Capitolo 2

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Pov's Mya
Presi la mia borsa, ci infilai gli spartiti e seguii Scott per i corridoi. «Ora io mi vado a cambiare. Le tribune sono infondo al corridoio a destra. A dopo» mi disse Scott per poi darmi una pacca sulla spalla. Okay... raggiunsi le tribune, presi un libro e cominciai a leggere. Dopo 10 minuti i ragazzi entrarono in campo. Rivolsi un sorriso incoraggiante a Scott, che ricambiò dolcemente. Ha proprio un bel sorriso. Le due ore successive passarono in fretta. Scott è molto bravo a lacrosse. Non mi sorprende. È il capitano. Quando finirono gli allenamenti andai da lui. «Scott, sei bravissimo!» gli dissi abbracciandolo. «Bhe...grazie» mi rispose timidamente.

Pov's Scott
«Hai da fare dopo scuola?» chiesi a Mya. «Sì, ho il turno al negozio. Ma se vuoi sono libera domani sera. » replicò lei, un po' triste. «Fantastico, ti va di vedere un film da me?» approfittai. «Certo, mi farebbe piacere»
«Allora a domani»
«Aspetta!» mi fermò lei, prima che potessi andarmene. «Qua c'è il mio numero di telefono»
«Ah, okay...a domani sera» ma era già sparita correndo, lasciando una scia profumata dietro di lei.

~La sera dopo~

Stavo aprendo un pacchetto di pop corn da dividere con Mya, quando sentii bussare alla porta. Presi un tale spavento che tutti i pop corn finirono sul tappeto e alcuni sui miei capelli. Andai ad aprire e trovai lei, bellissima come sempre. Era semplicemente vestita con una maglia, una felpa, dei jeans e delle vans. I suoi capelli erano raccolti in una treccia che portava sulla spalla. Un filo di trucco compriva le piccole e rare imperfezioni del viso. Restai lì a fissarla fino a quando lei non entrò abbracciandomi. «Hey Scott! Non ti starai addormentando in piedi?» chiese lei. «No no, figurati. » le risposi io. «Come hai fatto a spargere pop corn per tutta la casa e su di te?» domandò tra una risata e l'altra. «Vieni ti do una mano» presi una scopa e cominciai a pulire, mentre lei li buttava in un sacchetto. Stava andando in cucina, quando la vidi scivolare su di un pop corn. Con uno scatto felino mi catapultai da lei e la presi al volo «Tutto okay?» chiesi preoccupato. «Tutto okay. » rispose lei sorridendo e togliendo i pop corn dai miei capelli.

Visto che non avevamo più voglia di vedere un film iniziammo a parlare. Parlare di noi, dei nostri interessi. Ho scoperto che gioca a pallavolo, sa suonare la chitarra, va a lezione di canto da quando aveva cinque anni e che tutte le domeniche fa volontariato al canile. Che ragazza d'oro. Quando guardai l'ora erano le due di notte. «Guarda che ore sono! Non credo sia prudente tornare a casa da sola nel cuore della notte di questi tempi.» affermai. «Dove vuoi arrivare Scott McCall?» chiese lei, maliziosamente. «Tivadidormirequastanotte?» dissi tutto d'un fiato. «Cosa?!» Era confusa: teneva un sopracciglio più in alto è uno più in basso e aveva lo sguardo fisso sui miei occhi « Ti va di dormire qua sta notte?» replicai dopo un profondo respiro. «Va bene» rispose lei, timidamente. Salimmo in camera, le presi una maglietta e stavo per scendere in salotto per dormire sul divano, quando una mano fredda come il ghiaccio mi blocco il polso «Scott»
«Sì?»
«Resti?»
«Okay»
La raggiunsi nel letto. All'inizio tenni le distanze, ci conoscevamo da poco e non volevo creare situazioni imbarazzanti. Ma lei si avvicinò e si stese vicino a me. Tremava. Piano piano mi feci più vicino anche io, e le misi un braccio intorno, per scaldarla. Passammo così tutta la notte. Una notte normale all'apparenza. Ma quella notte, il mio cuore impazzì. Tutta la mia vita. Stravolta in una notte sola.

senza fiato || scott mccallWhere stories live. Discover now