.9. Possiamo parlarne?

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Dopo qualche minuto sprecato a piangermi addosso sento dei passi e la porta scricchiolare.
Oh Dio.
Mi guardo intorno cercando un posto per nascondermi ma oramai la porta è già aperta e la figura mi sta già guardando con faccia piuttosto sorpresa.
Come biasimarlo.
Oh merlino è James.
Scatto in piedi a disagio e gli chiedo di ripetere la frase perché la prima volta la sua voce mi è arrivata ovattata come se fossi sott'acqua e qualcuno si divertisse a chiamarmi.
–Lily? Perchè sei nella mia stanza?–
Dice avvicinandosi e presumo fosse la domanda di prima.
Le gambe mi stanno ancora tremando e fatico a rimane in piedi perciò, dato che il danno è compiuto, decido di lasciarmi cadere di nuovo contro il muro consapevole che James sia davanti a me con le sopracciglia aggrottate e un espressione indecifrabile sul volto.
–Perché stai piangendo??–
Domanda poi, notando che non so rispondere a quella semplice domanda.
Non avrei mai pensato che Potter potesse togliermi le parole.

Si siede di fronte a me forse avendo capito la mia soggezione e aspetta una risposta non capendo di pretendere troppo ora da me

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Si siede di fronte a me forse avendo capito la mia soggezione e aspetta una risposta non capendo di pretendere troppo ora da me.
Non riesco a credere che non riesco a buttare giù un soggetto un predicato e un complemento, eppure sto pensando...
Mi asciugo velocemente le lacrime vedendo i suoi occhi Nutella scrutarmi.
E non sono banali, quanto vorrei che lo fossero.
Magari, almeno, riuscirei a smetterla di guardarli in quel modo.
—Io....Mi dispiace.—
Piagnucolo indicando il suo quadro in sughero con tutte le scritte dei malandrini.
Alza lo sguardo sul quadro e arrossisce rileggendo le scritte di vecchia data.
Poi riabbassa lo sguardo su di me e capisco che è agitato.
E non so perché lo so visto che Potter è un asso a nascondere l'emozioni, ma lo so.
Perché gli occhi gli guizzando e fa un sorisetto tirato e questa espressione è segno di panico da quello che ho imparato quest'anno su di lui.
Ora lo guardo e lo osservo proprio come quelle bambine di terza.
E mi faccio un po' schifo ma allo stesso tempo mi va bene perché a tutti piace guardare le cose belle.
–Forse è meglio scendere e prepararci per la festa–
E si ignora di nuovo il problema....
Guarda l'orologio stretto al polso e fa un altro sorriso nervoso.
–Lily?–
Dice risedendosi.
—Possiamo parlarne?—
Chiedo decisa, perché vuole scappare?
–Ma certo–
Risponde con la stessa convinzione di un bambino che deve scegliere tra due gusti di gelato.
—Volevo ancora chiederti scusa James, mi sono comportata male e—
Decido di iniziare e gonfio le guancia quando noto che mi blocca deviando il discorso.
–Lily è acqua passata ormai.–
Un modo per zittirlo definitivamente??
Oddio.
—Prima ho sentito parlare te e Sirius—
Mi tappo la bocca mentre la sua si spalanca.
Frase sbagliata.
—Mi dispiace. So che vuoi dimenticarmi...—
Ora sono io quella che cerca di alzarsi per scappare dalla conversazione, ma lui, puntualmente, mi blocca.
–Lily ti prego sta' ferma. Volevo solo che Sirius non pensasse che io... lascia stare. Avresti dovuto ascoltare tutto e non solo quello che volevi sentire.–
Alzo lo sguardo confusa e aspetto che continua a parlare
Sembra in lotta con la sua testa in questo momento.
—Che vuoi dire?—
Lo incito vedendo che ancora non ha intenzione di parlare.
–Intendo che vorrei dimenticarti ma non riesco e quindi ho capito che infondo sei importante per me. Su questo Sirius non la pensa allo stesso modo–
Dice alzando lo sguardo soltanto quando ha finito il discorso.
Ingoio il groppo che mi premeva la gola e sento ancora una volta gli occhi lucidi mentre mi tremano di nuovo le ginocchia.
—Perciò?—
Chiedo nascondendo l'entusiasmo.
–Perciò cosa Lily? Siamo amici e non voglio dimenticarti; perciò ci prepariamo e scendiamo alla festa godendoci le vacanze–
Non so cosa mi aspettavo che dicesse, sapevo che non mi avrebbe dichiarato amore eterno, però questo era davvero troppo poco per tirarmi su il morale.
Non ho idea di cosa volevo che mi dicesse e cosa non volevo sentire ma sono sicura che quello che ha detto non rientra in nessuna delle due categorie e non so proprio dove collocarlo.
Si alza in piedi e mi aiuta a alzarmi, ricaccio le lacrime all'indietro e afferro la sua mano usandola come sostegno per alzarmi.
Ha detto di goderci le vacanze o sbaglio?
Come ha potuto essendo consapevole che è come augurare un felice San Valentino a chi si è appena lasciato?
Lascio la sua mano e esco dalla sua stanza prima di scoppiare a piangere.
Come è possibile che nel giro di poche settimane io sia diventata una pappa molla?
Faccio di corsa il corridoio di prima trovando non so come la mia stanza.
Mi butto a capofitto sul letto consapevole che ora James sarà già sotto la doccia e non si preoccuperà del mio cuoricino spezzato che chiede pietà mentre sembro una panda disperato per via del poco mascara che avevo messo.
Seppellisco la testa nel cuscino e lo mordo trattenendo un grido.
Ah, ora non so più quale sia il peggior Natale della mia vita.
Pensavo di rifarmi quest'anno a casa Potter ma a quanto pare mi sbagliavo.
Forse era meglio starmene chiusa in camera a evitare le liti con mia sorella.
D'un tratto quando ancora il mio schok non è del tutto sfumato via, Marlene fa un balzo in camera chiudendo la porta in modo un po' troppo forte.
–Sta zitto Black!–
Urla poi, contro la porta.
–Ggrrr, ritira gli artigli tigre!–
Dice oltre la porta ridendo come al solito Black.
Forse mi sono persa qualcosa.
Quei due non stavano insieme?
Perché ora Sirius é tornato il solito stronzo?
Perché ora si chiamano per cognome?
—Marlene che è successo?—
Chiedo incitandola a sedersi sul mio letto.
–Quel....Quell AH! Quello stronzo! Mi ha letteralmente U-m-i-l-i-a-t-a! Stavamo parlando di Quidditch e lui mi ha offeso dicendo chiaro e tondo che non sono poi così brava. Che ho sbagliato almeno un centinaio di tiri mentre la cacciatrice dell'altro giorno, come è che si chiama? Ludovica Muggers. Lei. Non ha sbagliato un tiro. Stavamo uscendo insieme come ha potuto trattarmi così? Non mi aspettavo che mi elogiasse, perché forse ha ragione e non sono poi così brava... Ma non poteva, non Doveva umiliarmi così! Quel piccolo bastardo....–
Ringhia e inizia a piangere poco dopo, la cullo tra le mie braccia preoccupata.
Si può dire tutto quello che si vuole ma non che Potter abbia scelto Marlene per amicizia, uno perché lei è un fenomeno e secondo perché non è da James.
Erano carini insieme, si stavano comportando bene l'uno con l'altro.
E ora che è successo a Black?
Possibile che i genitori di Potter abbiamo lanciato una maledizione contro tutte le coppie che entrano in questa casa?
Non che io e James fossimo relativamente una coppia, ma potevamo, insomma.
Un urlo che grida cosa non molto carine ci fa staccare dall'abbraccio.
Io e Lene ci guardiamo preoccupata prima che la porta si spalanchi e ne riveli un James con una camicia con le maniche girate fino si gomiti, dei jeans blu un po' slavati sulle ginocchia e i capelli spettinati apposta.
Dio mio.
–Marlene mi dispiace.–
Mormora subito aprendo le sue braccia.
–James!–
Dice saltandogli addosso e abbracciandolo in cerca di conforto.
–Sirius non voleva sul serio dire quelle cose Lene. È stata colpa mia, prima abbiamo litigato e voleva scaricare un po' di pressione su di te. Scusalo te ne prego.–
Dice sui suoi capelli biondi mentre la tiene per le coscie per non farla scivolare.
E so che la sta solo consolando, e che sono solo molto amici ma mi sento quasi....gelosa.
E spero tanto che loro non sentano il mio stomaco attorcigliarsi su se stesso mentre le punta delle dita mi implorano di separarli con la bacchetta.
Scaccio via i pensieri sorprendendomi di me stessa, schianterei la mia migliore amica per James?
No no no no!





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