Capitolo 8 (parte 1)

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LA RICERCA CONTINUA

Pigneridel, scuola

Canfederazione Europea, anno 2027

Ambra camminava a passo spedito lungo il corridoio principale verso la palestra. Non aveva proprio voglia di fare ginnastica ma doveva recuperare un paio di prove. La professoressa l'aveva mandata a prenderle un caffè così che aveva già perso dieci minuti buoni. La macchinetta si bloccò un paio di volte e il bidello riuscì a risistemarla per miracolo. Prese il bicchierino dal vano della macchinetta e si voltò, ma sobbalzò rischiando di far cadere per terra il liquido per cui aveva strenuamente combattuto. Aveva rischiato per un soffio di scontrarsi contro Rowan. Non capiva come facesse ad essere così silenzioso.

- Ciao- disse cercando di sorpassarlo, - Non dovremmo avere lezione ora? - gli fece notare. Rowan scosse la testa e le afferrò un braccio.

- Hai un minuto? - le scrisse in fretta. Lei lo guardò interrogativa.

- Sì, ma la prof ... - tentò di protestare. Rowan la trascinò in una classe vuota senza spiegarle niente e per un attimo ebbe paura di lui.

- Rowan? - chiese con la voce incerta, - Che stai facendo? -. Il ragazzo la lasciò andare e si sedette alla cattedra per scrivere a una velocità incredibile poi le passò il foglio.

- Penso che attendere la festa di Halloween sia inutile... ho bisogno di quelle informazioni ora. Il questionario si può fare. Ma ci sono alcune cose che non si possono chiedere nei questionari, che ho bisogno di conoscere- lesse a chiare lettere. Lo guardò un po' persa.

- Che cosa vorresti sapere di preciso? Perché ora? Halloween è dopodomani- gli rispose.

- Ho bisogno che tu mi dica tutto ora. Sugli studenti di questa scuola e sui ragazzi di questa zona- spiegò lui. Lo fissò sempre incerta e poco intenzionata ad aiutarlo.

-Perché ti interessiamo così tanto? - chiese realmente incuriosita, ma, vedendo che non dava segni di rispondere, non gli diede altro tempo.
- Non posso aiutarti. Sono la ragazza con meno amici e conoscenze. Chiedi ad Alyssa e alle sue amiche, loro si occupano del giornalino e poi sarebbero entusiaste di aiutarti- disse cercando di tornare sulla via della palestra. Non fece che pochi passi perché Rowan le ricomparve di fronte con un'aria tutt'altro che rassicurante. Il fatto che non potesse urlarle contro, le diede tuttavia la forza di scansarlo e di superarlo. Non l'avrebbe aiutato se non le avesse spiegato perché voleva quelle informazioni. Era sicura che se non avesse avuto aiuto da lei avrebbe trovato un modo diverso per ottenerle lo stesso, ma era propensa a credere che non sarebbe mai andato da Alyssa. Si sentì trattenere per un braccio e le venne voglia di applicare una delle sue tecniche di arti marziali ma si trattenne, soprattutto per proteggere lo scarso contenuto del bicchierino per la professoressa.

- Lasciami Rowan- gli intimò, - Stiamo perdendo un sacco di tempo, la prof ci metterà in punizione. Ne possiamo parlare domani- gli disse sperando che tornasse a ragionare da studente modello quale aveva dimostrato di essere, ma non funzionò.

Il ragazzo le si parò di fronte e le piazzò davanti agli occhi il foglio con la scritta a caratteri cubitali: NE HO BISOGNO! Scosse la testa senza cedere, - Voglio che tu mi dica di cosa si tratta, non ti aiuterò senza sapere che cosa sto contribuendo a fare- disse irremovibile.

Rowan fece una faccia esasperata e annuì sconfitto, la riportò nella classe vuota e nervosamente cominciò a scrivere un poema. Lei rimase ferma a guardare la penna scivolare leggera sulla carta senza fare rumore, non dovette aspettare molto. Dopo pochi minuti infatti le porse il foglio. Lesse tutto d'un fiato e con attenzione. A quanto pareva la madre di Rowan aveva bisogno di fare un sondaggio tra i giovani della regione per studiare la crisi e gli effetti che aveva avuto. Doveva selezionare alcuni giovani per qualche test attitudinale secondo il quale stilare delle tabelle e dei grafici che indicassero una miriade di cose che faceva fatica a capire. Alla fine, le sembrò che la richiesta di Rowan fosse piuttosto ragionevole, sebbene non capisse l'urgenza con cui l'aveva interpellata, così prima di comunicargli la sua decisione lo tenne un po' sulle spine cercando di ricavare ancora qualche informazione. Finalmente si convinse e accettò di aiutarlo. Il ragazzo le sorrise grato e compiaciuto.

Historiae: HodieWhere stories live. Discover now