Quando imparerai ad amarmi

Ti so.

A quelli che sono "il più di così" di qualcuno.

Sentitevi fortunati e soprattutto non approfittatene mai.

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Perché cazzo mi guardi?

Perché Mario?

Perché?

Provi pena?

Per me?

Per le lacrime che vorrebbero scendere?

Smettila.

Adesso.

Subito.

Faccio a pugni con il mio dolore.

Con tutte le fitte.

Con i calci.

Gli schiaffi.

Che sto ricevendo.

Silenziosamente.

Assiduamente.

Da quando ho sentito pronunciare quel nome.

Angel.

Il loro bambino.

Il loro futuro.

La loro felicità.

"Auguri".

Muoio.

Ma lo dico.

"Grazie".

Risponde Giovanni.

Che poi posa le sue labbra sulla pelle di Mario.

Dolcemente.

Come un uomo innamorato sa fare.

Fa.

"Giovanni ma tu l'hai visto il mio ultimo capolavoro? Vieni che ti faccio vedere?"

"Quella Harley-Davidson?"

"Proprio quel gioiellino".

Ora un po' ti odio Alessio.

Non voglio rimanere solo con lui.

Non voglio vedere la sua faccia.

Non voglio i suoi occhi.

Non voglio niente da lui.

Voglio solo sparire.

Ovunque.

Lontano.

Da qui.

Poi è più forte di me.

E prima di andarmene i suoi occhi, invece, li guardo.

L'ultima volta.

Tutti meritano di avere un'ultima volta.

Mi uccidono.

Mi riempiono.

Mi svuotano.

Mi mancano.

Pur avendoli ad un centimetro.

Mario mi mancherà sempre.

Anche tra cent'anni.

Anche quando sarò solo polvere.