.4. Non si offende mai chi sta già piangendo

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Ancora Lily Evans
Oggi mi sono svegliata presto, perché non riuscivo a dormire e perché c'è un'alba che fa venire i brividi.
L'aria è pungente ma non rientro dentro perché non voglio perdermi questo spettacolo mozzafiato e anche perché so già che non riuscirò a riaddormentarmi.
Il sole è sempre più in alto in cielo e intorno a me posso vedere solo gente solitaria come me, che probabilmente soffre di insonnia o cose così.
Perché sono le 5:30 e c'è un freddo che ti gela sul posto pungendoti tutte le parti disgraziatamente scoperte, ma so che non posso uscire con un passamontagna e per ora mi accontento del giubbotto che ho sopra il pigiama rosso-oro.
Sento dei passi rapidi sull'erba e subito capisco che è qualcuno che corre, non sarà mica qualcuno che fa jogging a quest'ora spero.
Non gli passa la gioia di vivere? La figura si avvicina e ne riconosco gli occhiali e i capelli scompigliati.
Non ci credo che James Potter voglia dimostrare le sua agilità anche a quest'ora.
E siccome voglio la sua attenzione
mi avvicino pronta a battibeccare.
Com'è possibile che i ruoli si siano invertiti così?
—Oh wow! Non riesco davvero a credere Potter che tu voglia far vedere a gli altri quanto sei agile e veloce pure alle sei del mattino. Te l'hanno mai detto che sei vanitos—
Non finisco la domanda perché
lui si volta e noto i suoi occhi lucidi.
E forse stava correndo per scappare da qualcosa e allora finisco la domanda con gli occhi sgranati.
Sta piangendo e l'ho appena insultato, e io che davo la colpa al tassorosso per quando l'ho sgridato e si è messo a piangere.
Va oltre ogni limite far piangere e singhiozzare un tassorosso, così come lo è insultare una persona che piange.
Si accorge di dove guardo e quindi asciuga gli occhi e inizia a sorridere, nascondendo le lacrime.
—Incredibile vero Evans?
Uhm 5:30! Pazzesco. Dici che mi ha visto abbastanza gente? Oppure devo provare a rifare lo spettacolo domani?—
Dice in tono giocoso ma posso perfettamente notare che non è felice.
Una maschera.
È sempre stato così sbruffone e giocoso per nascondere i sentimenti che ha dentro e adesso mi sento ancora più stronza perché non l'avevo notato prima.
Basta sbagliare Lily Evans.
—James cos'è successo?—
Chiedo guardandolo smarrita, questo non è James Potter.
Oppure si?
Non so più chi è James e chi è la falsa...
Tutte le basi che avevo creato di lui in prima e negli anni successivi si sono completante sgretolate sotto i miei occhi.
Chi è realmente James Potter?
–Che è successo a te Lily, mi hai appena chiamato per nome.–
—Finiscila. Mi confondi! Mostrati James, ti prego. Fammi capire chi sei veramente, togliti la maschera.—
Sussurro fingendo di alzargli la maschera dal volto.
James perde felicità dal volto e mi fa un debole sorriso prima di fare spallucce.
–Non lo so chi è il vero James. Ho personalità, ne ho una per ogni persona sai?–
Sussurra.
—Allora James ti prego, togli quella dell'indifferenza dalla mia. Scusa se ti sto chiedendo di fare quello che io non ho fatto in tutti questi anni. Ma ti prego.—
James annuisce piano prima di iniziare a raccontarmi il motivo del pianto,
ovvero la lettera della madre che gli diceva che la signora Muller's, la signora che più l'ha accudito è stata uccisa dai mangiamorte.
E che lui la vendicherà, fosse l'ultima cosa che farà.
—Anch'io combatterò James.—
Sussurro pensando a tutte le ingiuste morti che sono avvenute di questi tempi.
La guerra è vicina e non fa scrupoli su chi abbattere,
non importa se hanno famiglia o amici cari, se sono giovani o non hanno ancora avuto il tempo di realizzare tutti i progetti.
La guerra prende e toglie,
e allora è il caso di combattere per la Pace.
James si volta verso di me con una faccia indecifrabile.
–Uh no Lily. Non puoi, tu beh, tu sei più a rischio di me e non puoi rischiar così.
Gli auror cercano di non gettarti in pasto ai mangiamorte, come puoi buttarti verso di loro a braccia aperte?–
—James, voglio la libertà non puoi impedirmi di combattere—
Ribatto e sono arrabbiata per la piega del discorso ma felice perché ci stiamo chiamando con i nomi dei battesimi.
E se mi concentro posso sentire il suo solito profumo anche da qui, quello che vorrei risentire per bene come quando ci siamo abbracciati sul suo letto all'inizio dell'anno.
–Già non posso. Però vorrei toglierti da tutto questo, sfilarti come se fossi una pedina dalla guerra e mettermi al sicuro nella custodia e poi venirti a riprendere quando è tutto finito, quando sono sicuro che potrai star bene.–
—Oh James. Non voglio stare bene, voglio che tutte queste persone stiano bene—
Sussurro e poggio la testa sulla sua spalla e mi concentro sul suo calore.
E lo voglio indietro ora, e giuro che non rifiuterei mai più un suo invito ad uscire.
Mai.
Perché James Potter è molto più di quello che pensassi, non trovò più quei difetti che continuavo a ribadire un tempo come arroganza e spavalderia.
È un ragazzo intelligente e sempre pronto ad aiutare il prossimo...
E'era Mio...

 where were you? |JilyWhere stories live. Discover now