Capitolo 10

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E' notte fonda e .. che cosa sto facendo? Ah si.. sto camminando per tutta casa mia con una bottiglia di scotch in mano e una foto di Emma nell'altra. Il motivo? La mia bambina va via di casa e non riesco a capacitarmi di questa cosa. Lei non può andare via. Come farò a proteggerla? Come farò a tenerla per me? E' la mia bambina. Poi, va a fare chissà quale strano lavoro, quando con le sue abilità potrebbe diventare una delle menti più brillanti al mondo. Qualche momento fa ho sentito JARVIS chiamare la signorina Potts al telefono e lei, spaventata per la mia incolumità, è corsa subito qui da me e vedendo la situazione in cui mi sono messo ha subito chiamato la piccola Em. Lei è corsa da me. La mia bambina correrà sempre da me. 

-Zio Tony, che stai facendo?- chiede lei avvicinandosi cautamente a me

-E così la piccola pecorella ritorna a casa.

-Che cosa stai dicendo?

-Sei tornata. Sei tornata a casa perché ho bisogno di te.- dico avvicinandomi a lei

-Stammi a sentire, zio Tony, se stai facendo tutto questo per..

-No, tu stammi a sentire.- dico bloccandola.- Tu sei la mia bambina. La cosa più bella che mi sia mai capitata. Niente può superare tutti i momenti passati con te, neanche il fatto che sono innamorato di una donna bellissima. Tu vieni prima di tutto e adesso mi vuoi lasciare.- dico facendo un movimento così brusco che mi fa cadere a terra dato il mio equilibrio, leggermente, precario.

-Tutti vanno via di casa prima o poi ma questo non vuol dire che io ti voglia meno bene.- dice lei aiutandomi a tornare in piedi e dirigendosi verso la mia stanza.

-Tu non sei tutti. Tu sei la mia Em.- dico mentre certo di rendere il suo lavoro facile, cioè mettermi a letto lasciandomi in mutande.

-E tu sei tutto quello che ho della mia famiglia ma questo non mi distrae dal fatto che ami la signorina Potts.- dice facendo appoggiare la mia testa alla sua spalla.

-Come fai a sapere che è lei?

-Perché quando non c'è sei triste. Quando c'è, invece, lei si muove e tu ti muovi come se fosse la tua calamita. Il modo in cui la guardi e poi, c'è il bacio mancato.- dice con un leggero sorriso accarezzandomi i capelli.

-Come la guardo?

-Come se non ci fosse nessuna donna al mondo, oltre lei.

*Sei mesi dopo*

Mi trovo in mezzo al cielo infinito della sera in mezzo ai fuochi d'artificio sparati vicino a me. Sono dentro una delle armature che ho concluso al meglio, anche se ho in testa sempre migliaia e migliaia di miglioramenti. Dove sono diretto? Alla Stark Expo. Quando atterro sul palco, moltissima gente mi acclama e le ballerine dietro di me iniziano a fare il loro lavoro. Mentre lo spettacolo continua, dei bracci meccanici esco dalla piattaforma che ho raggiunto e iniziando a smontare l'armatura che ho addosso lasciandomi in un bellissimo ed elegantissimo smoking. Applaudo e sorrido mentre il meraviglioso balletto finisce e loro si posizionano in un semicerchio che mi racchiude. 

-Woah, è bello essere di nuovo qua.- dico applaudendo.- Vi sono mancato. Anche voi. In aria qualcosa?- chiedo a quella persona che ha composto la richiesta.- L'ho già fatto. Non voglio dire che il mondo gode del suo più lungo periodo di pace ininterrotta dopo anni grazie a me. Non voglio dire che dalle ceneri di una barbara prigionia non si sia mai personificata metafora più grande della fenice nelle storia dell'uomo. Non voglio dire che lo zio Sam possa starsene sprofondato in una poltrona a sorseggiare un te freddo perché finora non ho incontrato qualcuno abbastanza uomo da competere con la mia forza e potermi sfidare.- e qui tutti iniziano ad acclamare il mio nome facendomi sorridere e rendendomi fiero del mio operato, anche se qualcuno non era molto d'accordo con tutto questo.- Vi prego, vi prego. Non si tratta di me. Non si tratta di voi e nemmeno di noi. Piuttosto è il retaggio. Si tratta di ciò che noi scegliamo di lasciare alle generazioni future. Ecco perché per il prossimo anno, per la prima volta dal 1974, gli uomini e le donne più in gamba di società e nazionalità di tutto il mondo metteranno insieme le loro risorse. Condivideranno la loro visione per gettare le basi di un futuro più roseo. Quindi non si tratta di noi. Se c'è una cosa che voglio dire, se proprio devo dire qualcosa, è ben tornati alla Stark Expo.- concludo un po' per lasciarli nel loro brodo e acclamarmi un po' di più.- E ora, voglio presentarvi un ospite speciale dall'aldilà che vi esporrà il tutto. Un benvenuto, a mio padre Howard. -finisco davvero stavolta e li lascio al video di mio padre mentre io vado dietro le quinte per risanarmi un po' e, ovviamente, incontro la persona che si è opposta a tutto questo: Emma.

-Come sta andando?- chiedo a lei mentre controllo il tasso di tossine dannose nel mio sangue. Cosa che mi preoccupa molto.

-Oh, davvero bene. Tuo padre sarebbe davvero orgoglioso di te, come lo sono io. Un po' meno dell'entrata ad effetto ma non tutto può andare bene.- dice lei regalandomi uno dei suoi bellissimi sorrisi, dopo aver levato un pelo immaginario dal suo bellissimo vestito lungo e luccicante. Una stella.

-E' nel mio stile.- dico avvicinandomi a lei.

-Oh, lo so.- dice lei sistemandomi il papillon.- Ma sfidare un immaginario uomo che potrebbe batterti non è normale.

-Dici che è rischioso?- chiedo sarcastico.

-Leggermente.- dice lei lasciando un dolce bacio sulla mia guancia per poi, andarsene con un dolce sorriso. Più tardi, grazie ad Happy, riesco ad uscire dal padiglione, firmare qualche autografo e fare qualche conoscenza. 

-Tutto sommato, non è andata poi così male. Bella uscita. E' stata perfetta.

-Guardi un po' là, nuovo modello.- dice Happy indicandomi la macchina nuova. E una bella signorina è appoggiata ad essa.

-Lei è insieme alla macchina?- chiedo con le intenzioni migliori.- Speriamo di si.

-Hey.- le dico quando sono abbastanza vicino.

-Salve. Ho una citazione.- dice poi porgendomi la mano che stringo subito.

-Un'eccitazione?- domando sarcastico. - Mi piace.

-Molto lieta, Tony.

-Guido io.- dico ad Happy.- Allora, da dove vieni?

-Bedford.- risponde lei vicino a me.

-E che ci fa qui?

-Cerco lei.

-Accidenti.- dico emozionato.- E mi dica.- la incito mentre entro in macchina.- E' occupata più tardi?

-E' un mandato di comparizione.- dice porgendomi una bista. Cosa che odio.

-Accidenti.- e qui si smorza tutto il mio entusiasmo.

-A lui non piace quando gli consegnano lei cose. Lo prendo io.- dice Happy prendendo la busta.

-Dovrà comparire davanti alla commissione per i servizi armati del Senato domani mattina alle ore nove.- conclude lei

-Ce l'ha il distintivo?- chiedo lei pensando non lo avesse.

-A lui piace il distintivo.- dice Happy e lei lo mostra a tutti e due.

-Le piace ancora?- chiedo poi

-Si. Quant'è Washington da qui?- chiedo a lui 

-400 km?!- dice lui e io parto spedito.


Io sono Iron ManWhere stories live. Discover now