Capitolo 18

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Pov.Rose
Io e Malfoy non ci parliamo più dalla sera in cui abbiamo fatto quella brutta litigata. In verità sono rimasta quasi sempre chiusa in camera mia con la scusa di non star molto bene. Ogni tanto Albus mi veniva a fare compagnia come anche tutti gli altri, ma di Malfoy neanche l'ombra. In questi giorni non ho fatto altro che leggere e pensare a ció che è successo e alle parole che mi ha detto. Ci sono rimasta proprio male, ma lo so che questa volta è solo colpa mia, ne sono consapevole, malgrado il mio forte orgoglio.

Oggi è il 31 agosto; ció significa che domani si parte per Hogwarts, finalmente potró rivedere i miei amici, ma allo stesso tempo (purtroppo) anche Marcus.
Le uniche persone che sanno della nostra rottura sono Al, Hugo e Malfoy. A Dominique ed Alice ancora non ho detto niente: nè di Marcus, nè tanto meno di Malfoy.

-Rosiiiiiiie!- sento urlare e la porta viene spalancata bruscamente.
-Domiiiii!- e ci abbracciamo.
-Che ci fai qui tutta sola ? È che faccia! Ma cos'è successo?- ecco, neanche un minuto che ci vediamo e già inizia con il suo solito interrogatorio.
-Tranquilla è solo un po' di stanchezza e forse un po' di influenza ma per domani staró bene-
-Mmh...va bene, non me la racconti giusta ma per adesso ci posso anche credere- mi dice facendomi l'occhiolino -ora scusami ma vado un attimo a sistemarmi, sai com'è il viaggio, ma appena finisco parliamo; ho tante cose da raccontarti!- dice tutta entusiasta mentre entra in bagno.
-Ti aspetto qui- dico sorridendole.
Per fortuna l'ho scampata, anche se non penso ancora per molto.

Dopo aver parlato per più di un'ora con Domi, anzi dopo che lei ha parlato per più di un'ora delle sue vacanze, ci dirigiamo di sotto in cucina per il pranzo.
Mi siedo tra Domi e Albus, che ha vicino Malfoy che non mi degna di uno sguardo e questo un po' mi butta giù. Ma menomale che difronte a noi ci sono James, Fred e Louis che tirano su il morale con le loro battute.

Al pomeriggio ci dedichiamo tutti noi ragazzi a preparare il baule per andare ad Hogwarts. Nel mettere in ordine i vestiti trovo anche una maglia di Hugo che avevo usato per dormire in vacanza. So che è una delle sue preferite quindi sarà meglio riportargliela.
-Domi, vado un attimo a portare questa ad Hugo e torno subito-
-Sisi vai pure- dice mentre si prova un vestito rosso - dici che questo puó andare?-
-E cosa te ne faresti di un vestito così?-
-Mai dire mai Rosie, gli appuntamenti possono essere dietro alle porte- dice puntandomi l'indice ma guardandosi sempre allo specchio.
-Fai come credi!- dico alzando le mani in difesa e uscendo dalla porta.
Scendo le scale e solo ora mi rendo conto che per andare da Hugo devo passare davanti alla camera di Albus dove si trova anche Malfoy; il che non è un dramma se non per il fatto che la porta è aperta e io ci solo a pochi passi con una maglia in mano, ferma immobile in mezzo al corridoio con lo sguardo fisso davanti a me.
-Weasley! Cosa fai lì impalata?- ecco appunto.

Pov. Scorpius
I-i-io? Niente, n-non sto facendo niente, cioè in verità sì. Ma...oooh e a te cosa te ne importa?- così dicendo prende e se ne va.
Questa sua scenetta mi strappa quasi un sorriso; adesso balbetta pure? Se è l'effetto della nostra litigata devo dire che non è niente male. Anche se non voglio che abbia timore di me, solo che mi casa ai piedi come tutte le altre, lo so che è una difficile ma pian piano ce la faró. È per questo che dopo attente è accurate riflessioni ho deciso che questa mia operazione di farla mia continuerà e ricominceró giusto giusto domani sul treno.
-Ehi Scorp! Cosa fai lì appoggiato?- chiede Albus.
-Ah, niente, pensavo...- non mi ero neanche accorto di essere rismasto appoggiato allo stipite della porta tutto questo tempo; pensa te che cosa mi fa fare sta Weasley.

Pov. Rose
1 Settembre, finalmente si torna alla vita di Hogwarts. Siamo alla stazione, la nostra famiglia ci accompagna solamente davanti al muro del binario 9 e 3/4 dato che ormai siamo tutti abbastanza grandi per proseguire da soli, che poi da soli si fa per dire, perchè tra fratelli, sorelle, cugini e amici siamo una carovana. Quindi salutiamo i parenti e una volta attraversato il muro ci dividiamo alla ricerca dei nostri amici. Io e Domi stiamo cercando Alice.
Ed eccola lì intenta a cercarci, appoggiata alla spalla di suo fratello Franck per allungarsi il più possibile dato che è molto esile.
-Ali!-
-Ali!- le urliamo sventolando le mani per farci vedere e farci spazio in mezzo alla folla.
-Ragazze! Eccovi, non vi trovavo più pensavo foste già sul treno!- dice preoccupata.
-Neanche iniziata la scuola che già hai l'ansia?!- le dico ridendo e abbracciandola.
-Ma cos'hai capito Rose- dice Domi -lei non ha l'ansia, lei è l'ansia!-
-ahahah molto simpatiche!- dice Alice mentre io e Domi ridiamo.
Decidiamo di salire sul treno ma mentre ci avviciniamo agli scalini vedo che c'è Marcus che fa un cenno con la mano per salutarmi. Più in fretta che posso mi volto e cambio strada.
-Ragazze, entriamo nell'altra porta, qui c'è troppa gente-
Per fortuna loro non l'hanno notato e mi hanno seguita senza dire niente. Ci mettiamo nel primo scompartimento vuoto e iniziamo a parlare un po' di tutto: delle vacanze, di come sarà quest'anno; insomma anche questa volta l'ho scampata.

Dopo quasi un'ora di chiacchiere e senza aver detto una parola su quanto mi è successo, decido che è meglio prendere un po' d'aria.
-Ragazze io vado in bagno, arrivo subito-
-certo vai pure- mi risponde Alice.
Appena chiudo la porta mi sento più sollevata. Voglio andare fuori a prendere aria quindi attraverso tutto il corridoio ma un braccio intorno alle spalle mi blocca.
-Dove va così di fredda signorina?- mi dice James sorridente.
-In bagno, caro signore- gli rispondo arruffandogli i capelli.
-Mmm, voglio crederci. Comunque vi va di venire nel nostro scompartimento c'è giusto giusto posto per tre-
-Domi e Ali sono nell'ultimo scompartimento, vaglielo a chiedere io vi raggiungo dopo-
-D'accordo signorina. Mi raccomando, stia attenta durante il percorso, non si sa mai quali rare bestiacce si possono incontrare- mi dice sussurrando.
-Tranquillo, per ora ho incontrato solo te-
Mi fa la linguaccia e si dirige verso il fondo del treno.
Che tipo che è Jamie, ha sempre la battuta pronta ed è sempre felice, tutti i problemi gli scivolano addosso. Diciamo che è molto menefreghista. A volte vorrei essere come lui, ma solo a volte.

Arrivo alla fine del treno dove c'è una piccola porticina che da su un piccolo balconcino esterno che per metà è riparato e per l'altra è aperto.
Mi chiudo la porta alle spalle e mi appoggio alla ringhiera guardando il paesaggio che si allontana mentre il vento mi scompiglia i capelli.
Lo so che non è giusto quello che sto facendo. Mentire a Dominique e ad Alice non è facile e per questo ci sto male, ma sento che per adesso è la cosa giusta da fare. Forse perchè io stessa non concepisco ancora ció che è accaduto. Non posso ancora crederci che la storia con Marcus sia finita così, io ci credevo molto in noi. Ma prima quando l'ho visto avrei voluto riempirlo di schiaffi. Una bella faccia tosta ha, mi stava salutando il belloccio, come se non fosse successo niente. Cosa pensava? Che sarei andata a salutarlo e amici come prima? Neanche per le balle, se lo puó sognare.
E...
-Weasley!-
Mi spavento e sussulto facendo un piccolo saltino che mi fa scivolare ed essendo fuori da un treno in viaggio non è uno dei posti più sicuri.
Ma prima di cadere chissà dove Malfoy mi prende e mi aiuta ad alzarmi.
-Mi volevi morta?- dico irritata allontanandomi.
-Non ancora- mi risponde tranquillo con il suo solito ghigno.
-Allora cosa vuoi?-
-Parlare- dice appoggiandosi alla porta chiusa, incrociando le braccia.
-Ah, adesso vuoi parlarmi-
-Beh, prima avevo le mie buone ragioni per non farlo-
Mi volto verso il panorama e non dico niente perchè so che ha ragione.
-Chi tace acconsente Rossa!- dice avvicinandosi.
Sa che mi sta infastidendo, lo noto con la coda dell'occhio dal suo sorrisino.
Poi si avvicina ancora di più.
-A cosa stai pensando?- mi chiede con un altro tono di voce, molto più calmo e quasi amichevole. Fa sfiorare le nostre braccia mentre si appoggia come me sulla ringhiera.
Quel tocco mi fa ricordare di quella sera, di quella panchina e del modo in cui mi spostó la ciocca di capelli e mi disse buonanotte. Come se in un attimo fosse cambiato. Non fosse più quel don Giovanni riccone, che sfotte la gente, non più quel ragazzo che se la tira. Anzi una persona seria, composta, amichevole, di cui ci si puó aver fidare.
Ci guardiamo l'un l'altra e in quella circostanza di fiducia, dopo minuti di silenzio, mi ritrovo ancora una volta a parlare dei miei problemi, confidandomi con chi mai mi sarei aspettata, ma soprattutto con chi mai avrei pensato mi potesse capire.


In copertina Dominique

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⏰ Last updated: Aug 26, 2017 ⏰

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