.10. Ubriaca e tra le braccia di James

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La festa di Natale sembra essere oramai in fumo,
Lêne ha il cuore spezzato,
Io ho il cuore spezzato,
James e Sirius hanno litigato.
Scendiamo tutti al piano di sotto e l'unica cosa che mi tira su il morale e allo stesso tempo mi fa arrabbiare è che lo spirito natalizio di Mary di Remus e di Peter non è svanito e sembrano intenti a cantare sottovoce una canzoncina mentre iniziano a portare fuori scatoloni zeppi di luci di Natale.
Marlene ha asciugato le lacrime mentre Black sembra avercela con il mondo mentre guarda con sguardo truce Remus che saltella con delle bibite babbane e non.
James sembra svegliarsi dallo spettacolo e alzando le maniche della camicia si carica in grembo uno scatolone con palline di Natale.
Decido di darmi da fare anch'io e una volta uscita aiuto Remus a sistemare la tovaglia sul tavolo del giardino.
Dopo un'ora e mezza di lavoro e parole per convincere Sirius a aiutarci il giardino è perfettamente addobbato e Sirius è ancora sul divano.
Io e Marlene ne approfittiamo della distrazione di James per berci una burrobirra prima che arrivino gli invitati.
James ha invitato un bel po' di ragazzi griffondoro del nostro anno e qualcuno di qualche anno in meno.
La musica non manca e nemmeno il divertimento, certo almeno per gli altri.
Mi siedo su una sdraia mentre bevo del whisky incendiario, e so che non dovrei farlo perché l'alcol è veleno ma i miei sentimenti ora devono essere avvelenati.
E nemmeno mi accorgo di aver già finito una bottiglia e che non reggo per niente l'alcol.
James sfila tra la gente è tutti lo salutano con pacche sulle spalle e mi chiedo quante volte questa festa ci sia stata mentre io me ne stavo chiusa in camera.
E Sirius aveva ragione quando mi diceva che  non ero indispensabile e nemmeno presente.
Mentre mi alzo per andare al buffet mi accorgo che il vestito che indossato mi sta improvvisamente stretto e che il piccolo tacco che indosso sembra sfidare la gravità.
E so che è tutto dentro la mia testa perciò cammino dritta tenendomi solo qualche volta ai gomiti di qualche grifondoro a caso che preso com'è da ballare nemmeno si accorge che mi sto aggrappando a lui.
Arrivata al bancone Remus mi raggiunge con un maglione beige e dei jeans strappati che sono sicura siano di James.
–Ti senti bene, Lily?–
Domanda consapevole che no, non mi sento bene.
—A meraviglia!—
Rispondo sprizzante e subito mi accorgo che l'alcol ha preso il controllo della mia bocca oppure qualcuno mi ha sottoposto a un'imperio.
Opto per la seconda non completamente lucida e cerco di afferrare il colpevole immaginario al mio fianco provocando una faccia sbigottita da Remus.
Sono completamente ridicola non è così?
–Oh meraviglioso, allora io vado di lá ok? Penso che James mi stia chiamando, si.–
D'improvviso sparisce e io afferro una patatina dalla cesta di fronte a me.
Qualcuno mi afferra per il braccio e barcollo pronta a difendermi dall'aggressore che successivamente si rivela James che mi fissa preoccupato.
–Sei ubriaca Lily?–
Domanda e mi sento improvvisamente una sciocca a essermi ubriacata.
—Certo che no!—
Blatero convinta cercando di negare l'ovvio in imbarazzo.
Era l'ultima persona che volevo incontrare in questo stato.
–Si, Vabene. Che ne dici di entrare in casa ora?–
Il mio viso prende un'espressione ebete e annuisco.
Dentro? Da soli?!
Saltello all'entrata con lui al mio fianco che mi afferra ogni volta che perdo l'equilibrio come una deficiente.
Chiude la porta e mi accompagna in bagno dopo aver svoltato un po' di corridoi della sua casa labirinto.
Mi porge un bicchiere d'acqua e lo bevo sorprendendomi che non sappia d'acqua.
Mi giro verso la vasca e sento che mi raccoglie i capelli in un lampo prima che vomiti anche l'anima.
–Meglio?–
Domanda e annuisco.
Tuttavia lo ringrazio per non avermi lasciato i capelli perché un'altro conato e di nuovo a faccia in giù per la vasca.
Con un colpo di bacchetta fa sparire il vomito sia dalla vasca che dal mio volto lasciandomi i capelli.
—Che cosa mi hai fatto bere?—
Domando consapevole di essere un po' più lucida di prima.
–Acqua e sale–
Dice calmo e io lo fisso male.
Per lui è normale dare acqua e sale a una persona?
Ah dimenticavo che il suo migliore amico è Sirius Black.
Mi aiuta a alzarmi e mi porta nella mia stanza uscendo.
Mi guardo intorno prima di inseguirlo.
—James! Non voglio rimanere da sola.—
Borbotto levando i tacchi e andandogli incontro.
—D'accordo ma non bere niente Lily.—
—Non fare mia madre James!—
Non so perché lo dico, non ho nessuna intenzione di bere ancora ma è più il fatto che me lo abbia imposto.
Usciamo dalla casa e incontriamo Sirius che ci fissa male.
–Senti Lily io devo parlare con Sirius, adesso ti accompagno da Remus.–
È così fa prima di sparire.
Mi siedo vicino a Remus arrabbiata mentre lui continua a mangiare e a smistare i regali che hanno portato in base al nome dei malandrini.
James ritorna dopo una buona mezz'ora e so che ha chiarito con Sirius perché lui è proprio al suo fianco e non ha quel musone che tiene da questo pomeriggio.
—Hey Sirius dovresti chiarire con Marlene—
Gli faccio notare e anche se mi odia sa che ho ragione.
Ci saluta e si dirige verso la bionda che appena lo guarda si allontana incazzata verso Mary.
Un capo giro mi obbliga a risedermi sulla sedia.
–Tra poco ci saranno i fuochi e la torta–
Annuncia e spalanco la bocca.
Questa non è la vigilia, questo è capodanno!
–Oh fantastico! Quest'anno Zonko c'è li ha dati favolosi, non vedo l'ora.–
—A che ora scoppiano?—
Domando alzandomi di colpo.
James mi afferra prima che io vada faccia a terra e ridacchio.
–Forse è meglio che tu ti sieda Lily–
—Che dici sto una favola! Sono solo inciampata per via dei tacchi!—
Borbotto abbassando lo sguardo.
Guardo le facce di James e Remus e arrossisco notando di non avere i tacchi dopo averli lasciati in corridoio.
–Si d'accordo Lily.–
Dice cercando di non farmi sentire stupida, ma hei ho capito di esserlo.
Parte una canzone che nonostante io sia brilla non mi ci vuole molto a riconoscerla.
Overdose degli Ac/Dc uscita proprio quest'anno mi inonda le orecchie e mi spalanca il sorriso.
—Hey James!—
Si volta verso di me e poggia la bottiglia di Whisky incendiario che aveva in mano.
–Si?–
Chiede già preoccupato della mia sanità mentale.
Lo afferro per il polso per trascinarlo ma non mi meraviglio che dopo un minuto sia lui a sorreggermi.
—Questa canzone!—
Sembra rifletterci un'attimo cercando di sentire le parole sotto gli strilli dei grifoni che la cantano.
–Overdose–
Afferma ma sembra più una domanda perciò annuisco.
Mi stacco da lui e inizio a ballarla e a cantare qualche parola del ritornello.
— I overdosed on you. I overdosed on you. Crazy but it's true ain't nothing.
I can do, I overdosed on you.—
James mi aiuta a ballare e poi si lascia andare anche lui, ridendo di me.
E balliamo finché non finisce, finché non ho più fiato in gola e finché non sono sudata.
Mi afferra velocemente e mi trascina lontano dalla gente che balla per lanciarmi in una specie di collinetta nell' erba dove si sdraia.
—Cosa fai?—
Domando non molto convinta di essere l'unica ubriaca adesso.
Sento un boato e i malandrini e Mary e Alice e Frank che si sdraiano veloci nella collinetta.
Mi volto verso la "pista" e noto che tutti i grifondoro sono seduti e ammirano il cielo.
Alzo lo sguardo notando lo scoppio di luci colorate.
I fuochi d'artificio.
Mi siedo velocemente e mi sraio finché non sento il prato solleticarmi le orecchie.
D'improvviso i fuochi smettono e si riesce a sentire solo il suono delle unghie sulle lavagne.
Un missile raggiunge il cielo qualche minuto dopo e fa un boato stupendo che brilla per molto tempo.
Ci deve essere sicuramente un bel po' di magia in mezzo ma ora non mi importa perché sono così vicina a James da sentirne il profumo, l'erba è terribilmente fresca e sono felice di avere una giacchetta addosso, nel cielo si vedono ancora i mille colori che non smettono di scoppiare e le stelle incorniciano il tutto.
È probabilmente la mezzanotte più bella della mia vita nonché la vigila e anche la giornata.
Lancio uno sguardo a James che si volta verso di me e sorride.
Ricambio pensando che forse un giorno questo ricordo mi aiuterà a superare tutto ciò che c'è là fuori, forse questo ricordo un giorno mi salverà dalla guerra o almeno mi aiuterà a morire con il sorriso.
Non ho paura di morire anche se so che ci vuole tanto coraggio sia per morire che per restare in vita.

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