CAPITOLO I - L'UOMO CHE HA VISTO L'INFERNO

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Le nostre percezioni, alle volte, possono essere importanti per noi

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Le nostre percezioni, alle volte, possono essere importanti per noi...ma esse possono rappresentare anche altro senza che noi nemmeno ce ne accorgiamo.


Chad Hoffman stava bene. Non gli importava se i suoi amici Jordan Gable e Trevor Parker gli avevano dato buca quella sera per la loro consueta partita a biliardo alla sala giochi della città, e nemmeno che suo padre se l'era presa con lui (come accadeva spesso tra l'altro). Sapeva solo che voleva tornare a casa e riposarsi dopo quella lunga ed estenuante giornata di lavoro; Chad lavorava come ingegnere nel dipartimento di arti tecniche dell'università della sua città e quel giorno in particolare aveva dovuto lavorare più del solito per la nuova sperimentazione di alcune apparecchiature elettroniche. Chad era single e, francamente, gli andava bene così. Nessuna nella sua città lo aveva particolarmente colpito e, oltremodo, per lui le ragazze erano solo delle frivole rompiscatole. Chad aveva diversi buoni amici ed erano il miglior modo per poter passare una serata veramente indimenticabile. Ma non quella sera. Chad continuò a guidare lungo la strada principale della città mentre le luci della sera cominciavano ad accendersi, accompagnate dell'imbrunire del cielo. Le luci delle automobili scorrevano rapide lungo la strada e Chad proseguì senza problemi diretto a casa. Si immaginava già di crogiolarsi nell'acqua calda della sua vasca da bagno. Continuò per diversi chilometri (casa sua era molto distante dall'università) finché non giunse ad un incrocio non molto distante dalla sua residenza. Un'altra macchina, sulla sinistra dell'incrocio, si era appena affacciata sulla strada. Chad accese la radio, poiché fino a quel momento il viaggio era stato noioso e voleva sentire un po' di musica, di quella buona, selezionando con cura nella sua playlist. La macchina sulla sinistra dell'incrocio non vide nessuno e s'immise sulla strada principale. L'impatto fu tremendo: il boato si sentì fino in città e diversi pezzi della carrozzeria volarono via. Chad si ritrovò a terra, privo di sensi, sporco di sangue dalla testa ai piedi, mentre la sua auto era ridotta ad un cumulo di rottami. Era quasi irroconoscibile. Chad strisciò sulla strada lasciando dietro di sé una lunga striscia di sangue e, pian piano, sentì la vista abbandonarlo. Con quelle poche forze rimaste riuscì a portarsi sul ciglio della strada dove potè solamente sperare che qualcuno si accorgesse di lui. Nella sua mente, in quel momento, c'erano tante immagini ma quella principale vedeva lui intento a picchiare quello schifoso bastardo che si era immesso sulla carreggiata senza vedere. Chad non sapeva nemmeno dove fosse quel grandissimo stronzo ma sperava che fosse vivo così lo avrebbe preso a legnate nei denti. Pian piano, però, anche le immagini cominciarono ad andare via...Chad si ritrovò con la mente annebbiata dal dolore e poi l'unica cosa che vide fu il nero più totale. Si risvegliò qualche ora dopo, nel letto di un ospedale, completamente fasciato dalla testa ai piedi. Sentì i medici parlare di lui: aveva numerose ossa rotte, i muscoli lacerati e diverse e gravissime ferite. Uno dei medici disse che il suo recupero fisico non sarebbe avvenuto prima di un mese, capì Chad mentre cercava di muoversi ma ogni movimento era un'agonia indescrivibile quindi rimase fermo, immobile, cercando di concentrarsi per provare a stare bene. Arrivarono i suoi genitori e i suoi amici Jordan e Trevor: stavano parlando con la polizia. Gli agenti insistevano che Chad fosse ubriaco o drogato alla guida, ecco perché l'incidente è avvenuto...come se fosse vero. Chad era un ragazzo serio e coscienzioso e non si era mai avvicinato al mondo della droga. E dire che coloro che avrebbero dovuto dimostrare la sua innocenza facevano il possibile, invece, per dimostrare la sua colpevolezza. Infatti, dopo un po', gli agenti si resero conto che le loro accuse erano infondate e non riuscirono a ricostruire la dinamica dell'incidente, sebbene Chad la sapeva perfettamente. Chad sapeva che avrebbe passato una nottataccia in quel letto di ospedale, in preda al dolore per ogni minimo movimento e nauseato dall'odore di sostanze chimiche che permeava l'aria. A dirla tutta nemmeno sapeva come faceva ad essere cosciente nonostante i dolori. Gli occhi non erano coperti dalle bende e Chad riuscì a mettere a fuoco i particolari della sua camera: un orologio segnava le 1.05 in punto e nell'ospedale c'era un silenzio di tomba. Persino il rumore del vento all'esterno dell'edificio si era affievolito. Chad poteva solo pensare per non provare dolore: pensò ai suoi amici, alla sua famiglia e a tutte le preoccupazioni della sua vita, inclusa questa. Questa di certo non faceva eccezione. Solo questa ci mancava per completare tutto, che altro poteva succedergli di peggio? Pian piano, lentamente, gli occhi di Chad cominciarono a chiudersi e il ragazzo finalmente si addormentò. Ma un qualcosa si nascondeva nei meandri più bui della sua mente, mentre il ragazzo dormiva. All'improvviso Chad si sentì mancare l'aria e i dolori erano incredibilmente aumentati, mentre nella sua testa correvano rapidi i pensieri come cavalli al galoppo nella prateria. Faceva un caldo tremendo: gli sembrava di bruciare. Chad sentì il corpo andare in fiamme e quando aprì gli occhi vide la cosa più terribile che avesse mai visto. Una cosa che non potè mai dimenticare. Vide fiamme e fuoco ovunque, cascate di lava bollente e fornaci infuocate che bruciavano incessantemente. Ma la cosa più terribile per Chad fu sentire delle voci terrificanti nelle sue orecchie. Voci di dolore, rabbia, sofferenza, odio. Centinaia di voci che gli entrarono nel cervello come se fossero un inquietante cantilena. Chad vide centinaia di corpi di uomini, donne e bambini bruciare in quelle fornaci orribili e, oltre alle grida di terrore e dolore, udì delle risate cavernose e spaventose. Quelle voci spaventose iniziarono a chiamarlo e Chad cercò di fuggire ma la sola cosa che vide fu fiamme e fuoco. Poi Chad la vide: una figura umanoide alta, con ali da pipistrello zampe uncinate e diverse fila di denti aguzzi, pelle squamosa nera e occhi rossi infuocati che giravano nelle orbite continuamente e una lingua biforcuta e porpora. La creatura sbucò fuori da una voragine nel terreno assieme a fumo e fiamme e Chad rimase paralizzato dal terrore per quello che aveva visto, mentre l'essere gli veniva incontro con un orribile ghigno sulla faccia. Chad provò nuovamente a scappare ma quelle grida terribili, le risate spaventose e il fuoco e le fiamme erano ovunque, senza contare l'essere demoniaco che lo stava venendo a prendere. Si sentì paralizzato e l'unica cosa che potè fare fu urlare finché le corde vocali glielo consentivano.

Sfumature della Ragione - I Racconti del TerroreWhere stories live. Discover now