritti, con le pance in dentro che mantenevano delle spade dalle cui lame lucenti cui gocce di sole scendevano dense man mano che Historia si avvicinava alla zona del 'trono' su cui esitò, inizialmente, a sedersi. Una volta che seduta, si diede inizio all'iniziazione mentre la bionda ragazza continuava a guardarsi intorno leggermente spaesata. Entrò dal grande portone, composto dall'armatura che delineava le sue forme muliebri ma possenti quanto basta per issare una spada e sferzare un colpo, con una postura dritta e un'andatura decisa s'incamminò verso la giovane signora, il vassallo donna. Historia cominciò a scrutare la figura avvicinarsi, scatenò così in lei un'ansia ben più grande il quale la rese sempre più consapevole del fatto che, oramai, non c'era più modo di fuggirne. Un uomo della corte si apprestò ad annunciare il nome della ragazza, Ymir, che aveva chiesto il voto al vassallaggio alla famiglia Reiss, quella di Historia appunto. All'udire quelle parole, la ragazza dai biondi capelli cercò con tutta sé stessa di mantenere la calma e di ascoltare con attenzione ogni singola parola, ferma e distaccata;

Ymir s'inginocchiò dinanzi a Historia il quale chiese <<Motivazioni per il quale hai deciso di essere qui oggi>>. Ymir, sempre mantenendo il capo chino temendo d'incontrare lo sguardo colore delle acque più limpidamente profonde e sperdute della signora, disse con voce profonda <<Mia signora, la mia famiglia da tempo si sta trovando in enormi difficoltà con il raccolto. Il denaro guadagnato non è abbastanza per sfamare una famiglia, dunque chiedo umilmente aiuto. In cambio offrirò la mia fiducia alla vostra casata>>. Proprio in quell'istante, Ymir alzò il suo volto mostrando quella che per Historia fu la visione più bella a cui avesse mai potuto assistere: tonde perle nere erano incastonate in quegli occhi a mandorla, pelle esotica tinta di lentiggini e lunghe e sinuose ciocche castano scuro ricadevano su quel volto longilineo. Poi, a giudicare dal tono di voce e dalle parole, Historia sapeva di trovarsi davanti una persona dal carattere forte, caparbia, totalmente perfetta secondo il suo punto di vista per quell'incarico in cui si era fatta avanti. D'un tratto, la bionda, ricordò di ritrovarsi in una stanza dove le loro presenze non erano le sole. Guardò suo padre nell'angolo, poi sua madre che affiancava il marito, un'occhiata che pareva una richiesta del consenso, voleva vedere se la sua decisione sarebbe stata bene accettata dai suoi genitori e il resto della corte, non voleva di certo distruggere quella perfetta armonia che vi regnava all'interno della casata, ma non poteva neppure appoggiarsi alle decisioni altrui, altrimenti, la sua, era semplicemente una perdita di tempo se non aveva la benché minima possibilità di vedere la verità negli occhi delle persone. Quello che Historia voleva per la giovane Ymir, era che potesse rendersi utile e cercare un'alternativa per aiutare la sua famiglia senza che ci dovesse essere spargimento di sangue, perché alla fine questo significava essere un vassallo: sacrificare sé stessi. <<E dimmi, come mai hai scelto proprio questa professione per la tua famiglia? Sai che, se diverrai un vassallo, tutto quello che avrai è solamente una serie di lotte ogni dì?>>

<<Mia signora, non sono quel tipo di donna che cerca di ottenere denaro sporco e camuffarlo da semplice denaro, sono una persona umile, i cui valori sono la cosa più importante e vitale nella mia vita. Meglio di una donna non può comprendermi nessuno, tutto quello che ci tocca fare è sposarci, figliare ed essere soggiogate, tuttavia, io non mi sento predisposta a questo tipo di vita e so che posso sembrare una vergogna, una ridicola, ma questo è il mio animo, non riesco a cambiarlo. Difendere, riporre la mia fiducia in qualcuno in modo tale da poter sfamare la mia famiglia e ripararla da eventuali attacchi è la mia attuale priorità. Ecco tutto.>>

<<Ma perché proprio il vassallo? Sapete meglio di me che tutto questo è concesso unicamente agli uomini>> insistette Historia, sebbene sapesse che stava solamente contraddicendo la giovane ragazza.

<<Perché è pur sempre un lavoro che permette di arricchirsi abbastanza, tale guadagno sarà in grado di risanare gli enormi debiti che mio padre si è dovuto caricare sulle spalle>>

<<E tu come fai a saperlo?>> domandò con sguardo indagatore, di ghiaccio, Historia.

<<Non ne ho idea, ma vale la pena tentare. L'ho sempre visto come un lavoro onorevole e questi uomini non sembrano essere dispiaciuti della loro condizione>> disse riferendosi palesemente alla schiera di cavalieri dietro di sé.

Ci fu poi un breve attimo di silenzio saturo di tensione in cui nessuno sapeva quale sarebbe stata la sola e decisiva scelta della signora. Forse avrebbe rifiutato la proposta di Ymir, in quanto troppo banale per molti, suonando quasi come una beffa per entrare a fare la bella vita. Eppure, in molti uomini avrebbero pagato cifre esorbitanti pur di portarsi a letto una donna avvenente come quella, e a molte donne non sarebbe affatto dispiaciuto andare con questi uomini. Sarebbe stato un lavoro facile, piacevole ed eccitante, un lavoro dove non si lavora. Invece no, 'quella donna' preferiva indossare una pesante armatura, impugnare una spada, sferzarla, sporcarsi le mani per la propria famiglia, rinunciando ad un matrimonio che le avrebbe fruttato molto di più. Tutto questo balenava nella confusa mente di Historia, pareva come se si fosse persa qualcosa, come se tutto quello di cui era a conoscenza, in realtà, si fosse rivelato essere molto più misterioso di quanto si aspettasse. Sapeva qual era il suo verdetto, ma le circostanze le scaturirono mille e più dubbi nella sua mente. Come ne sarebbe uscita, solamente l'Immenso lo sapeva. Prese così un profondo respiro, così profondo che penetrò anche nella sua anima, placandole la confusione e la tensione, permettendole di annunciare anche meglio la sua decisione. Chiuse gli occhi e annuì. <<Vieni qui>> disse allungando le mani, mentre Ymir, avvicinandosi, congiunse le mani come in segno di preghiera e Historia le racchiuse tra le sue. <<Ymir, sei sicura di voler intraprendere questo ruolo nella tua vita?>>

Ymir annuì.

<<Sai che una volta dentro non si torna più indietro?>>

Annuì di nuovo.

<<Bene, la tua richiesta è stata accolta. Da oggi in poi...>> annunciò Historia alzando il tono della voce <<...tu diverrai servitore della famiglia Reiss, dovrai quindi giurare fedeltà, combattere per te e per me, per noi e per la tua famiglia. Renderti onore come vassallo perché è ciò che sarai da ora in poi>>. Ymir, per un attimo, le parve di aver perso qualche battito per la felicità, sarebbe voluta saltare addosso alla ragazza per abbracciarla, le avrebbe lavato i piedi e tutto, perché con quella conferma aveva salvato la vita sia a lei che alla famiglia tanto povera. Dovette, però, trattenersi e ringraziare con educato e profondo tono cavalleresco <<Mia signora, vi sarò per sempre devota fino alla fine dei miei giorni, grazie di avermi reso vostra servitrice e farò di tutto pur di soddisfarvi, onorarvi e proteggervi.>> e, detto ciò, si avvicinò lentamente al volto dell'altra, poggiò delicatamente le proprie labbra su quelle carnose e rosee di Historia, sugellando quello che era il patto tra vassallo e signore. Fu breve ma intenso, ora l'una dipendeva dall'altra, avrebbero vissuto per tutta la vita legate da un unico e solo legame che le avrebbe coinvolte in qualunque situazione.

Vassallo, colui che richiede aiuto e che allo stesso tempo aiuta.

Il signore, che concede il proprio aiuto in cambio di aiuto.

In effetti, se ci si riflette nessuno può vivere senza l'aiuto dell'altro, questo l'avrebbero capito entrambe col passare del tempo. Arriveranno a capire che non esiste nulla più che l'essere consapevole del fatto che l'una non può vivere senza l'altra.

❄S.O.S.Y.C Contest di scrittura Eternity_hook❄Onde histórias criam vida. Descubra agora