Capitolo 69

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Rossella restò dov'era, immobile nel buio delle casa. Quelle quattro mure dovevano essere il loro nido fatto di felicità e piccole gioie quotidiane. Una casa da riempire con i vagiti di sua figlia. Si passo le mani tra i cappelli e si senti soffocare, quando capi che quella casa senza Damiano sembrava ancora più triste.

<<CAZZO HO BISOGNO DI TE! Abbiamo bisogno di stare uniti, adesso più che mai.>>
Questo le aveva detto lui, prendendo a un pugni un muro.
Era stata così cieca e presa dal suo dolore da non accorgersi della sofferenza di lui.
In questi giorni lui aveva cercato sempre di tenere alto l'umore e l'aveva sempre consolata.
Prese il telefono e lo chiamò. Sentire la suoneria del telefono di Damiano rompere il silenzio della casa.
Prese le chiavi di casa con l'intento di andare a cercarlo. Non sapeva da dove iniziare, ma era sempre meglio dal restare seduta su una sedia.
Quando scese in strada c'erano molte persone, tipo una festa di quartiere.
Le vie si erano affollate.
"Non può essere andato molto lontano con tutta questa folla!" Penso Rossella, con il cuore in gola. Aveva bisogno di lui, e sopratutto aveva capito che lui aveva ragione era stata egoista, dovevano restare uniti.

•~•~•~•~•~•~•~•~•~•

Damiano si era sbattuto la porta alle spalle. Era deluso, voleva indietro la sua Rossella.
Il dolore la stava annichilendo. Anche lui soffriva e non c'è la faceva più a tenerlo nascosto.
Scese tutti i sei piano del suo palazzo di corsa.
Aveva bisogno di sfogarsi prendere a pugni un muro non gli era bastato.
Si mescolo alla gente intorno a lui, iniziando a camminare senza una metà.
Oggi era un mese da quando si erano sposati, un mese da quando la loro Diamante era nata.
"Dovremmo stare a festeggiare!"
Sbuffò per la frustrazione.
Vide un fioraio, c'erano delle belle rose gialle, le preferite di sua moglie.
<< Me ne da una.>> disse Damiano indicando le rose al negoziante.
•~•~•~•~•~•~•~•~•

Lei camminava facendosi largo tra la folla, cercandolo. Andò anche nel loro bar dove facevano la mattina colazione ma di lui nessuna traccia. Cerco in altri bar della strada, ma niente.
Stava quasi perdendo le speranze.
"Forse è meglio che torno a casa ad aspettarlo." Si disse sconfitta.
Ma guardando davanti a se dalla direzione opposta vide il viso di lui, camminava distrattamente tra la folla.
Ma quando si accorse di lei, avanzo il passo facendosi largo, lo stesso fece lei.
Si trovarono uno di fronte all'altro.
Lui era sorpreso di ritrovarsela lì, e lei era felice per averlo trovato.
<< Stavo tornado a casa...>> le disse lui porgendogli il fiore.
<< Io sono venuta a cercare te!>> esclamò lei prendendo il fiore e portandoselo al naso.
<< Andiamo a casa..>> e lo prese per mano.
Per strada nessuno dei due parlo.
Quando arrivarono in casa, Damiano si rivolse a sua moglie:
<< Rossella scusami per prima forse ho esagerato ...>>
<< Scusami tu .. sono stata un egoista a non capire che anche tu avevi bisogno di me... che anche tu stavi male.>>
Damiano fu sollevato da quelle parole, ma il sollievo fu maggiore quando Rossella poso la sua bocca sulle sue labbra e iniziò a baciarlo. Inizialmente sembrava un bacio a stampo ma poi lei inizio ad approfondire il bacio.
Era dal loro matrimonio che non avevano un contatto minimo.
Lui sorpreso rispose a quel piccolo assalto inaspettato.
Quanto gli era mancata, il sapore delle sue labbra, il calore del suo corpo.
Mille brividi attraversarono la sua pelle.
<< Perdonami!>> le disse lei staccandosi bruscamente e rompendo l'idillio in cui si trovavano.
<< Di cosa, dovrei perdonarti?>> gli chiese Damiano.
La strinse forte a se, per baciagli la testa.
<< Vado un attimo al bagno! Scusami un attimo. >> le disse Rossella.
Lui resto un po' deluso, prese il telecomando e si accomodò sul divano preparandosi a passare la solita serata davanti alla TV con Rossella accanto a lui nel più totale silenzio.
"Devo avere pazienza ....!"

Fece finta di interessarsi a un telegiornale, ma poi Rossella lo chiamo chiedendogli di raggiungerlo in camera.

Quando entrò nella loro camera da letto, trovo le luci soffuse e tutte candele profumate accese.
Dalla porta del bagno in camera uscì lei;
un completino di pizzo bianco adornava il suo corpo e indossava le scarpe del matrimonio bianche con tacco a spillo.
Lui la guardo stupito, cosa voleva fare?
Con il dito indice lei gli fece segno di avvicinarsi, e ipnotizzato da tanta bellezza si mosse verso di lei.
<< Pensavo che non abbiamo avuto la nostra prima notte di nozze... siamo in tempo per rimediare?>> gli chiese lei mentre gli sbottonava la camicia.
<< Penso proprio di sì!>> disse lui prendendola in braccio adagiandola sul letto.
<< Come fai ad essere sempre così bella?>> gli chiese lui mentre era sopra di lei e stava baciando ogni centimetro della sua pelle.
Si fermò sul suo ventre ancora un po' gonfio della maternità.
<< Sei sicura che te la senti? Io posso aspettarti...>> gli disse lui, la voleva più di ogni cosa, ma non voleva mettergli pressione. Lei mani di lei continuarono a spogliarlo denudando il suo bellissimo corpo.
<< Amami come solo tu sai fare!>> Le parole pronunciate con tanta enfasi di lei ruppero tutti gli indugi.
<< È quelli che voglio fare per tutta la vita. Sono nato per amarti...>> replico lui.
Avevano bisogno di sentirsi uno parte di un'altro, di poter andare nei luoghi che potevano raggiungere solo quando erano insieme.
Mischiarono le loro anime, lasciando le paure fuori dal letto.

Fecero l'amore più volte quella notte per poi addormentarsi appagati uno nelle braccia dell'altro.

Il mattino seguente

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Il mattino seguente....

Il rumore incessante della vibrazione di un telefono fece svegliare di colpo i due amanti.
Rossella afferro il telefono e sul display apparve il numero del ospedale.
Era terrorizzata, non l'avevano mai chiamata al cellulare.
<< Damiano è l ospedale...>> disse con la voce inclinata.
Lui mezzo assonnato, appena senti quelle parole si tirò su di scatto. << Rispondi!>> esclamò.
<< Pronto...>>

Buona sera belli miei! 😃😃😃

Nelle mani di un pittore ( #Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora