POV Clark kent

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< sai, fra due mesi parto > 

l'uomo vicino a me rivolse il suo sguardo leggermente dispiaciuto verso di me,  sorrise leggermente sotto il suo naso strano, lo faceva somigliare al becco di un pinguino, sorrisi e gli andai davanti abbracciandolo essendo ricambiato 

< resteremo amici? >

Oswald:< spero di si... ti conosco da poco, ma ti adoro >

< davvero? cavolo, sono felice di conoscerti! e di averti conosciuto >

Oswald:< sei il primo che mi vuole così bene, sai, stamani abbiamo passato un branco di tempo  e sei l'unico che mi abbracciava e mi diceva cose belle e non mi usava, ti prego resta >

< ma devo andare dalla mia mamma, non voglio lasciarla sola, sai, il mio papà è morto di recente a causa del tornado, ora la mia cara mamma è tutta sola >

si abbassò e mi prese le mani guardandomi triste, lo guardai leggermente a bocca aperta e lui mi lasciò le mani accarezzando il viso e sorridendomi 

Oswald:< anche mio padre morì, solo che lo avvelenarono, delle persone molto cattive, di cui riuscirono a fare giustizia, poi mamma morì uccisa davanti ai miei occhi, quindi posso capirti benissimo >

mi prese il viso con ambi le mani sorridendo e guardandomi, gli sguardi fissi mi davano sempre noia, mi venne il rossore su tutte le guance, sorrisi timido e lui ricambiò, non capivo il perché tutti lo sottovalutavano o lo prendevano in giro 

< sei speciale, o almeno lo sei per me >

Oswald:< anche tu, per me >

sorrisi e vidi Oswald avvicinarsi mi posò un leggero bacio sulle labbra, non capivo, perché sulle labbra, cioè, non si dava alle persone che ami? o almeno nei libri era scritto così, si staccò, era piacevole, ti faceva sentire apprezzato 

Oswald:< questo è tutto il bene che provo per te >

< mi ami? >

Oswald:< no quello no, però con un bacio è il metodo più bello per provartelo >

Gli e ne diedi uno anch'io sorpendendolo e staccandomi poco dopo

< veloce, diretto e piacevole, si, è un bel modo di dorsi "ti voglio bene" non deve sempre esprimere per forza "ti amo" >

Oswald:< giusto, hai ragione, bene, io devo andare, ho molto da fare, ci si vedrà anche domani? >

< domani sarò via per un pò, domani sera? Scapperó di nascosto da casa del mio amico e ti verrò a fare una visita >

Oswald:< sai dove trovarmi >

Sorrisi e annuii, andai correndo per le strade della lurida e triste città, ero felice, ero tanto felice, quell'uomo era dolce come me, uno che mi capiva, anche se non sapevo bene cosa mi nascondeva, vosa non mi diceva e del perché ogni tanto puzzicchiava di sangue, ma dicevo fra me e me che erano solo stupide impressioni, suonai alla villa Wayne, mi aprirono, saltellai per tutto il vialetto fino ad arrivare davanti alla porta e correre per tutto il viale, salutando Alfred con un abbraccio, dare a Selina un fiorellino, dare a Bruce un affettuoso abbraccio e correre per le scale entrando in camera prima di sentire un <<ma che ha? >> di selina e un << non lo so, ma è preoccupante >> di Bruce, mi chiusi in camera e mi misi a leggere i miei amati libri,  come già detto, ero felice, cavolo, qualcuno che mi capiva, mi voleva bene, mi dava affetto, che non faceva sentire la freddezza di Gotham. Non mangiai, non avevo voglia, ero troppo impegnato a leggere un libro che parlava di due innamorati nella bella Venezia, di cui famiglie erano rivali, bussò alla porta qualcuno prima di entrare, era Bruce, si mise seduto sul letto e mi prese il libro sfilandolo dalle mie mani

Bruce:< Clark, mi spieghi che hai? >

< Nulla, volevo solo leggere >

Sospirò dando una sbirciata per poi fare una faccia schifata e chiuse il libro appoggiandolo sopra le coperte e mi guardò

Bruce:< veni giù, sono tutti a letto ormai e Selina è andata via, quindi puoi mangiare in santa pace >

< è già ora di dormire? Oddio, non me n'ero accorto! >

Risi e lo guardai, lui roteo gli occhi e si posò una mano sul viso

Bruce:< mi stai spaventando, che ti succede oggi? >

< mi hanno dato un bacio, anche se non era amore, era così piacevole >

Bruce:< anch'io ho baciato due o tre ragazze >

< i -il mio è stato diverso...>

Bruce:< mh? In che senso? >

< i- io ho baciato un ragazzo >

Bruce:< c'è differenza se invece di una Giulietta hai baciato un altro  Romeo? V'é peccato se le labbra di un ragazzo hai sfiorato? Orsù dimmi cavaliere, ti vergogna? >

< wow, sorprendente Bruce! >

Bruce:< lo conosco a memoria quel libro, so anche i linguaggi che egli usano, mi piace il linguaggio antico, e si, so fare il cavaliere >

< comunque no, non provo vergogna, avevo paura ti schifasse >

Rise, per una volta ogni tanto ha riso, almeno, con me lo fa, poi non so con Selina, lo guardai leggermentr confuso e lui finí con un leggero sorriso

Bruce:< per me uomo o donna è indifferente, però una cosa è certa, quello forte e comandatore devo essere io >

< wow, così esageri però, insomma l'amore è ciò che provi, non ciò che sei o che ruolo hai >

Bruce:< fidati, è importante, comunque vado a dormire, fra poco staccano le luci e stanotte e anche bella oscura, quindi ne approfitto >

< notte Bruce >

Bruce:< notte romanticone >

Scese dal letto e se ne andò chiudendo la porta, sospirai e misi a posto il libro, come predetto da Bruce, scese l'oscurità, e le loci erano spente definitivamente. Cercai di dormire in vano, era troppo buio, e a me spaventava leggermente, la notte mi dava sempre timore, adoravo di più il giorno, mi rigiravo e mi rigoravo, ma nulla, la paura aumentava, non avrei neppure potuto leggere, scesi dal comodo letto e piano piano aprii la porta, aprii e camminai per il corridoio, dopo svariati tentativi trovai la porta di Bruce ed entrai

< Bruce, Bruce! >

Sussurrai e mi avvicinai al ragazzo, lo scossi e lui mugugnó  qualcosa per poi svegliarsi e accendere una torcina

Bruce:< Clark, che c'è? >

< non riesco a dormire, ho paura, posso dormire con te? >

Bruce:< basta che non russi, poi puoi anche dormire sopra di me >

< grazie >

Salii sull'enorme letto e abbracciai Bruce da dietro, mi faceva sentire meglio

< posso abbracciarti? >

Bruce:< si, tanto è inverno >

< p- potresti, e-ehm, abbracciarmi? >

Lo sentii sospirare e si girò cingendomi fra le sue braccia, sorrisi e lo strinsi a me, ora non avevo più paura, infatti dormiii finalmente.

Gotham  with Clark KentWhere stories live. Discover now