XXVI. My Heart Belongs To Someone Else

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Will's Pov

Ero davvero indeciso sul da farsi.
Tyler mi aveva chiesto di vederci quel pomeriggio, ma sarei dovuto andare?
Non mi aveva comunicato l'oggetto dell'appuntamento e, conoscendolo, poteva essere qualunque cosa: una presa di giro, per menarmi, per appendermi​ al canestro della palestra.

Alla fine, il mio ottimismo prevalse e decisi di andare.
Pensai che forse voleva parlarmi di quel bacio, spiegarmi il perché lo avesse fatto.

Poiché quel giorno il vento proveniente dalla costa era particolarmente agitato, indossai una felpa e uscii dal dormitorio.
Quella brezza pungente faceva contrasto con il sole che bagnava le strade del campus.
Mi strinsi nella felpa e la annusai, sapeva ancora di Nico, quando la usò per andare da sua sorella.

Arrivai con dieci minuti di ritardo, ma Tyler non c'era ancora.
18.40
18.50
Aspettai fino alle 19.00, poi decisi di andarmene, in fondo se ero lì era solo per lui.
Dopo avermi preso per il culo e picchiato, faceva pure ritardo? Non se ne parla.

Mi alzai da terra, dove mi ero momentaneamente seduto, ma non feci in tempo a fare un passo che una voce mi precedette.
-Ehi, già te ne vai?-

Mi girai, trovandomi davanti Tyler. Scherzava vero? Avevo aspettato per mezz'ora.

-Scherzi?- chiesi allibito.

-Dai Will, ho fatto solo dieci minuti di ritardo.-

-Mezz'ora.- borbottai

-Beh, ora sono qui- disse avvicinandosi.

-Allora, cosa volevi dirmi?- chiesi, volenteroso di chiudere presto il discorso

-Beh, ecco...diciamo che i-io...- iniziò balbettando.

-Tu cosa?- sbuffai.

-Io sono indeciso- disse abbassando lo sguardo, grattandosi il braccio a disagio.

-Indeciso? Su cosa?- chiesi aggrottando le sopracciglia, non stavo afferrando.

-Su di me...su di te.- sussurrò.

Su di me? Ma che sta dicendo?

-Riesci a formulare un discorso? Mi stai facendo impazzire.- roteai gli occhi al cielo.

-Sono confuso su ciò che sono, sul mio orientamento, sul fatto che non ci sto capendo niente, che sono spaventato, sul fatto che, forse, mi piaci...- tirò fuori tutto d'un fiato.

Rimasi abbastanza sconvolto, io gli piacevo? Lui è gay?
Impossibile, ero sicuramente vittima di uno scherzo.

-Okay, dove sono le telecamere?- dissi, come arrendendomi allo scherzo.

-Cosa?- chiese confuso.

-Dai, lo scherzo non è riuscito, non ci sono cascato, ormai puoi ammetterlo- alzai le mani.

-Ma che stai dicendo? Che scherzo?- mi chiese spaesato.

-Scusa, ma non hai appena ammesso di essere gay?- chiesi, anch'io confuso.

-Ho detto forse, comunque si, perché?- chiese alzando le spalle.

-Perché detto da te è poco credibile- dissi alzando le sopracciglia.

-Beh, grazie del tuo appoggio, sai, sei la prima persona a cui lo dico- disse roteando gli occhi.
-Cercavo solo qualcuno che mi avrebbe capito, ma a quanto pare ho scelto la persona sbagliata, ci si vede Solace- disse dandomi le spalle ed alzando una mano come segno di saluto.

-Ehi, aspetta, perché proprio a me per primo?- esclamai, sentendomi un po' in colpa.

-Perché sei l'unico maschio che io abbia mai baciato- sussurrò abbassando la testa, dopo qualche attimo di esitazione.

You Light The Night || SolangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora