Capitolo 11

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Pov's Mya
«Ethan non so cosa fare....mi sento sporca, fragile, una delusione grandissima per Scott. Io lo amo e credo che con questo gesto, abbia mandato tutto all'aria. Ora lui...»
«Mya respira» gli occhi di Ethan erano puntati sui miei e le sue mani erano poggiate sulle mie spalle. Poi allargò le braccia e io mi ci fiondai. Mi accarezzava i capelli e tutti i problemi, in quel piccolo secondo erano svaniti. Il mio respiro era tornato normale e il battito anche. «Ora dovresti parlargli, Mya. Devi dirgli che tu non volevi uccidere quell'uomo, che lo hai fatto per sopravvivere. Che è stato l'istinto da lupo e non la tua mente a comandarti in quel momento.» ci pensai un secondo e poi lo guardai negli occhi. Io e Ethan eravamo come fratelli. Ci bastava un sguardo per capirci. E con quello sguardo io gli avevo detto grazie. Se non ci fosse stato lui, non saprei cosa avrei fatto.

Cercai Scott per tutta la città, ma non lo trovai. Fino a quando capì. Lui e gli altri erano tornati a Beacon Hills.
Mandai un messaggio ad Ethan.
-Back to BH-

Da Ethan
-Andiamo-

Era sera, e decidemmo di partire alla volta di Beacon Hills.

Pov's Scott
Eravamo tornati a casa, avevamo capito che Mya non sarebbe tornata. Quella mattina mi alzai, mi preparai e andai a scuola con la mia moto. Arrivai davanti all'istituto e rimasi deluso. Lei non c'era. Non c'era il suo dolce profumo. Non c'era per darmi un bacio. E non c'erano i suoi biscotti, che puntualmente mi offriva, sapendo che non avevo fatto colazione.
Le ore sembravano non passare. Ogni tanto, guardavo il cellulare, per vedere se mi avesse mandato un messaggio, ma niente. Era sparita. Finalmente, alle 15 potei uscire da scuola e andare in clinica. Il signor Deaton era lì ad aspettarmi. Come al solito, assorbì il dolore di alcuni animali, che soffrivano troppo.
La sera era ormai arrivata, e stavamo chiudendo il locale, quando sentimmo il campanello e la porta sbattere. Non mi servì vedere chi fosse entrato. Ne riconoscevo l'odore.
Mya era qua.

La raggiunsi correndo. Era rossa in viso, con alcuni tagli profondi e graffi. Poi mi accorsi della figura al suo fianco. Ethan aveva la maglia sporca di sangue e teneva la mano sul fianco. Chiamai Deaton e portammo il ragazzo nella sala operatoria. Guardai Mya.
«Proiettile. Allo strozzalupo. Ne ho sentito l'odore. Eravamo nel bosco, stavamo tornando in città, quando sentimmo dei lamenti. Era un cerbiatto. Ci fermammo ad assorbire il suo dolore quando uno sparo richiamò la nostra attenzione. Cominciammo a correre, ma un proiettile colpì Ethan. Sono corsa qui.»
Mentre io veterinario curava il ragazzo io mi occupai di Mya. Passammo 20 minuti in totale silenzio, mentre curavo le sue ferite. Una volta finito, lei cominciò a piangere. Istintivamente la abbracciai e le accarezzai i capelli.
«Non l'ho fatto apposta...non volevo uccidere quell'uomo. Era il lupo ad agire, non io.» sussurrò, con la testa appoggiata al mio petto.
«È tutto okay. Io ti amo lo stesso.» detto questo le asciugai le lacrime e le lasciai un dolce bacio sulle labbra. «Ma mi dispiace. Nel mio branco, non uccidiamo la gente. Scusami. È meglio che tu vada. Ethan si riprenderà»
Dopo, lei lasciò la clinica.

senza fiato || scott mccallOnde histórias criam vida. Descubra agora