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-Se fai così è peggio- disse l'uomo, stringendo la presa che aveva sul gracile braccio di Louis.
-Per piacere, no...- sussurrò Louis, piangendo.
-Oh continua a supplicare, mi piace così tanto!-
Erano arrivati nella camera da letto e no era tutto quello a cui Louis poteva pensare.
Aveva detto di no fin da quando erano fuori alla casa. Louis voleva solo vendere i biscotti, come gli altri ragazzi del suo gruppo.
-Quanti anni hai?-
-Io... quindici- rispose Louis, sopprimendo un singhiozzo.
-Così giovane...-
-Per piacere, mi lasci andare- sussurrò Louis, con un po' più di forza. L'uomo lo aveva spogliato già e lo aveva buttato sul letto, bloccandolo con il gomito e una gamba, mentre prendeva qualcosa dal cassetto.
E poi, l'uomo si trasformò in Daniel.
-Daniel? Daniel, lasciami andare!- disse Louis, agitandosi a destra e sinistra.
-Non ti lascerò andare, Louis. Mi scappi una volta, ma non due- rispose con un ghigno malefico.
Daniel spalancò le gambe di Louis e--
-Louis? Louis, svegliati!- disse Harry agitandolo dalle spalle.
-Lasciami! Ti prego, lasciami!- gridò Louis agitandosi. Harry tolse le mani dalle sue spalle, ma rimase vicino a lui.
-Louis, sono Harry. Tranquillo- disse con tono tranquillo.
-Harry?- Louis aprì gli occhi lentamente, mettendo a fuoco il ragazzo vicino a lui.
Gli lanciò le braccia ai lati, stringendolo forte e iniziando a piangere. Harry di colto alla sprovvista e ci mise un po' prima di rispondere all'abbraccio, ma alla fine lo fece e lo strinse forte, come se la sua vita dipendesse da quell'abbraccio.
-Tranquillo...- sussurrò Harry, ancora nell'abbraccio.
La stanza era riempita solo dai singhiozzi spezzati di Louis sulla spalla di Harry.
-Era solo un brutto sogno- disse Harry accarezzandogli i capelli lentamente.
-Lo d-definirei più un r-ricordo- mormorò Louis, strizzando gli occhi e stringendo più vicino a lui Harry.
Dopo la violenza subita, Louis trovò il coraggio per denunciare. Due anni di causa -fortunatamente vinta- e di depressione più tardi, Louis era pronto per ricominciare. Ci sono voluti due anni, ma aveva dimenticato, aveva annebbiato il ricordo di quella sera e, adesso, era tornato.
-Ne vuoi parlare?- chiese Harry.
-Quello che è s-successo ieri, è g-già successo una v-volta.-
-Oh, Louis...- sussurrò Harry, accarezzando la schiena di Louis.
Perché Louis?
-Sono le tre, torna a dormire- disse il riccio.
-Dormi con me? Non-non voglio dormire da solo- chiese Louis a bassa voce, come se fosse timoroso di qualcosa.
-Va bene, vieni.-
Harry si stese nel letto, la voce assonnata e i capelli scombinati. Louis si mise vicino a lui e si richiuse come un riccio. Poco dopo, Harry si girò e abbracciò Louis, diventando il cucchiaio più grande.

-Sicuro di voler tornare a casa? Per me non è un problema se vuoi restare da me per un po'. Sul serio- disse Harry, prendendo le chiavi della macchina e il giubbotto dall'ingresso.
-Sì, Harry. Starò bene- rispose Louis, seguendo Harry nell'ingresso.
-Segnati il mio numero, nel caso tu ne abbia bisogno- propose il riccio.
-Sì... il telefono?-
-Cosa?-
-Dov'è il telefono?- chiese Louis, cercando nelle tasche e non trovandolo.
-Io non ti ho visto usarlo ieri sera- rispose Harry alzando le spalle.
Poi realizzarono.
-È da lui- dissero in coro. O meglio, Harry disse "è dallo stronzo", ma il concetto è quello.
-Te lo vado a prendere io, se vuoi- propose Harry, vedendo come Louis era impallidito.
-No, l-lo chiamerò e g-gli dirò di portarmelo al r-ristorante- rispose il liscio, asciugandosi le mani sul pantalone.
-Va bene, allora segnami il tuo numero- disse Harry, chiudendo la porta di casa e avviandosi alla macchina, lasciando a Louis il suo telefono.
-Mando un messaggio al mio telefono per dire a Da-lui di portarmelo.-
-Fai pure- rispose Harry.

-È questa la casa?- chiese Harry, fermandosi davanti a un edificio rosa salmone, come la salsa che si mangia a Capodanno insieme ai gamberetti.
-Sì, è questa. Christine non è  a casa...- rispose Louis.
-Tu e Christine vivete insieme?-
-Io, Christine e un'altra ragazza. L'affitto costa meno così.-
-Ah, capisco. Ci vediamo stasera, allora?- disse Harry, sorridendo.
-Vieni al ristorante?- chiese Louis, quasi speranzoso.
-Sì, certo- rispose Harry con fare ovvio.
-Allora ci vediamo stasera- confermò il liscio, sorridendo contento.

-Dio mio, Louis! Dove sei finito ieri sera? Mi hai fatto stare in pensiero! Avresti dovuto dirmelo che non tornavi a casa!- gridò Christine quando arrivò in sala quella sera.
-Scusa. Ho dimenticato il telefono da Daniel e-- -
-Perché hai dimenticato il telefono da Daniel? Questo implica che non hai dormito da lui. Da chi hai dormito? Che è successo? Sei ferito? Stai bene?- chiese Christine preoccupata. Forse era un po' apprensiva, ma poco importava. Christine era la sua migliore amica e stava solo provando a essere una buona amica. E poi, negli ultimi anni lo aveva visto più volte crollare con attacchi di panico dovuti a quel giorno e ogni volta lo scenario era peggiore e quindi aveva tutti i diritti di essere preoccupata.
-Ho dormito da Harry. È successo un bordello. Non penso ci saranno altri appuntamenti con lui- rispose Louis con nonchalance, nonostante nella sua mente fosse tutto molto più eccitante .
-Racconta- disse risoluta Christine togliendogli il grembiule da mano e sedendosi sulla panchina.
-No, allora, praticamente: stavamo mangiando, no?, lui tipo mi fa "vuoi il vino?" e io dico di no, grazie, non bevo. Però poi lui si beve tutta la bottiglia e si ubriaca e, insomma, prova a forzarsi su di me però io scappo e vado per strada e finisco sotto casa di Harry dove-- - Louis iniziò a parlare a stile mitraglietta, ma Christine lo capì lo stesso.
-Aspetta, cosa? Io lo uccido, quello stronzo! Lo...- Christine soffocò un urlo e poi continuò: -Lo ammazzo a mani nude!-
-Chri, stai tranquilla. Va tutto bene- rispose tranquillo Louis, poggiandola una mano sulla spalla.
Andava tutto bene? Decisamente no, ma non andava neanche tutto male, quindi può andare bene così.
-Stai bene?- gli chiese, abbracciandolo.
-Sono stato meglio, ma Harry ha aiutato molto.-
-Uhg, l'amore- disse Christine fingendosi disgustata, per poi iniziare a ridere.
Quando smisero di ridere e iniziarono a entrare nella sala che, ormai, si era riempita, Louis disse: -Ah, tra poco viene a portarmi il telefono.-
-Chi?- chiese Christine.
-Daniel.-
-Lo uccido se lo vedo.-
-Nossignore, nessuno uccide nessuno- cantilenò Louis.
-Neanche mandarlo in coma?- chiese Christine con una voce acuta da bambino. Louis scosse la testa.
-Neanche un pugno?- Louis scosse di nuovo la testa.
-Un pugno piccolo piccolo?- disse ancora lei e Louis, ancora una volta, scosse la testa.
-Però sei cattivo!- si lamentò Christine mettendo un broncio e incrociando le braccia, suscitando  a Louis una risata.
E cosa ne poteva sapere lui che, pochi tavolo più indietro, si trovava Harry che lo fissava e ogni volta che Louis rideva, Harry si innamorava un po' di più?
Ma Harry era etero, giusto?

AHAH

[IF IT ALL GOES WRONG, DARLING JUST HOLD ON! Capitolo 5 wow siamo a metà wow. Capitolo quasi di passaggio, nonostante siano 1000 e passa parole ew. Bacini. Lasciate tante stelline e tanti commenti su 💕 fatemi sapere cosa ne pensate]

Restaurant | l.s.Where stories live. Discover now