Capitolo 23

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Ero appena rientrata in casetta quel pomeriggio dopo una lunga lezione con Elisa. Avevamo passato parte del tempo a fare esercizi di rilassamento coricate per terra e questo mi aveva aiutato a sciogliere un po' la voce e poi avevamo provato alcuni dei miei inediti e delle cover come 'Chissà se lo sai' che avrei cantato al serale e che aveva un particolare significato per me. Comunque in casetta trovai Andreas con una bottiglia di olio nella mano destra e un pentolino nella sinistra, mentre Riccardo prendeva in mano il sale.

"Ragazzi cosa state facendo?"- chiesi avvicinandomi per poi lasciare la mia felpa sulla spalliera della sedia.

"I pop-corn!!"- esclamò Andreas tutto contento. Mi legai i capelli in una crocchia alta e Riccardo mi prese per i fianchi lasciandomi un bacio sulla guancia.

"Ci aiuti? Sei pur sempre la donna di casa qui!"- mi disse ridendo. Annuii e presi tutto quello che ci sarebbe servito per il nostro piatto!
"Questa è la cucina della casa blu! In cucina con i blu!"- canticchiai in modalità spot televisivo. Riccardo che era accanto ad Andreas, stava cercando di aiutarlo con l'olio e capendo che i due da soli non avrebbero combinando niente di buono, mi avvicinai prendendo la bottiglia dalle sue mani.

"Guarda, ti mostro com'era la cucina di Parodi! Fai così... sto, sto!"- disse il ballerino fermandomi per evitare di rovesciare per terra l'olio che stavo versando nel cucchiaino che teneva in mano. Lo versò nel pentolino insieme ai semi di mais e in poco tempo sentimmo scoppiettare. Iniziammo a sfornare letteralmente dozzine di pop-corn e Andreas si ostinava a farne altri anche per Cosimo, che era ancora a lezione. Riki intanto affermava che alcuni erano diventati più bianchi perché aveva aggiunto l'aria prima di chiudere il coperchio e questo fece ridere me e Andreas come pazzi. Una volta finito, lasciai il compito ai due uomini di sistemare e lavare tutto e mi chiusi in camera per andare a fare una doccia rilassate. Una volta uscita sentii Riccardo bussare alla porta.

"Dobbiamo andare tutti sul divano!"- esclamò senza entrare perché lo avevo rimproverato abbastanza dopo la sorpresa di qualche sera precedente, quando mi aveva trovata con solo l'asciugamano a coprirmi il corpo, che imbarazzo! Mi sistemai in fretta e presi il microfono per poi raggiungere i ragazzi in salotto.

"Siete pronti?"- sentimmo la voce di Maria e ci guardammo non capendo cosa volesse dire.
"Avete il tempo di tre minuti di una canzone per prepararvi, si cena fuori stasera!"- esclamò felice e noi sorridemmo pronti a scattare. Appena il cronometro partì, ci alzammo immediatamente in piedi dal divano e corremmo nelle stanze. 

Tolsi la tuta blu e in fretta indossai dei morbidi pantaloni neri che adoravo e un maglioncino giallo che sistemai dentro. Intanto sentivo i ragazzi nell'altra stanza parlare e gettare oggetti per terra. Sistemai il viso con un po' di trucco, presi il giubbotto e raggiunsi i maschietti che ancora si stavano preparando.

"Oh quanto manca?"- chiese Riccardo dopo avermi guardata dalla testa ai piedi e questo mi fece sorridere.
"Andre dai sbrigatiii!"- urlai vedendo che lui era quello messo peggio. Cosimo mi passò accanto sfrecciando in salotto, mentre io osservavo il ballerino mettere la sua maglia bianca.
"Rikiii, che cazzo fai?"- urlai vedendo il ragazzo che amavo cambiarsi scarpe all'ultimo secondo.
"No, no, no!"- esclamò stringendo i lacci velocemente. Li lasciai soli e andai a sedermi accanto a Cosimo sul divano.

"Dovete venì sul divano!!"- esclamai battendo le mani per attirare la loro attenzione. Poi iniziai a cantare la canzone di Elisa che c'era in casetta insieme a Cosimo, nell'attesa che i due ragazzi ci raggiungessero. Arrivarono giusto in tempo alla fine delle ultime note e Riccardo si mise accanto a me sospirando.

"Eccoci, ce l'abbiamo fatta di un pelo!"- disse parlando al microfono. Ci alzammo in piedi e misi il giubbotto nero con una sciarpa ad avvolgermi il collo. Uscimmo dalla casetta tutti insieme felici e pronti per mangiare.
"Dai belli... che patati che siete!"- dissi sorpassando Riccardo che prontamente mi mise una mano sulla schiena spingendomi. Mi voltai sorridendogli e una volta usciti decidemmo di sederci in macchina insieme dietro Andreas e Cosimo. 

Dimmi qualcosa che resta || RedericaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora