Capitolo 28

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Una volta entrati in casetta festeggiammo insieme ad Elisa la non eliminazione di Cosimo e ci sedemmo sul divano per discutere della serata. Misi una coperta sulle gambe e sentii la mano di Riccardo accarezzarmi delicatamente il ginocchio. Restammo per più di un'ora a chiacchierare, fino a quando la nostra coach decise di andare via e ci lasciò soli. Mi alzai e posai la coperta sul divano, Riccardo mi seguiva con gli occhi ma restava al suo posto. Cosimo si avvicinò e mi abbracciò.

"Grazie piccola Fede di credere in me!"- disse dandomi un bacio sulla guancia. Ci tenevo tanto a lui, era un cucciolo e meritava tutto l'amore del mondo.
"Hai talento Cosimino, devi sempre fidarti di te stesso."- dissi staccandomi dall'abbraccio per guardarlo negli occhi. Lui annuì e si allontanò. Guardai verso il divano e vidi Riccardo sorridente mentre parlava con Andreas. Ero così stanca che mi sarei addormentata per fino sulla sedia. Riccardo mi raggiunse e mi prese per i fianchi attirandomi in un tenero abbraccio.

"Ti va di parlare?"- mi chiese felice, io annuii ma invece di uscire fuori mi avviai verso la mia camera augurando la buonanotte ai ballerini. Mi misi a letto e lui si coricò accanto a me coprendoci con una coperta.
"Hai sonno?"- mi chiese dandomi un bacio sulla fronte, io annuii e mi accoccolai sotto il suo collo.

"Comunque... ti amo anche io."- disse ad un tratto sorprendendomi. Mi sollevai e lo guardai negli occhi.
"Cosa?- chiesi facendo finta di non capire, ma avevo capito bene.
"La canzone... Federica mi ami davvero?"- mi chiese spiazzandomi. Rimasi seria giusto il tempo di farlo preoccupare, poi annuii e rimasi in silenzio tornando sul suo petto.

"Ti amo Riccardo."- sussurrai chiudendo gli occhi. Lo sentii sospirare e mi sollevò il viso facendo scontrare immediatamente le nostre labbra. Sorrisi nel bacio e gli accarezzai la guancia calda. La sua lingua picchiettò sulle mie labbra chiedendomi l'accesso e lo lasciai fare. Mi strinsi al suo corpo e approfondii il bacio. Le nostre labbra si scontravano, si allontanavano e poi si ritrovavano come se fossero perfette per stare insieme.

"Ti amo Federica, non smettere mai di dirmelo ok?"- mi chiese staccandosi appena.
"Mai..."- sussurrai sorridendo e lui mi prese fra le sue braccia facendo scontrare la mia schiena con il materasso. Iniziammo a ridere come scemi e a baciarci fino a quando la stanchezza si impossessò di entrambi e ci addormentammo felici e sereni.

Durante la notte ebbi un incubo, perciò il sonno sembrò scomparire. Mi voltai a guardare Riccardo che dormiva beatamente stringendomi a sé. Avevo bisogno di alzarmi e prendere aria, perciò cercai di spostare lentamente il suo braccio e presi le pantofole di Minnie per portarle con me. Lo guardai prima di uscire dalla stanza e pensai che fosse davvero un angelo. Sorrisi e uscii per poi mettere le ciabatte e recarmi in cucina a prendere un bicchiere d'acqua.

Odiavo quando facevo brutti sogni, era da un lungo periodo che non mi succedeva e non riuscivo a capire perché dovevano rovinare tutto proprio ora. Presi la felpa di Riki che aveva lasciato sul divano e la indossai portando anche la coperta con me fuori. Intorno era tutto silenzioso e la notte incombeva e mi avvolgeva la testa di pensieri. Mi misi seduta su uno dei divanetti e iniziai a fissare il cielo. Le stelle erano più luminose e visibili senza le troppe luci attorno e questo mi rilassava. Mi concentrai su una delle tante stelle e iniziai a cantare sussurrando.

"Fede? Tutto ok?"- sentii una voce e mi voltai lentamente vedendo Riccardo sulla soglia a strofinare gli occhi impastati dal sonno.
"Riki, torna a dormire."- dissi, ma lui si avvicinò lentamente e mi indicò di fargli spazio. Lo coprii con la coperta e mi abbracciò.
"Mi sono svegliato e ho visto che non eri più accanto a me. Mi sono preoccupato."- sussurrò con la voce roca. Era così tenero e avrei voluto strapazzarlo di coccole.

"E' tutto ok... solo un incubo."- sussurrai fissando le stelle. Mi strinse a sé e rimase in silenzio, sapeva che non gliene avrei parlato perciò iniziai a credere che forse stava imparando a conoscermi.
Restammo in quella posizione fino a quando sentii le palpebre appesantirsi e mi addormentai.

Dimmi qualcosa che resta || RedericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora