Capitolo 17

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~M.B~✒

"Buonanotte piccolo scricciolo"

Cos'era uno scherzo per caso?.
Adesso a M.B piaceva mandarmi in confusione facendo una sorta di fusione fra i miei soprannomi?.

Sbuffai spazientita e poi mi sedetti sul letto con il telefono ancora fra le mie mani che per poco, tremavano.
Poi riposai il telefono sul comodino e mi sdraiai a pancia in su sul mio letto ad osservare il soffitto.

Cosa voleva mai dirmi Mike?.
E poi quel soprannome "Piccolo scricciolo".
Mike mi chiamava così.
E Riccardo con gli altri mi chiamava "Piccola Sam".

Respirai nuovamente a fatica. Avevo la testa talmente in confusione, che sicuramente, se non ora, ma più tardi, mi sarebbe venuto un mal di testa assurdo.

Guardai di nuovo l'orario sul mio telefono e notai che erano le tre e mezza di notte e il sonno sembrava un miraggio lontano.

Poi pensai <<Se Mike mi aveva mandato quel messaggio pochi minuti fa... che magari fosse ancora sveglio?>>.
Così decisi di chiamarlo.

~Conversazione telefonica~.

<<Pronto?>> mi chiese Mike con la voce metá assonnata.
<<Ciao...>> risposi insicura.
<<Ma allora sei sveglia>> disse lui tornando al suo tono normale di voce.
<<Si...>> risposi con la voce spezzata.
<<Ho... ho letto il messaggio>> aggiunsi deglutendo.
<<E non riesci ad aspettare, giusto?>> mi chiese lui sbuffando quasi seccato.
<<Beh...in un certo senso>> risposi io.
<<Okay d'accordo, sto arrivando>> disse lui.
<<O...okay>>risposi insicura per poi staccare la chiamata.

~Fine conversazione telefonica~.

In un lampo mi vestì indossando una felpa nera e dei leggins dello stesso colore e poi le mie classiche vans.
Quel giorno faceva davvero molto freddo.

Dopo un po' mi arrivò un'altro messaggio da Mike dove mi avvertiva che era fiù ad aspettarmi.
Sospirai e scesi le scale lentamente in modo da non svegliare e far prendere un'infarto a mia madre.

<<Ei>> dissi non appena aprì la porta del bar e la chiusi alle mie spalle.
<<Ciao>> rispose sospirando.
<<Dovevi parlarmi no?>> gli chiesi guardando il cielo ancora in dormiveglia.
<<S...si>> rispose lui abbassando lo sguardo verso l'asfalto.
<<Parla allora>> dissi io con nonchalance.
<<Sam guarda che... diciamo, che è una cosa abbastanza seria...>> mi avvertì.
<<Serissima sono>> risposi fredda.

<<Riguarda quel tizio... M.B...>> disse incerto e i miei occhi si spalancarono e il mio cuore iniziò una corsa di battiti velocissimi.
<<C...continua>> risposi io deglutendo.
<<Ecco... M.B...>> disse ma si bloccò sbuffando rumorosamente.
<<M.B... dai continua!>> risposi impaziente e nervosa come non mai.

<<M.B s...sono io>> disse con uno sforzo disumano.
Io rimasi scioccata, non sapevo cosa dire.
<<Mike Bird è il mio nome d'arte...>> aggiunse ancora.
<<Mike, fermo, fermo non riesco a capire>> risposi tirando avanti le mani in segno di fermarsi.

<<Il bar, prima che lo prendesse tua madre, era di mio nonno e da bambino passavo gran parte del tempo proprio nella stanza dove dormi tu adesso. Il giorno in cui venni a sapere che una nuova ragazza con la madre si sarebbe trasferita proprio qui, ho deciso di ri-arrangiare la mia canzone preferita e di laciarla proprio sulla scrivania di quella stanza>> mi spiegò guardandomi fisso negli occhi.

<<E così... quando ti ho incontrato per la prima volta e... ti ho annaffiato con la pompa dell'acqua...>>
Lui trattenne una risata e mi sorrise innocentemente.
<<Ero passato di proposito da lì, per vedere chi fosse la nuova ragazza che aveva trovato la canzone>> continuò lui sorridendomi.

<<E allora... quei messaggi...>> dissi bloccandomi collegando tutto quanto nella mia mente.
<<Ero sempre io...>> concluse lui sospirando.

<<Ma perché Mike? Perchè non mi hai detto subito che eri tu? Perché ti sei voluto nascondere? Stavo quasi per innam...>> risposi io bloccandomi ancora una volta.
<<Riesci a finire una frase, Sam?>> mi chiese ridacchiando.
<<Stavi quasi per?>> mi chiese poi accorgendosi di quella mia frase.

<<No, nulla... non ha più importanza... e poi perchè nei messaggi usavi il soprannome Piccola Sam? Mi hai chiamato sempre scricciolo...>> gli chiesi abbassando lo sguardo.
Lui si avvicinò lentamente a me e mi alzò il viso con le sue fredde mani.

<<Perchè volevo mi immaginassi come tutti gli altri>> rispose serio.
<<Ma tu non sei come tutti gli altri>> dissi io sorridendogli e beandomi di quelle mani fredde sulle mie guance.

<<Sam... non devi affezionarti di uno come me, sono stronzo, antipatico, non ti potrei far passare dei giorni felici, tu sei così felice, viva, semplice... bella>> rispose lui abbassando lo sguardo.
<<Mi sono sempre piaciute le cose impossibili>> dissi io fissandolo seria nei suoi occhi.

<<E poi... troppo tardi, mi sono ormai affezionata a te, che, quando non ci sei... mi manca persino essere stuzzicata e infastidita da te...>> aggiunsi ridendo sulle ultime frasi.
<<Sam... sul serio... ho paura di farti star male... tu mi piaci da impazzire>> rispose Mike sbuffando e sorridendo allo stesso tempo mentre si avvicinava al mio viso, ma poi si allontanò come se fossi la cosa più debole del mondo.

<<Mike... credi sul serio che io sia perfetta? Sono un completo disastro.>> dissi io avvicinandomi di più a lui.
<<Perchè mi chiamavi Piccola Sam?... tu mai mi hai chiamato così.>> gli sussurrai con un filo di voce.
<<Perchè tutti ti chiamavano Piccola Sam e io per un momento ho voluto essere gli altri.>> rispose lui avvicinandosi con il suo viso al mio.

<<Allora da adesso, torna ad essere solo tu, solo Mike>> dissi sorridendo mentre desideravo da matti le sue labbra.
<<Oh...piccolo scricciolo>> rispose mentre mancava davvero poco a un contatto con le nostre labbra.

Finalmente la distanza si interruppe e le nostre labbra si toccarono in un bacio casto che lentamente si intensificava.
Le mie labbra erano perfettamente sulle sue.
Mi prese il viso con le sue morbide mani e continuava a baciarmi e io mi sentivo più viva che mai, ero felice, finalmente ero davvero felice.

Poi ci staccammo per riprendere fiato e appoggiai la mia testa sul suo petto.
Le sue braccia erano avvolte attorno alla mia schiena e anche se attorno a noi c'era un freddo gelido tagliente, io mi sentivo al caldo.
Quelle braccia erano diventate ormai la mia seconda casa.

SPAZIO AUTRICE :
Wait fermi fermi, avete letto da  qualche parte "Ti amo"?? No😂 quindi non stanno ancora insieme 😂😂.
Vi è piaciuto questo capitolo?.
Fatemelo sapere commentandoo🌸.
Io sto in spiaggia ma non posso far il bagno yay, Mikenagioia forever 😂😭😭😭.
E boh niente.
Ve saluto e ve ringrazio❤💜.
-Clelia💜

Reality. ||Michele Merlo||Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz