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Stavamo tornando tutti a casa e stavo chiacchierando allegramente con Jace, quando ad un certo punto gli dissi:"Jace, Alec mi sembra strano ultimamente, te sei il suo parabatai, sai cosa sta succedendo?"
"Bianca"sospirò"è un periodo difficile per lui...non posso dirti altro"poi alzò le mani"segreto professionale"
"Ma come mai ti interessa così tanto?"un mezzo sorriso malizioso apparve sul suo volto. Io mi limitai ad alzare le spalle e a dire"Sono parte del gruppo, credo, è normale preoccuparsi degli altri, no?"sorrisi e mi diressi da Alec prima di sentire la risposta di Jace.
"Certo che fai parte del gruppo!!"sentii Clary che stava vicino a Jace.
Adoro la personalità solare di quella ragazza.
"Al, non pensavo fossi tipo da scherzi sai?"
"Nemmeno io pensavo di essere tipo da scherzi, ma"sbuffò un poco"non si conosce nessuno alla perfezione, nemmeno se stessi, giusto?"
Non aggiunsi nulla dopo quella domanda della quale entrambi sapevamo la risposta.
Mi limitai solo ad avvicinarmi un poco a lui, per fargli capire che qualunque cosa stesse succedendo, io gli ero vicina.
Stesa nel letto dell'Istituto, alle 2:04 precise, o almeno questa era l'ora che segnava il mio telefono in carica appoggiato sul comodino, non riuscivo a dormire, come al solito.
Ho sempre avuto problemi a dormire, mi sveglio spesso durante la notte o dormo un sonno senza sogni, dal quale appena sveglia non mi sento mai riposata.
Decisi di passeggiare per la struttura a piedi scalzi e con una camicia da notte blu scuro di seta, che apparteneva a mia madre.
Delle piccole cuciture praticate da mani esperte erano presenti in diversi punti della veste di seta.
Mia mamma amava cucire ed era molto brava.
Un sorriso amaro apparve sulle mie labbra mentre il freddo marmo lasciava una sensazione piacevole si miei piedi nudi.
Mi concentrai sulla pelle calda che entrava in contatto con la superficie fredda del pavimento.
Arrivai alla cucina e vidi una presenza inaspettata.
"Alec, cosa ci fai sveglio a quest'ora?"
"Non riuscivo a dormire, tu?"
"Idem..."
Il suo sguardo esaminò velocemente la veste setosa e le mie gambe nude penzolanti dal tavolo.
"Dove sono i lividi? E la ferita?"
"Esiste una runa apposta, questo dovresti saperlo"risposi con freddezza alzando gli occhi al cielo.
Avrebbe creduto alla mia farsa?
"Conosco bene la runa per curare, ma non funziona per i morsi di demone"
"Domani ho intenzione di tornare da Magnus. Quel mago mi piace ed è anche molto carino"
Alec alzò lo sguardo leggermente infastidito:"Te ne intendi di ragazzi, giusto?"
"Cosa intendi dire? Vuoi qualche consiglio?"sorrisi maliziosamente.
"Non ne ho bisogno"
"Pensi di sapere già tutto?"sussurrai con tono giocoso.
"No. È che non interesso a nessuno e nessuno mi interessa. Fine. Non parliamo più di questo"
"Non sono d'accordo, ma va bene, a domani, Al".
Nel tornare in camera mia vidi Isabelle con una maglietta e un paio di pantaloncini del pigiama, scalza anche lei, dirigersi in cucina.
"Sono tutti sempre svegli qui?"disse con un sorriso.
"Abbiamo tutti i nostri incubi e comunque io sono quella che dovrebbe chiederlo"un triste sorriso tirò le mie labbra e poi tornai in camera.

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