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[CANZONE CONSIGLIATA PER IL CAPITOLO:
YOU'RE SUCH A - HAILEE STEINFELD]

Spensi la macchina sportiva di Lake sentendo il rumore mano a mano affievolire il rumore.

Beh, in fondo Lake aveva ragione. Era fico andare in giro con quell'auto di lusso con le luci a led nei fanali e la musica sparata a tutto volume.

Mentre guidavo l'attenzione era tutta per me. O per Nancy. In ogni caso non passavo inosservato.

Sospirai guardandomi nello specchietto retrovisore e mi sistemai i capelli per poi prendere un grande respiro e scendere dall'auto.

Il cancello della residenza dei Baldwin era socchiuso, probabilmente per il mio imminente arrivo, così ne approfittai e andai dritto verso la porta da dove proveniva un forte rumore di frusta.

Sicuramente Melanie stava cucinando una delle sue deliziose torte.

Bussai e aspettai che qualcuno mi venisse ad aprire.

Dopo che il rumore della frusta elettrica terminò sentii dei bassi e successivamente la porta mi venne aperta davanti agli occhi.

Melanie indossava un grembiule coperto di farina e mi stava squadrando da testa a piedi.

«Oh, ciao, Lake,» disse facendosi da parte per farmi entrare.

«Ciao, Melanie, che buon profumo. Cucini una torta?» chiesi educatamente. Non volevo sembrarle maleducato.

Con me aveva sempre avuto un buonissimo rapporto, mentre con Lake aveva sempre avuto un comportamento un po' restio dal momento che il mio gemello non era esattamente il ragazzo più affidabile su questa terra.

Era solamente leggermente diffidente nei suoi confronti ma sapevo che voleva bene ad entrambi.

«Le rose del deserto. Sai, quei biscottini ripieni di gocce di cioccolato,» mi informò mostrandomi un sorriso, io mi leccai le labbra affamato.

«Che delizia,» sussurrai immerso nel mio sogno erotico dei dolci di Melanie.

«Già,» fece una piccola pausa strofinandosi le mani sul panno sporco «A proposito, Hailee è pronta, stava solo facendo gli ultimi ritocchi. Scenderà tra un minuto, quindi ti avviso ora. Ti conviene riportermela viva, Lake, altrimenti al ritorno, di vivo non rimarrà nemmeno la tua terza gamba. Sono stata chiara?»

Scossi la testa in segno di affermazione è lei mi incenerì con lo sguardo. Una sola mossa falsa è davvero mi avrebbe amputato la terza gamba.

«Eccomi, sto arrivando!» una voce proveniente dal piano superiore ci fece distogliere lo sguardo che entrambi puntammo verso la scalinata imponente che si apriva in corridoio.

Una porta si chiuse, probabilmente quella di camera sua, e dei passi veloci attirarono la nostra attenzione.

E poi, ecco, credetti di aver visto il Paradiso. No, quella sera vidi il Paradiso.

Sembrava una di quelle scene da film dove la reginetta del ballo scende le scale e tutti sono impegnati a guardarla, i suoi capelli che sventolano al rallentatore, i cori angelici allo stesso tempo con della musica trash e le bocche di tutti spalancate.

Ecco, rischiai di avere un collasso.

Hailee era l'angelo più bello che avessi mai visto.

Indossava un vestito nero a maniche lunghe, metà coscia, delle palettes rosse, azzurre, verdi e allo stesso tempo nere, coprivano alcune zone che il vestito rendeva trasparente.

THE H TWINS [HEMMINGS] [#WATTYS2017]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora