3. Mentha Arvensis

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                         La mattina seguente il risveglio fu un trauma. Prima cosa, non ero assolutamente abituata a dormire in un letto diverso dal mio. Secondo, la mente mi aveva tenuta sveglia fino a tardi. Trovavo inammissibile quello che la società aveva intenzione di fare su quel paesino, trovavo orribile l'idea che per 'impianto ecologico' Mr. Lemaire intendesse un complesso di pale eoliche, in grado di alleggerire i costi a tutta la Scozia, che gli avrebbero fruttato una montagna di soldi e che, allo stesso tempo, avrebbero distrutto quei meravigliosi boschi e quelle distese verdi. Un paesaggio così tranquillo e puro usurpato da centinaia di mastodontiche pale, tanto da colonizzarlo.
Ma sapevo bene che, nonostante i miei pensieri facevano continuamente a pugni con i progetti dell'azienda, avevo il compito di portare a termine il mio lavoro. Era per me, per la mia stabilità ed il mio futuro. Per quel posto avevo lottato con le unghie e con i denti e nulla al mondo mi avrebbe impedito di realizzarmi completamente, portando a termine il mio primo incarico con successo.

Scesi al piano di sotto solo dopo essermi data una sistemata veloce, raccolsi i capelli in una disordinata coda di cavallo, solo per lo sfizio di non averli davanti agli occhi. Questa volta, seguendo una scelta più coscienziosa, avevo deciso di mettere qualcosa di più pesante. La prima cosa che mi era capitata sotto agli occhi era un maglioncino color panna, con una trama intrecciata sul davanti.
Faticai un po' prima di riuscire nell'apparente ardua impresa di chiudere la porta della stanza, la serratura era vecchia e di certo non era mai stata lubrificata o ripulita.
Trovai Carbry dietro al bancone, impegnato ad asciugare alcuni bicchieri dal fondo spesso, per poi posarli ordinatamente sulle mensole dietro di lui, quelle sotto gli alcolici. Annunciai il mio arrivo con un cordiale 'buongiorno' e trovai posto su uno dei tavoli di legno più vicini al bancone.

"Dormito bene?" chiese con un sorriso lieve.

"Abbastanza," il pub era carino. Si respirava un'aria accogliente e calda, idea che decisi di rafforzare quando notai il rivestimento ligneo delle pareti. L'ambiente sembrava rustico, simile alle locande che si trovano in montagna. Vi erano due divani e una poltrona, rivestiti con due coperte rosse, abbinate in maniera quasi perfetta con i centro tavola e con la parete dietro al bancone, entrambi colorati di rosso vermiglio. Le tende gli facevano compagnia. Notai anche la cura con cui Carbry aveva arredato il locale, rendendolo familiare e accogliente, piacevole, "ha sistemato lei questo posto?"

"Basta darmi del lei, signorina Lefevre, mi fa sentire vecchio," una piccola risata fuoriuscì dalle sue labbra sottili.

"D'accordo, Carbry."

"Così va meglio," riprese il suo straccio bianco in mano e focalizzò di nuovo la sua attenzione sui bicchieri bagnati, "comunque sì, l'ho sistemato io, ma non da solo. Mia moglie ha fatto la parte più grossa."

"Tua moglie ha davvero buon gusto," e lo pensavo davvero poiché tutto era curato nei minimi dettagli senza sfociare in qualcosa di pacchiano.

"Ne aveva, sì," lanciò lo straccio sopra alla propria spalla, appoggiandosi al bancone. Le maniche della camicia a quadri rigirate fino al gomito, "ma è morta cinque anni fa."

"Diamine," mi sentì un'idiota. Sapevo di aver commesso un errore, ma non potevo assumermi davvero la colpa, perché lo conoscevo da neanche un giorno e la sua storia mi era sconosciuta, "perdonami, io non ne avevo idea."

"Tranquilla, non potevi saperlo," mi regalò un flebile sorriso che, in un modo o nell'altro, mi tranquillizzò.
Decisi di non aggiungere altro. Forse per paura di dire qualcosa di assolutamente sbagliato che, anche non rendendomene conto, gli avrebbe fatto tornare alla mente ricordi dolorosi, che lui avrebbe preferito tenere per sé e magari tirarli fuori in momenti differenti da quello.
O forse, perché non avevo la più pallida idea di come rispondere. Troppo insicura sulle parole da usare. Quindi sì, scelsi il silenzio. Un silenzio che non durò molto, perché l'uomo mi chiese cosa volessi mangiare per colazione, "cosa ne dici di salsicce grigliate e funghi al sapore di arancia?"

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⏰ Last updated: Aug 12, 2017 ⏰

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Botanical Illustration; HSWhere stories live. Discover now