VIII. Drunk

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Pov Will

Passarono diversi giorni e la mia amicizia con Leo si fortificò sempre di più.
Il giorno della partita contro i Bulldogs era arrivato, la mia prima partita era arrivata e io non stavo più nella pelle, sia dall'emozione che dalla paura.
Questo pomeriggio ci sarebbero stati gli ultimi allenamenti prima del match.

Prima che potessi uscire dalla camera per dirigermi agli allenamenti, Charles mi venne incontro elettrizzato.

-Spacca i culi a tutti Solace!-.
Il mio coinquilino mi battè un amichevole pacca sulla spalla e io ridacchiai.

-Um, ovvio.- feci prima di afferrare la maniglia della porta.
-Verrete tutti a vedermi giocare?-

Lui scrollò le spalle.
-Io di sicuro e porterò anche Silena.- sorrise.
-Jason mi ha detto che sarebbe venuto, ma non so nulla di Nico.-

Io annuii, speravo davvero che sia Jason che Nico venissero, poi aprii la porta e la chiusi alle mie spalle salutando Charles.
-

Gli allenamenti non furono durissimi, perché avremmo dovuto conservare le forze per la partita, ma quando finirono mi sentii sollevato.
Mi lasciai cadere sulla panchina di legno che costeggiava il campo delineato e mi attaccai alla mia borraccia piena di Gatorade, mentre gli altri ragazzi venivano a sedersi a loro volta.

La partita sarebbe cominciata dopo cena e al momento erano le 19.50 circa.
-

Pov Nico

-Basta Jason, ti ho detto di no!- sbuffai battendo il piede per terra davanti a Grace.

-Andiamo, sarà divertente!-

-Ehm...- pensai velocemente ad una scusa da inventarmi per non andare con Jason.
-Lo sai, devo andare da mia sorella...-

-Nico, vai in ospedale tutti i giorni! So che per te è importante ma non puoi bruciare la tua vita sociale per questo.-

Aveva ragione, non l'avrei mai ammesso, ma era così.

-Dammi una buona ragione per venire- tentai.

-Fallo per Will, è la sua prima partita e sai quanto si è impegnato per raggiungere questi livelli- Jason era molto bravo a far salire i sensi di colpa.

Mi morsi il labbro inferiore, indeciso sul da farsi, ma alla fine decisi di andare a quella stupida partita di lacrosse.

-Ok, verrò.-
Jason saltellò dalla gioia.
-Ma solo se torneremo a casa subito dopo il fischio di fine partita, non un minuto di più.-

-Certo! Nessun problema!- Jason sembrava felice della mia decisione e andò a prepararsi.

Io non mi cambiai affatto, rimasi in T-shirt e jeans leggermente attillati neri.

Jason tornò con addosso una maglietta della nostra squadra e due dita di grasso sulle guancie, come quelle che si fanno per andare in guerra.

Teneva una mano dietro la schiena e si avvicinava a me pericolosamente, con un espressione troppo tranquilla per i miei gusti.
Indietreggiai, spaventato dal suo comportamento, ma sbattei la schiena contro il muro, ormai in trappola.

-Jason, non fare cose di cui potresti pentirti.- lo avvisai innervosendomi visibilmente.

Lui, con uno scatto felino, afferrò con una mano il mio viso, tenendolo bloccato, e con l'altra dipinse due righe nere anche sulle mie guance.
Sbuffai, trattenendo un ringhio e un assalto animalesco.

-Ora va molto meglio!- esclamò Jason, alquanto soddisfatto del suo lavoro
-Adesso andiamo.-

-Ti detesto!- gli urlai dietro.

You Light The Night || SolangeloDove le storie prendono vita. Scoprilo ora