9. A cena con la servitù

108K 5.1K 758
                                    

"Vuoi ancora insalata?"

"No grazie, sono apposto, Gemma ne vuoi un po'?"- chiedo alla bimba che mi risponde con un cenno d'assenso.

"Com'è andato il primo giorno di scuola?"- mi chiede Ines, la cuoca più brava del mondo, mentre tira fuori dal forno il contorno di patate.

"Bene direi, non è di certo la prima volta che mi ritrovo in una nuova scuola."- rispondo pacata riempiendo il piatto di Gemma con dell'altra insalata.

Di sicuro è confortante sapere che qualcuno, oltre papà, si interessa di quello che mi succede, è bello stare con loro. E con loro intendo il maggiordomo Conrad, ormai fuori turno e di conseguenza fuori dal suo solito smoking nero, Ines che continua a cucinare nel suo regno anche se potrebbe andare a riposare, la bisbetica colf di cui non so ancora il nome e mio padre che insieme a Conrad discutono sui fatti più futili come il risultato dell'ultimo campionato di Super Ball. E non dimentichiamo la piccola Gemma, che sembra fuori contesto in questa piccola cena di staff dentro una insignificante casa della servitù.

"Buona sera! Non mi avete aspettato?"

Dimenticavo lui, quel ragazzo che è appena entrato con il suo giubbotto di piuma d'oca e con il suo berretto di lana che nasconde la sua capigliatura bionda. Non ci siamo mai parlati molto, appena ci siamo presentati di sfuggita quando siamo arrivati ma sin dall'inizio sono rimasta affascinata dai suoi occhi azzurri e dal suo carattere amorevole, soprattutto con sua madre che saluta dolcemente con un bacio sulla guancia mentre cucina, prima di sedersi a tavola con noi.

"Sei in tempo, tranquillo Niall!"- lo saluta Conrad nei suoi jeans blu con una pacca sulla spalla.

"Per fortuna."- risponde lui mettendo in bocca un pezzo di pane tostato prima di accorgersi di noi. -"Ciao Talìta! Ma c'è anche Gemma."- parla alla bambina che sembra fargli un sorriso, felice di vederlo. Niall è davvero un bravo ragazzo.

Non so cosa lui faccia tutto il giorno, credo abbia un lavoro. L'unica cosa di cui sono sicura è che non va più a scuola anche se è di poco più grande di me. Probabilmente lui e Ines sono soli proprio come me e papà, forse è per questo che sento questo forte legame con lui sebbene non lo conosca per niente. Forse siamo più simili di quanto penso.

"Come mai Gemma è con noi?"- chiede proprio Niall per spezzare il silenzio durante la cena, animata solo dal suono della piccola televisione sul mobile.

"Talìta le fa da babysitter finché i padroni non tornano."- risponde mio padre al mio posto.

"Oggi come è andato il lavoro tesoro?"- parla Ines a suo figlio.

"Bene, il capo mi ha detto che se continuo così, probabilmente entro il mese prossimo mi darà un aumento."- risponde Niall entusiasta.

"Che lavoro fai?"- domando curiosa, addentando un pezzo della mia cotoletta di pollo.

"Al Cake Backery in fondo alla strada, ci sei mai stata?"- mi chiede a sua volta.

"Veramente no."

"Beh, allora devi assolutamente farlo! Niall è bravo a fare dolci."- lo elogia Conrad facendolo arrossire.

"Tutto merito della sottoscritta!"- si vanta Ines.

Era da tempo che non mi sentivo così. Mi sento in famiglia e anche se effettivamente e geneticamente non lo siamo, è comunque una bella sensazione ridere e divertirsi a cena. Davanti ad un bel programma televisivo, davanti a dei bei piatti di ceramica riempiti di ogni squisitezza cucinata da Ines, davanti al dolce portato da Niall anche se parte degli avanzi del negozio, davanti alla simpatia di un Conrad casual e perché no anche davanti al dolce silenzio di Gemma che sembra aver così tante cose da dire. Ah, non dimentichiamo la donna delle pulizie che è intenta a guardare la sua soap-opera serale. Si, è proprio una bella sensazione essere parte di qualcosa per una volta.

Una volta terminata la cena, mi rendo conto che è già fin troppo tardi per Gemma che comincia a strofinarsi gli occhi assonnati. Intenerita da questo suo gesto mi congedo dagli altri portando la piccola a dormire. Da quando l'ho vista mi sono sempre chiesta come debba essere non parlare per tutto il giorno, probabilmente è strano solo per me che non riesco a tenere mai la bocca chiusa.

"Vuoi che ti legga qualcosa per addormentarti?" - chiedo alla bimba già sotto le coperte.

Contro le mie aspettative mi risponde scuotendo la testa in negativo, invece allunga di poco il piccolo braccino fino a raggiungere la mia mano afferrandone un dito. Il gesto mi lascia un po' interdetta, non me lo aspettavo. Mi appresto ad avvicinare la sedia vicino al letto per poter stare più comoda mentre lei cerca di addormentarsi con il suo pollice in bocca.

La luce dell'abatjour è di un lieve arancione e basta in se stessa ad illuminare gran parte della sua stanzetta strapiena di peluches. Mentre aspetto che cada nel mondo dei sogni mi frullano in testa alcune domande tipo quando Anne e il signor Styles torneranno, sono quasi le undici e io domattina dovrò svegliarmi presto per andare a scuola. Ma questo pensiero viene soppresso da un altro mentre guardo le ciglia di Gemma che toccano i suoi morbidi zigomi. Mi chiedo dove sia Harry, non l'ho visto uscire di casa e penso che probabilmente lui non ha neanche cenato. E' così strano e più me ne rendo conto più capisco che è meglio stargli lontano. La reazione di Liam che quella del preside mi hanno fatto riflettere, ma nonostante tutto sono così curiosa.

Gemma si è finalmente addormentata e dopo aver spento la lampada mi chiedo se debba restare fino al ritorno di Anne oppure tornare alla casa della servitù insieme agli altri. Ma anche questi pensieri vengono soppressi quando, una volta scesa in salotto, sento dei rumori provenienti dalla cucina della grande casa. Qui dentro qualsiasi rumore, anche il più insignificante, è amplificato.

Quando mi affaccio alla porta della cucina mi stupisco nel vedere Harry frugare nel frigorifero. Riesco a vederlo mentre tira fuori un barattolo di burro d'arachidi e del pane cercando di non cadere nel buio visto che l'unica luce presente è quella del frigorifero aperto.

______________

Salve! vedo che le lettrici pian piano aumentano! Grazie mille. Vi vorrei chiedere un favore, anzi due. Vorrei che lasciaste dei commenti per farmi sapere come credete si svolgerà la storia e vorrei anche che consigliaste questa storia alle vostre amiche, mi piacerebbe avere più opinioni:) A presto.

AlmostDove le storie prendono vita. Scoprilo ora