.1. È sempre stata colpa mia

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PRIMA DI LEGGERE SAPPI CHE È UNA STORIA CHE HO SCRITTO ANNI FA... SE TROVI COSE STRANE BHE...SCUSA

La storia inizia in sala comune con la Evans e la sua lotta con i sensi di colpa.

–Che c'è Evans? Ti senti forse  toccata quando parlo di persone che non ci sono mai state?–
Borbotta Sirius mentre lancio ancora uno sguardo a Potter che esce velocemente dalla sala comune, offeso.
–E ora scusami, ma c'è qualcuno che va a fare il suo dovere, quando deve.–
Dice acido prima di alzarsi e seguire in fretta James passando per il ritratto della Signora Grassa.
Dovevo farmi gli affari miei.
Già, dovevo.
Faccio scorrere gli occhi sulle persone che hanno assistito alla lite, non che tutto il gruppo grifondoro del sesto anno.
Finisce su Remus che guarda preoccupato il ritratto prima di seguire Sirius verso James e subito viene raggiunto da degli allarmati Peter e Marlene.
E più mi giro intorno più vedo persone preoccupate allungare il collo e assottigliare gli occhi per vedere che succede.
Troppi occhi curiosi guardare il capitano preoccupati, e solo ora mi domando come ho fatto a non accorgermi prima che ero davvero solo io quella che effettivamente non si accorgeva che James potesse rimanerci male, ogni tanto.
Che non è solo e sempre pomposo e arrogante, che non è solo quello stupido quattrocchi antipatico e vanitoso.
E ora me ne pento, perché sembro un mostro e lui ora è probabilmente accerchiato da persone che gli vogliono bene e sono davvero preoccupata che lui ci stia rimasto male, e io sono qui da sola con lo stomaco che si attorciglia per i rimorsi.
E so che non posso correre via sotto gli occhi di tutti e andare verso James e gli altri, perché non sarebbe giusto.
Perché sono stata io a ridurlo così.
E queste cose non si fanno,
e ho giocato un colpo maledettamente basso.
Non dovevo parlare di quanto fosse viziato, arrogante e vanitoso.
Non dovevo proprio parlare in quel modo dei suoi genitori, perché non li conosco, e non so per davvero come l'hanno educato.
E non ci avevo proprio pensato che avesse un cuore, che Lui, l'ineguagliabile James Potter, potesse offendersi e o prendersela.
Ma ora che tutti quegli occhi che scrutavano il ritratto preoccupati guardano me, in tono di accusa mi accorgo che è sempre stata mia la colpa.
Odio ammetterlo ma le parole di Sirius mi hanno per davvero toccato, più ci penso e più credo di avere una coda di paglia lunga 6 anni.
Un metro per ogni anno in cui l'ho guardato umiliarsi per poi essere umiliato maggiormente da me, lui che voleva solo che lo accompagnassi a prendere una burrobirra o in una passeggiata nel parco di Hogwarts.
E non sopporto questi occhi scrutatori quindi corro su per le scale del dormitorio femminile e mi tuffo sotto le coperte rimuginando su tutto.
Penso di aver sbagliato fin dal principio e che magari lui ci provava a parlare con me,
magari in modo calmo ma i miei pregiudizi erano scoraggianti.
E Severus non aiutava con la sua mania per Odio-Potter-Guarda-Come-Si-Vanta, magari la sua vicinanza me l'ha contagiata, perché più ci penso più mi accorgo che solo io, Severus e i Serpeverde -Anche se quelli non contano perché odiano tutti i grifondoro- che odiavamo Potter.
O almeno, così vedo.
Forse è meglio che ripenso a quello che sto dicendo.
Sono Lily Evans e ho i sensi di colpa per aver umiliato il Non Poi Così Tanto Arrogante James Potter.
Suona maledettamente falso,
eppure è così...

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