Capitolo 6

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Durante la serata, mi faccio annotare da JARVIS che raggiungendo elevati livelli di altitudine si creano dei problemi nell'armatura, ovvero inizia a congelarsi. Devo risolvere questo problema al più presto. Mentre continuo ad apportare delle modifiche all'armatura, alla televisione una giornalista inizia a parlare di una festa e red carpet e la cosa non mi piace. Io che non sono stato invitato? Mmm.. qualcosa non va. Ehi, la festa porta il mio nome e io non sono li? Okay, qui davvero qualcosa non quadra. La giornalista parla dell'ultima conferenza a cui ho partecipato e di stress post- traumatico e non so cosa e, ovviamente, dice che nessuno si aspetta la mia presenza a quella festa. Bene, questo stuzzica la mia mente. L'armatura è quasi completa ma tutta di oro non mi sembra un gran che cosi, guardando una delle macchina davanti a me, chiedo a JARVIS di aggiungere un po' di rosso. Quando il prototipo al computer è pronto, JARVIS mi avverte che ci vogliono cinque ore per la fabbricazione. Così, gli dico di non aspettarmi sveglio. Mi alzo, mi cambio e prendo la mia bellissima macchina dirigendomi nel luogo dove non si aspettano la mia presenza. Arrivo, lascio la macchina a un giovane ragazzo e mi avvicino alla folla di giornalisti e invitati. Ovviamente, trovo Obadaiah circondato da flash ma che parla con un giornalista e quindi, mi avvicino.

-Non trovi che sia curioso entrare di straforo alla propria festa?

-Guarda chi c'è!- dice anticipando le sue parole con una fintissima risata.- Ma che bella sorpresa.

-Ci vediamo dentro.- dico sorpassandolo ma lui mi ferma e si avvicina al mio orecchio.

-Oh, senti. Vacci piano credo di aver portato il consiglio di amministrazione dove vogliamo noi.

-Senz'altro. Avevo un po' di claustrofobia.- dico avviandomi all'ingresso e la prima cosa che faccio e quella di avvicinarmi al bar. -Mi dia uno schotch, sto morendo.

-Subito.- dice il cameriere

-Signor Stark.- mi chiama il tizio al mio fianco e stranamente non mi è estraneo.

-Si?

-Agente Coulson.- dice lui 

-Oh, si si si si! E è quello del..- mi interrompo ma lui continua.

-Strategic Homeland Intervention, Enforcement and Logistics Division.- 

-Accidenti, vi servirebbe un nome nuovo.

-Si, me lo dicono spesso.- dice lui senza scomporsi.- Senta, so che questo non è il momento migliore per lei ma a noi serve un suo rapporto..-continua ma io non lo ascolto decisamente più. Davanti a me trovo la donna più bella che io abbia mai visto e mi sorprende questa cosa perché di donne io ne vedo e ne incontro tante ma lei.. non l'avevo mai notata così bella o forse, è solo perché sono stato influenzato dal suo regalo di oggi ma.. è stupenda. La signorina Potts è magnifica dentro quel vestito blu chiaro. Il vestito, le scopre tutta la schiena ma lei lascia i capelli sciolti come mai avevo visto. Quando si mette di profilo, posso notare il suo splendido sorriso.

-Le dico.. che ha ragione.- dico porgendo la mano all'agente senza però aver capito una parola di quello che ha detto.- assolutamente ragione. Senta, vado dalla mia assistente e .. fissiamo un appuntamento.- dico per poi lasciarlo li dove sta. -E' uno schianto. Non l'avevo riconosciuta.

-Cosa ci fa lei qui?- chiede leggermente sorpresa.

-Evito agenti governativi.

-E' venuto da solo?

-Dove ha preso il vestito?- chiedo evitando la sua domanda e squadrandola un po'.

-Io.. oh, è un regalo di compleanno.- dice lei sorridendo.- da parte sua, veramente.

Io sono Iron ManWhere stories live. Discover now