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Mi tocca andare lavoro stamani, non ho una grand voglia di lasciare Haruka a casa, oggi per lui iniziano anche le lezioni per diventare un segretario amministrativo. Sono abbastanza preoccupato, quella serpe di mio padre non ci andrà leggero con lui, odia gli omega, non comprendo di preciso perché, ma è l'unica cosa che so. Faccio colazione, sto attento a non fare rumore, non voglio svegliare il mio piccolo omega, sta dormendo beatamente, preparo qualcosa anche per lui, lascio un post-it con scritto: la colazione è pronta, la trovi nel frigo, se vuoi riscaldarla usa il microonde.
Esco, salgo in macchina e mi avvio.

Non c'è minuto che non poso lo sguardo sull'orologio a muro, tra qualche ora il nuovo insegnate di Haruka si presenterà alla porta. Chissà se lo tratterà bene, lo saprò solo rincasando. Mi rende fiero quel piccoletto, s'impegna con tutto se stesso per non essere d'impiccio, per lui, la possibilità che mio padre gli ha dato, è come oro. A questi pensieri, un sorriso si presenta sul mio volto, quanto può essere tenero Haruka? Dipendo moltissimo da lui, pure troppo. Ripenso al me di una volta, tempo fa per me gli omega erano solo oggetti, se non fosse stato il mio soul mate non oso pensare a come lo avrei trattato, probabilmente adesso non staremo così. Questa presa di coscienza mi fa rabbrividire, sono sempre stato così? Mi faccio schifo da solo. 
Sospiro mentre mi prendo una pausa, esco fuori dall'edificio, prendo il telefono e chiamo a casa. Dopo qualche squillo Haruka mi risponde.
< Pronto? > mi risponde con voce squillante ed emozionata.
< Haruka, sono io > dico, le mie labbra si tirano in un sorriso.
< Kaleb! Come va a lavoro? Sei in pausa? Hai mangiato? > inizia a farmi una raffica di domande.
Ridacchio, < Mangio appena attacco, con il lavoro tutto a posto, te piuttosto? >.
< Io sto bene > mi dice, < Io e l'insegnante stiamo mangiando >.
< Com'è la prima lezione? >.
< È un po' impegnativa, ma nulla d'impossibile, ci riuscirò, vedrai! > dice euforico.
< Lo so che ce la farai, sono orgoglioso di te > concludo.
Finiamo di chiacchierare, attacco, torno in ufficio. Haruka mi ha preparato un bento, mi presto a mangiarlo, è davvero molto bravo in cucina, vorrei che facesse quello che vuole. Terminato il pranzo, torno a lavoro.

È orario di chiusura, mi affretto a raggiungere la macchina e tornare
tornare a casa. Parcheggio, cerco le chiavi nella borsa, le inserisco nella porta, apro. Mi ritrovo Haruka tra le braccia, ha un sorriso fantastico.
< Bentornato > mi accoglie lui.
Lo abbraccio, gli bacio la testa, entriamo insieme, chiudo. Sento un profumino invitante, ha cucinato per me? Poso lo sguardo su di lui, quei due occhioni mi guardano con affetto. Ah! Ma quanto è bellino! Lo stringo a me, quasi lo stritolo, strofinando il viso sulla guancia. Ridaccia, cerca di staccarmi.
< Kaleb... non respiro > mi dice.
< Scusa > lo lascio subito.
Si mette sulle punte, lasciandomi un bacio delicato sulle labbra.
< Ho preparato la cena > concluce saltellando verso la cucina.
Lo seguo, la tavola è ben apparecchiata, sta servendo le pietanze, mi rivolge un sorriso. Ci sediamo, ringraziamo per il cibo, sembra tenerci molto a questa cosa, ci concentriamo a mangiare. Il cibo è favoloso, saporito al punto giusto, gli faccio i complimenti, in risposta le sue gote diventano rosse, abbassa la testa imbarazzato, mi piacerebbe alzarmi e coccolarlo.
Finiamo di cenare, mi alzo, sparecchio e lo aiuto a lavare i piatti.
< Vado a farmi una doccia > dico.
< Posso... venire con te? > mi domanda impacciato.
< Va bene > sorrido, gli accarezzo la testa, gliela bacio, < A questo punto ci facciamo direttamente un bagno insieme >.
Annuisce, è bordeaux, mi piacerebbe provocarlo ancora un po', ma non lo faccio adesso. Quando staremo in vasca mi diverto a stuzzicarlo, voglio vederlo arrossire, voglio vedere la sua timidezza e tenerezza. Sono pazzo di lui, lo aiuterò in tutto, spero che mio padre lo accetti nella famiglia, se no io taglio i rapporti con loro.

Continua...

BITE // YAOI //Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora