22.

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Harry's point Of view




Alzai le mani per spingere via Kim per le spalle: lei sembrò un po' sorpresa della mia azione forte.
Sentii la rabbia attraversare tutto il mio corpo quando un sorriso seducente apparve sulle sue labbra.
La sua lingua uscì dalla bocca, scivolando sulle labbra.
Mugolò soddisfatta.
Strinsi forte il suo polso sinistro prima che riuscisse a toccare il mio petto ancora una volta.A
quel punto lo vidi.





Louis.




Era fermo a poca distanza da noi: le lacrime minacciavano di cominciare a scendere dai suoi occhi azzurri fattisi lucidi mentre ci guardava.
Il suo sguardo era disperato mentre dischiudeva le labbra, e le sue dita asciugarono gentilmente le lacrime scese sulle sue guance mentre rifiutava di incontrare il mio sguardo.
Louis girò la testa alla sua destra.
Sapevo esattamente cosa stava per fare: correre.
Rimasi a guardarlo mentre velocemente salutava le persone nella stanza. Scomparve in un batter d'occhio, la sua piccola figura gli rendeva possibile nascondersi tra la folla. Stavo per rincorrerlo quando delle unghie lunghe affondarono nel mio bicipite. Kim guardò in alto verso di me in attesa, facendo aumentare ancora di più la mia irritazione.
Mi pulii il suo lucidalabbra dalla bocca con il dorso della mano, disgustato.I suoi occhi si spalancarono per la paura quando la spinsi indietro contro il muro.




"Non avvicinarti mai più a me o a Louis.Mi hai sentito?" Sputai.



Sapevo che era spaventata, ma in quel momento non avrebbe potuto importarmene di meno. Kim aveva già visto la parte più ostile di me, e avevo come la sensazione che il mio comportamento violento la eccitasse ancora di più.
Ma né lei né nessun'altra ragazza era mai stata il mio bersaglio: mi rifiutavo di tirar fuori la mia rabbia contro una donna.
Non sarei mai stato come mio padre.
Il respiro usciva tremolante dalla sua bocca mentre si contorceva nella mia stretta.
Le lasciai andare i polsi, mi voltai e mi diressi verso l'uscita.
Aprii velocemente la porta; il mio sguardo cominciò subito ad analizzare la strada buia, cercando qualunque segno del ragazzo in fuga.
Qualche secondo dopo lo vidi.
Superò le persone che lo guardavano cordiali.




"Louis!"Non si fermò.




Al contrario, la sua velocità aumentò al suono della mia voce mentre cercava di scappare.
Avevo bisogno di parlargli.
Le mie gambe pompavano mentre camminavo velocemente dietro di lui. Non m'importava nemmeno che stessimo dando spettacolo: l'unica cosa di cui mi importava era Louis.




"Louis,aspetta."




"Lasciami stare, Harry!" Gridò.




Rimasi confuso quando rallentò un po', almeno finché le sue mani non afferrarono le scarpe mentre saltellava in avanti.
Inciampò leggermente prima di recuperare l'equilibrio.
Il passo di Louis aumentò considerevolmente quando cominciò a correre lungo la strada a piedi nudi, mentre teneva strette le sue scarpe nella mano. Imprecai, continuando a stargli dietro.
Il cuore cominciò a battere forte nel mio petto mentre ignorava le auto, continuando a correre per la strada. Suoni di clacson facevano eco nell'aria notturna, ma Louis non li notò nemmeno.
Faceva male pensare che era così disperato di fuggire da me.




"Louis,fermati!"



Continuai a seguirlo.
Mi sorprese il passo veloce che riuscì a mantenere: anche nonostante la nostra differenza di altezza e le mie gambe lunghe, lui riuscì a farmi continuare a correre per riuscire a stargli dietro.
Louis ci portò oltre un cancello in un parco. L'ambiente era poco illuminato lungo la strada che fiancheggiava un grande stagno.
Mi misi leggermente sull'attenti nella natura inquietante: il buio tra gli alberi non era una vista che dava conforto. Non c'era verso che lo lasciassi correre via da solo, non lì.
Notai che il suo corpo piccolo cominciò lentamente a rallentare: colsi l'occasione per raggiungerlo.







Dark || Larry Stylinson.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora