Capitolo 17

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Pov. Rose

Allora: o la gente mi vuole male e quindi mi tortura a morte, o la sfiga mi perseguita a vita, o (cosa più probabile) sono io la sfiga in persona e quindi la mia mente sta studiando un progetto autolesionista.
No, ma dico io, dopo tutto quello che ho passato, dopo tutto quello che mi hanno fatto passare, ma cosa più importante: dopo tutto quello che mi HA fatto passare; ancora lo devo sopportare per una settimana, prima che inizi la scuola.
Se prima i miei presupposti erano: rilassarmi e soprattutto pensare a quel che è successo in questa vacanza in tutta tranquillità, bhe questi presupposti sono andati a farsi fottere a causa del biondino qui presente, Scorpius Malfoy. E chi se non lui?
Ebbene sì gente, i miei parenti mi vogliono morta e quindi hanno invitato lui e sua sorella alla Tana, l'ho saputo proprio adesso da zia Ginny.

Già, oggi è definitivamente l'ultimo giorno e tra pochi minuti tutti prenderemo una passaporta che ci recherà a casa, ma pensandoci meglio, date le condizioni, me ne starei volentieri qui.
-Su Rosellina, non fare quella faccia, tanto lo so che in fondo non ti dispiace più di tanto!- mi dice Malfoy all'orecchio.
Un giorno mi spiegherà cosa c'è di tanto interessante parlare nelle orecchie della gente.
-Sì, Malfoy hai ragione proprio in fondo, in fondo, in fondo...NEI TUOI SOGNI!- lui ride, neanche minimamente toccato dalla mia sfuriata.
-Ehi Scorp, sarai pure il mio migliore amico, ma resta sempre mia cugina, attento!- dice Albus.
Giusto Al, quanto ti voglio bene.
-Comunque noi tre dobbiamo parlare- dice rivolto a tutti e due, prima di andarsene.
So già di cosa vuole parlare Al, e posso avere anche una vaga idea su quel che chiederà e farà sia a me che a Malfoy.
Comunque, sinceramente, se mi chiedesse qualcosa, neanche io saprei cosa rispondergli.
Insomma ieri sera è successo tutto così velocemente che ancora adesso non riesco a spiegarmelo.
"Tu sei più importante"
Quelle parole mi rimbombano nella mente da ieri sera. Non posso fare a meno di pensare. Insomma, veramente sono importante come dice, o mi sto solo montando la testa, magari mi sta prendendo solo in giro, molto probabile da un Malfoy; ma se non fosse così.
Ma dopotutto perchè ci sto pensando, è Malfoy cribbio!
-A cosa pensi?- mi chiede il biondo che è ancora di fronte a me.
-Niente- dico velocemente, troppo velocemente.
Infatti lui mi guarda con un sopracciglio alzato.
-Niente, te l'ho detto...e poi anche fosse, non sono affari tuoi!- gli rispondo.
-Non ne sarei proprio sicuro- dice lui con un sorrisetto fastidioso stampato in faccia.
Quanto lo odio!
Come fa ad essere così fastidiosamente irritante, ma allo stesso tempo tremendamente attraente?!
Rose?
Tranquilla non lo pensavo sul serio, è sicuramente l'agitazione e la rabbia; io lo odio!
-Sentimi bene Malfoy- dico avvicinandomi a lui con l'indice puntato minacciosamente.
-Mi hai già devastato la vacanza, non ti permetteró di rovinarmi questi ultimi giorni di pace...quindi stammi alla larga e lasciami stare!- detto questo mi allontano trascinando con me la mia valigia.

Pov. Lily

Dopo una stancante camminata in mezzo ad un bosco siamo riusciti a trovare la famosa passaporta che ci porterá alla Tana.
-Tenetevi forte, ragazzi!- urla papà, dopo neanche un secondo vedo tutto nero, come se fossi caduta nell'oblio.
Qualche secondo dopo vedo delle luci e un qualcosa di verde, me lo sento ci siamo, lo so che quello è il prato del giardino.

Sì, infatti l'ho proprio sentito in tutti i sensi della parola, devo dire che avrei preferito sentire il divano più che il prato, ma dettagli.
Mi guardo intorno alzandomi leggermente con la testa un po' dolorante.
Più in là vedo Rose e Scorpius distesi a terra con Albus che gli è volato addosso, una scena esilarante, sul serio. Non oso pensare il dolore, perchè dopo tutto Al non è leggero come una piuma.
-Cretino!- urla Rose a mio fratello.
Dopo esserci ripresi, ci dirigiamo tutti verso casa dove nonna Molly ci aspetta sull'uscio della porta.
-Oh! Ecco i miei bambini! Venite qui!- dice abbracciandoci tutti.
-Mamma non hanno più 4 anni!- dice zio Ron.
-Oh, ma smettila Ronald!- lo rimprovera la nonna, mentre mamma gli passa vicino e gli dà uno scapellotto sul collo.
Pur essendo la più piccola tra i fratelli, mamma, riesce sempre a mettere tutti in riga.
In men che non si dica Roxanne appena ci sente, scende tutte le scale della Tana con una velocità assurda e senza che ce l'aspettassimo salta addosso a me e a Cecily abbracciandoci. Roxie è sempre molto femminile!
-Finalmente!- urla.
Senza aggiungere altro ci catapultiamo tutte e tre nella nostra camera.
-Dai su raccontatemi tutto!- dice Roxanne buttandosi sul letto.
Così io e la mia amica iniziamo a raccontare tutto quello che è successo: dalla litigata con Rose e Scorpius al loro "avvicinamento" (perchè sì, io e Ceci lo abbiamo notato😏) alla litigata tra Al e James e dell'incontro con Carl e Finn.
-Non vi siete stancate vedo!-
-Eh già, è stata proprio una bella vacanza!- dice Cecily.
-Ma adesso bando alle ciance...dobbiamo organizzare la nostra uscita e da quanto ho scoperto Fred sta progettando una festa di inizio anno adesso che c'è James poi...- dice Roxie.
-Bene cosa vorresti fare?- le chiedo.
-Beh, per prima cosa scoprire cosa vogliono fare e seconda cosa, molto importante, scoprire chi inviteranno...vi ricordate che l'anno scorso non ci hanno fatte entrare perchè eravamo del terzo anno?...quest'anno che gli piaccia o no ci saremo anche noi!- dice Roxanne con il suo ghigno da serpe.
Sì, Roxie è stata smistata in serpeverde, ma tutti se lo aspettavano dato il suo carattere.
-TUTTI A TAVOLA!- urla nonna Molly dalla cucina e senza farcelo ripetere due volte ci fiondiamo tutti in sala per mangiare.
Al polpettone di nonna Molly non si dice mai di no!

Pov.Rose

Abbiamo appena finito di mangiare il pranzo che nonna Molly ha accuratamente cucinato per tutti, devo dire che ho la pancia pienissima!
-Chi gioca a Quidditch?- urla James.
A sentire quella parola una strana sensazione di vuoto e tristezza si fa strada in me e subito dopo la mia mente è cosparsa di ricordi legati a Marcus.
Mi ricordo ancora quel giorno, come se fosse ieri. Lui mi aveva chiesto di fare una passeggiata dopo cena e mi aveva portata al campo di Quidditch di Hogwarts e mi aveva chiesto se mi andasse di giocare e così fu. Ho sempre amato quel posto e lui lo sapeva, infatti fu proprio lì che inaspettatamente mentre giocavamo, lui mi prese al volo e mi fece salire sulla sua scopa; mi fece fare diversi giri nell'aria sempre più in alto, fino a quando non arrivammo più in alto che potemmo, dove nessuno poteva vederci e dove noi non potevamo vedere nessuno. Fu una vista straordinaria!
Il lago nero era più bello di quanto me lo fossi mai ricordata:le montagne riflettevano nell'acqua e le piccole onde, provocate dal leggero venticello, modificavano l'immagine come se fossero loro le pittrici del quadro. Dietro le alte montagne il sole stava calando e dava colori al cielo che neanche sapevo esistessero. Era magnifico. 
E proprio in quel momento, dove tutto sembrava al di là della realtà lui inaspettatamente si voltó verso me e con estrema facilità mi bació per la prima volta e mi chiese di diventare la
sua ragazza.

Non mi aspettavo una reazione del genere, insomma non ho fatto nemmeno così quando ho letto la lettera e adesso? Adesso perchè ho questo senso di tristezza incontrollabile?

-Ehi Rosie, vieni!- mi chiama Lily.
-No adesso non ho molta voglia di giocare, sono molto stanca, meglio che vada in camera-
Senza aspettare una risposta da nessuno salgo le scale.
-Ma che ha?- sento dire ad Albus.

Dopo sei rampe di scale sono finalmente arrivata in camera. È la vecchia cameretta di papà, la più alta di tutte e anche la più silenziosa e tranquilla, è per questo che mi piace.

Mi siedo sul letto e dei pensieri stupidi e paranoici invadono la mia mente.
E se dalla rottura con Marcus non riusciró più ad avvicinarmi ad una scopa, o non riusciró a pronunciare anche solo la parola Quidditch, o cosa più peggiore non riusciró mai più a giocare?
Questo è molti altri pensieri come anche solo il pensiero di vederlo, fanno nascere in me paure mai esistite.

Non pensavo di essere così debole, non pensavo neanche di sapere il significato di debolezza, ma ora più che mai questa è una delle emozioni che mi rispecchiano di più.
Che ne sarà di me?
Cosa diranno gli altri?

Non so da quanto tempo ormai sono seduta accanto alla finestra a leggere un libro. La lettura è sempre stata la mia arma per sconfiggere ogni battaglia; riesce a catapultarmi in un altro mondo, un mondo che non è il mio, ma che vorrei lo fosse.
Ho una sensazione strana, una sensazione diversa da quelle che ho provato fin ora. Come se qualcuno mi stesse osservando.
Di scatto mi volto e l'immagine un po' nascosta dall'ombra della porta fa sempre più viva la figura del corpo alto e slanciato di Malfoy.
Senza proferir parola lo guardo con un sopracciglio alzato.
-Bella la scusa della stanchezza, azzeccata bene!- dice senza il minimo di difficoltà dopo che l'ho colto mentre mi spiava, perchè sì, mi stava spiando.
-Te lo ripeto Malfoy, non sono affari tuoi e poi è vero, sono stanca e la tua faccia in questo momento mi irrita!- gli rispondo a tono.
Lui ghigna aprendo la porta e entrando in stanza. Chi glielo ha dato il permetto poi!
-E va bene mettiamo pure che eri stanca, tanto non sono affari miei no?-
-Esatto, vedo che capisci al volo-
-E allora, dato che eri così "stanca", saresti potuta andare sul divano a dormire e non qui a piangerti addosso- mi rinfaccia.
-Senti, non ho voglia di parlarne okay? Tanto meno con te.Quindi fammi il piacere di andartene- gli urlo in faccia.
-Ah non hai voglia di parlare...mi era parso diverso quella sera in cui non facevi altro che piagnucolare. E guarda a caso ero io quello della porta accanto, quello che ti ha dato una spalla su cui piange, quello che ti ha difeso...ah ma giusto, non sono affari miei- dice con la rabbia negli occhi.
-Vai a lagnarti da qualcun'altro, la prossima volta non ci saró più io.
Ti pensavo diversa- detto questo se ne va sbattendo la porta e lasciandomi lì ancora una volta sola e con la testa piena di dubbi.
Intanto gli occhi cominciavano a brillare.

In copertina Roxanne

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