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Harry entrò nel ristorante deciso a parlare con Louis. Non gli interessava che lo avesse beccato con quel ragazzo quella volta. In ogni caso quel ragazzo -Dastiel? David? Non lo sapeva più il nome- non può essere giusto per Louis. E poi, non aveva una bella aurea, la vibrazione giusta.
-Salve, vuole ordinare?- chiese la cameriera. Harry alzò lo sguardo confuso.
Controllò il tavolo, il numero del tavolo e se era il ristorante giusto.
Sentì la ragazza ridere divertita, ma provò a ignorarla.
Dopo essersi schiarito la voce e essersi ricomposto, disse: -Ma Louis?-
-Louis è impegnato. Per oggi non c'è, ci sono io- rispose Christine.
-Che fa?- chiese ancora.
-Mi dispiace, tutela della privacy. Allora, cosa ordina?- Christine sorrideva soddisfatta. Harry stava cercando Louis e ci è rimasto male che non ci fosse.
-Ma-- penso che prenderò solo una cotoletta- rispose Harry, con un tono molto deluso.
-Solo una cotoletta? È innamorato, che non mangia?- disse Christine con un sorriso affettato.
-Io non-- tutela della privacy, mi scusi- buttò lì Harry, facendole un occhiolino e iniziando a ridere, seguito da Christine.
-Okay, okay...- rispose lei, ridendo e allontanandosi per consegnare l'ordine in cucina.
Era innamorato? Harry non lo sapeva. Era qualcosa, questo era sicuro.
Anche se fino a poco tempo fa era sicuro anche di essere etero, ma a quanto pare...

-Ecco a lei. Ancora sicuro sulla tutela della privacy?- disse Christine portandogli il piatto.
-Potrei cedere se cede anche lei- rispose Harry, sorridendo.
-Non vedo cosa le possa interessare dove si trova un mio collega.-
-Non vedo cosa le possa interessare se sono innamorato.-
-Giusto, giusto. Magari dopo, se mi da una bella mancia.-
-Alla ricerca di soldi, eh?-
-Sa com'è, mi piace non morire di fame.-
Harry iniziò a ridere e iniziò a mangiare. Christine lo prese come un segnale che la conversazione fosse finita e si allontanò da lui.

Louis era felice, mentre saliva le scale del palazzo di Daniel. Niente sarebbe potuto andare storto, giusto?
Arrivato al terzo piano, Louis aspettò pazientemente che Daniel aprisse la porta.
-Louis! Ciao, entra pure!- disse un Daniel allegro quando aprì la porta.
-Grazie...- sussurrò Louis entrando in casa. Daniel lo salutò abbracciandolo.
-Per stasera ho preparato giusto due cosette e poi ho preso il vino e degli stuzzichini per l'aperitivo- spiegò Daniel, portandolo verso il salotto.
-Oh grazie, ma non bevo. In compenso, però, mangio!- rispose il moretto ridendo e prendendo una manciata di patatine.
-Sicuro? Questo è un vino ottimo.-
-Sì, sicuro. Io e l'alcol non leghiamo molto bene.-
-Beh, in questo caso, più vino per me!- rispose Daniel versandosi un bicchiere di vino per accompagnare il formaggio.
Louis sorrise, versandosi un bicchiere d'acqua.
-Sei bello quando sorridi- disse Daniel mentre lo fissava. Louis arrossì e mormorò un grazie imbarazzato.

-Vogliamo mangiare?- chiese Daniel, dopo che avevano finito i tre quarti di cibo sul tavolo dell'aperitivo.
-Per me è okay. Cosa hai cucinato di buono?-
-Risotto con polipo al sugo, ti piace?-
-Non lo ho mai mangiato- ammise Louis.
-C'è una prima volta per tutto!-
-Voglio proprio assaggiarlo, ha un aspetto molto invitante- disse Louis quando Daniel ebbe portato i due piatti con il risotto.
-Allora mangialo! Fammi sapere come è. Se non ti piace, mi raccomando, dici lo stesso che è buono- rispose Daniel con un tono molto serio, prima di iniziare a ridere.
Louis lo seguì a ruota e poi iniziò a mangiare.
-Mhhh, buono!- disse, fingendo una voce forzata e imitando, in seguito, i suoni di qualcuno che vomita, portando di nuovo a ridere Daniel.
-Sei proprio uno stronzo!- lo richiamò Daniel, dandogli un pugno scherzoso sul braccio.
-Scherzi a parte, è buono sul serio.-
-Grazie.-
-Prego.-
Il resto della cena continuò con qualche chiacchiera casuale e il racconto della giornata.

Harry aveva finito di mangiare e stava aspettando che Christine tornasse con il conto.
-Ecco, sono £10,56- disse la ragazza, portandogli lo scontrino.
-Se ti do anche cinque sterline di mancia, mi dici dove sta Louis?-
-Louis è a casa di un amico per un appuntamento- rispose la ragazza allungando la mano per i soldi.
Harry sorrise e porse i soldi. Non era felice, però. L'amico di cui parlava era sicuramente il ragazzo del bar e a lui quel ragazzo non piaceva per niente.
-Abbia una buona giornata, Mr.Styles!- disse Christine vedendolo allontanarsi.
-E mi raccomando,- aggiunse -Non aspetti troppo prima di confessare che è innamorato alla persona di cui è innamorato!-
Harry si immobilizzò sul posto.
Era così chiaro?

Daniel sorseggiò un altro po' di vino, in silenzio, mentre Louis bevve ancora un po' d'acqua.
Fu in quel momento che Louis si accorse che Daniel aveva finito una intera bottiglia di vino.
-Hai bevuto tutto il vino?- chiese Louis, preoccupato.
-No- si affrettò a rispondere Daniel, prendendo la bottiglia e controllando. Poi si corresse: -Sì-.
-Sei ubriaco?-
-No- rispose.
-Ripeti dopo di me: trentatré trentini entrarono a Trento tutti e trentatré trotterellando.-
-Trentatré Trento entrarono in trentino tutto e trettorellando.-
-Sei ubriaco- sentenziò Louis.
-No.-
-Sì.-
-No.-
-Sì.-
-No!-
-Daniel, fidati.-
-Fidati tu, saprei se fossi ubriaco!-
-Me ne andrò a casa- disse Louis alzandosi.
-Non andare! La serata è ben lontana dal finire!-
-Beh, abbiamo finito di mangiare già da un po', tu hai finito il vino, sono le undici... direi che è finita.-
Poi Daniel baciò Louis, con una foga e una tale voglia che Louis si immobilizzò.
-È questo era per...?- chiese.
-Non voglio che tu vada via adesso.-
-Perché?-
-Perché è da prima che mi urtassi al ristorante che ti voglio- ammise Daniel, chiudendo la porta di casa a chiave e tornando a baciare Louis.
-Daniel, staccati- rispose Louis, spingendo Daniel via da lui. Non servì a molto perché Daniel era più forte e, considerando la presa che aveva sul sedere di Louis, era in una posizione più vantaggiosa.
-Non dirmi che tu non lo vuoi...- sussurrò.
"Non dirmi che non mi pensi anche tu così! Si capisce dal modo in cui mi guardi -ah- quando ci incontriamo per strad-ah"
-No, no, no! Daniel, lasciami!- urlò Louis, girando il viso e cerando di far smettere Daniel. Fu quasi peggio, perché Daniel iniziò a baciarlo lungo il collo, mordicchiando e succhiando in alcuni punti.
-Tesoro, perché ti comporti così? Non è niente di che.-
"Sei davvero un tesoro, un tesoro -aah- prezioso! Così giovane, ma già così prezioso -ah!"
-Daniel, lasciami, ti prego- supplicò Louis, con un tono di voce più basso.
-È così bello quando mi supplichi, continua!-
"Continua a pregarmi, Louis! Ah, è così bello! -Oh!-"
-Daniel! Basta!- urlò. In qualche modo Louis era riuscito a trovare la forza necessaria per liberarsi dalla presa e, aperta la porta, iniziò a correre via.
Non sarebbe dovuto succedere nulla di male a quell'appuntamento.

Louis corse e corse e corse fin quando non aveva più fiato e anche allora continuò a correre.
I flashback di qualche anno prima tornavano alla mente, dopo aver passato due anni a cercare di dimenticare.
Perché anche Daniel? Si chiedeva.
Forse sono io. si rispondeva.
Arrivò davanti a un parco, uno di quelli con gli alberi e le altalene.
Si fermò un istante, cercando di riprendere fiato e poi si girò per continuare, andando però a sbattere contro qualcosa, contro qualcuno.
-Scusi- disse, la voce rotta dal pianto.
-Oh non si-- Louis?- rispose la persona contro cui era andando a sbattere.
-Harry?- mormorò Louis, cercando di asciugarsi gli occhi. Non voleva farsi vedere mentre piangeva.
-Oddio, Louis! Perché piangi?-
Evidentemente non funzionava.
Louis aprì e chiuse la bocca un po' di volte prima di scoppiare totalmente a piangere. Harry lo strinse a sé e gli accarezzò i capelli, sussurrandogli parole dolci e rassicuranti e, in qualche modo, funzionò.
-Vuoi venire a casa mia? Abito proprio qui sopra. Ne parliamo davanti a una cioccolata calda- propose Harry, timoroso e premuroso.
Louis semplicemente annuì. Anche un po' titubante, potrei aggiungere.

Una cioccolata calda, un riassunto dell'accaduto e un pianto più tardi, Louis si era addormentato sul divano di Harry, la sua testa sulle sue gambe e la sua mano intrecciata in quello del più alto.
Persino Louis era sorpreso che Harry fosse stato così gentile, forse potevano essere amici.
-Scusami per l'ultima settimana- sussurrò Harry, sollevando Louis e portandolo nel suo letto.
-Sogni d'oro, dolce creatura.-
Forse sarebbero potuti essere almeno amici, o no?

[GREETINGS! Okay allora, è stato un dolore scrivere la parte di Daniel e EHI EHI EHI mi dispiace un sacco per il povero Louis. Ma Harry comes and saves the day quindi è okay. Godetevi le 1300 e passa parole🙈💕 Lasciate tanti voti e tanti commentini carini carucci. Grz💕]

Restaurant | l.s.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora