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– L'operazione non prevede superstiti – l'insopportabile voce di Smith attirò finalmente l'attenzione desiderata; forse ne sorrise.

– È una bambina – rispose O'reilly, che di colpo sfoggiava un'aggressività che nessuno gli aveva mai visto addosso.

– Si trovava in un edificio occupato da un gruppo di sovversivi –

– Continua ad essere una bambina coglione –

– ... con chi cazzo credi di avere a che fare!? – il giovane generale si fece avanti spalancando la bocca e utilizzando tutto il fiato di cui disponeva; appariva ridicolo, un bambino in preda ai capricci, e nel suo sguardo vi era al tempo stesso terrore e incertezza, erano talmente evidenti da essere capaci di spaventare. Cominciava a temere di non avere alcuna presa sui suoi nuovi sottoposti. – Sono un tuo superiore, stupido tossico mutante che non sei altro, se non ti hanno già sparato è per la tua abilità a nuotare nella spazzatura! Ho già ignorato la pistola illegale che ti sei infilato in tasca, non sfidare la mia pazienza –

Non doveva reagire.

Maxwell si trovò a sperare che il suo braccio destro non raccogliesse l'offesa.

Qualcosa lo preoccupava, qualcosa di cui era l'unico ad essersi accorto. Era forse la mano di Smith, stretta attorno al calcio della propria pistola?

O'reilly rimase ad osservarlo, la ragazzina stretta tra le braccia che gli pendeva dal collo dondolando sotto shock.

Esclamò:

– Toglietemi questa checca isterica dai piedi, credo voglia scaricare la frustrazione di essere stato sodomizzato in accademia ... ehi, Sammy, non è colpa mia se nel dormitorio eri tu a prenderlo nel culo, ma a qualcuno dovevano pur farlo –

Smith gli sparò in testa senza pensarci due volte.

Fu rapido, il cranio dell'irlandese esplose pitturando la parete alle sue spalle, la bambina si strinse a lui in preda al panico, e caddero assieme al suolo; si ritrovò a terra abbracciata al cadavere, incapace di toglierselo di dosso mentre il sangue le colava sul volto.

Maxwell venne scosso da un fremito, e rimase immobile a fissare il corpo.

Smith si girò a guardarlo.

– Voi non siete soldati! Siete feccia! Siete omuncoli che ho il diritto di uccidere se necessario, tutti voi! –

Smith gridò qualcosa, alzò la pistola, la puntò contro la testa del Comandante, la riabbassò, gridò ancora, si girò e uscì. Sembrava aver esaurito l'eccitazione, o si era solo dimenticato cosa stesse facendo. Lo osservarono andare all'aperto inveendo che era un agente governativo, minacciando le persone al di là delle finestre, affermando di poter entrare loro in casa ed ucciderle, poi sembrò prendere una decisione e iniziò a camminare, e continuò fin quando la sua voce non fu più udibile.

Maxwell continuava ad osservare O'reilly.

Alla fine, tutti uscirono, la Squadra Speciale lasciò l'edificio, salì sul blindato, e tornò alla base.

***

Scarafaggi, stupidi scarafaggi. Che gran calore sopportavano, tutti assieme, là in basso.

Sputò, la saliva disegnò un arco e cadde nel vuoto, scomparve nel buio al di là del parapetto.

– Sto cucinando –

– ... –

– Vuoi qualcosa? –

Non rispose. Non aveva fame.

Continuava a sentire quell'odore di bruciato attaccato alla lingua, non voleva andarsene. Chissà quanto a lungo quella ragazzina era rimasta là dentro, rinchiusa in una tana per topi con un fornelletto e poche razioni di cibi, e chissà chi ce l'aveva messa; in ogni caso non era la prima volta che accadeva una cosa simile, ricordava ancora quando avevano trovato quei tre bambini fatti a pezzi e stipati dentro un congelatore, e gli altri due incatenati nel ripostiglio. Ma ai tempi si trattava di commercio d'organi. Che collegamento poteva esserci con quei sovversivi da quattro soldi? Erano un gruppo di civili che si erano messi a fare i terroristi, avevano fatto strada in poco tempo, ma non potevano che fare quella fine.

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